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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AL GRUPPO SPORTIVO «SAN GIORGIO»
DI VILLAFRANCA DI VERONA

Sala Clementina - Sabato, 9 maggio 1987

 

Cari fratelli e sorelle.

1. Sono lieto di accogliervi in occasione del pellegrinaggio, col quale avete inteso porre in evidenza ed arricchire la dimensione etica e religiosa sottesa all’attività della vostra Polisportiva.

Nel rivolgere un cordiale saluto a ciascuno di voi, desidero affidarvi l’incarico di farvi eco del mio affetto con i vostri familiari ed amici, e con tutti coloro che si sono raccomandati al vostro ricordo ed alla vostra preghiera, quando avete intrapreso questo viaggio verso la città degli apostoli Pietro e Paolo.

La meta del 30° anniversario di fondazione è, da una parte, il segno del serio impegno posto nell’educare, mediante lo sport e le varie attività culturali e ricreative, non solamente il corpo, ma anche lo spirito degli aderenti. Dall’altra, questo traguardo è un invito pressante a fare in modo che la vostra associazione continui a favorire la crescita armonica di personalità non inclini all’incostanza, alla mediocrità, all’incoerenza, ma forti nella lealtà, nella padronanza di sé, nella generosità.

2. Desidero pertanto esortarvi a tutto ciò che fa grande e bella la vita dell’uomo e in particolare ad essere costruttori di pace e di giustizia, testimoni di verità, di carità e di libertà, perché anche voi rechiate il vostro contributo all’opera urgente dell’edificazione di una duratura concordia tra gli uomini e tra i popoli.

Come ben simboleggiano i 30 sportivi, che hanno raggiunto Roma in bicicletta unendosi a voi tutti, l’esistenza è un cammino da percorrere senza il timore della fatica e avendo chiara nell’animo la direzione da seguire per raggiungere lo scopo. Quale sia tale direzione il cristiano lo sa, dal momento che egli conosce la precisa e ferma proclamazione di Gesù: “Io sono la via, la verità e la vita” (Gv 14, 6). Cristo è la strada da seguire per essere nella verità e così poter raggiungere la vita vera che non ha termine.

Chi è saggio della sapienza cristiana è ben consapevole che non vanno posti limiti o condizioni alla strada ed alle indicazioni, che Dio ha donato agli uomini nel Figlio suo. È da persona onesta e giusta aprirsi a questo cammino, compiendo la verità nella carità (cf. Ef 4, 15). L’amore che colma il cuore di Cristo deve diventare il movente del vostro agire e spingervi al quotidiano adempimento del vostro dovere. Realizzerete in tal modo una esistenza redenta quali persone, che -come la Vergine Maria -ospitano in sé senza riserva alcuna il Verbo della vita, e vivono nel desiderio di comunicare, di partecipare agli altri la pienezza ricevuta.

3. Per parte mia, vi auguro che lo Spirito Santo confermi i vostri cuori, li renda tenaci nei buoni propositi, così che possiate compiere la volontà del Padre e vivere così un’esistenza feconda di bene, nella quale siano esaltate la carità di Dio e la fatica dell’uomo.

Mentre invoco la Madonna perché ponga in voi il fervore della carità, così che possiate mostrare a tutti come la fede sia principio e sostanza di vita concreta, volentieri vi imparto la benedizione apostolica.

 

© Copyright 1987 -  Libreria Editrice Vaticana

 



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