VISITA PASTORALE A FIESOLE E FIRENZE
INCONTRO DI GIOVANNI PAOLO II
CON LE MONACHE DI CLAUSURA
Cappella di San Salvatore - Firenze
Domenica, 19 ottobre 1986
Sorelle carissime.
1. Avete lasciato per poche ore il severo e dolce ritiro della vostra clausura, mosse dal desiderio di manifestare al Papa la vostra costante adesione al suo magistero e la vostra specifica cooperazione al suo ministero. Vi saluto cordialmente: voi siete il cuore di Firenze.
Mi hanno detto che i vostri monasteri, sotto vari titoli, sono quasi tutti dedicati in onore della Madonna, e uno è dedicato alla S. Croce. Ne traggo motivo per invitarvi a vivere sempre il grande mistero del Crocifisso, “Redentore dell’uomo, di ogni uomo, di tutto l’uomo”, con i sentimenti di sua Madre. È questa la testimonianza che attende da voi l’umanità di oggi.
2. Appartenete a Ordini religiosi, nei quali avete validi modelli di questa efficace testimonianza evangelica nei vostri fondatori: san Benedetto, san Domenico, san Francesco, santa Chiara, santa Teresa di Gesù e santa Maria Maddalena de’ Pazzi. Ispiratevi a loro per attuarla con generosità, liete di dedicare l’intera vostra vita alla preghiera e alla contemplazione.
E date questa testimonianza - aperta di per sé a tutta la Chiesa e al mondo intero - all’interno della Chiesa diocesana nella quale siete inserite. Che il vostro amore al Signore, la vostra oblazione, la vostra incessante preghiera si facciano carico dei problemi e delle aspirazioni apostoliche di questa diocesi, che ha nei suoi confini tanti monasteri. E che la vostra presenza sia un segno di luce e di fiducia per tutti i suoi fedeli.
Vorrei raccomandare alle vostre preghiere, fervorose e incessanti, tre speciali intenzioni: l’autentica formazione dottrinale e ascetica nei seminari, come ho avuto modo di spiegare ultimamente ad Ars, durante la mia visita pastorale alla parrocchia di san Giovanni-Maria Vianney; l’indefettibile perseveranza dei sacerdoti nei loro doveri di personale santificazione e di generoso ministero, accettando con fiducia e coraggio le difficoltà dei nostri tempi; e infine l’opera di evangelizzazione e di rievangelizzazione del mondo, affinché tutti possano conoscere Gesù Cristo, rivelatore del Padre e redentore dell’umanità, e conoscendolo, possano seguirlo, amarlo e testimoniarlo.
Di cuore vi benedico, rivolgendo il mio pensiero anche alle vostre consorelle rimaste in clausura.
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