DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
A SUA BEATITUDINE MICHEL SABBAH,
PATRIARCA DI GERUSALEMME DEI LATINI,
E AI PELLEGRINI DELLA TERRA SANTA
Giovedì, 7 gennaio 1988
Sua Beatitudine,
In questa grande festa dell’Epifania, avete seguito il cammino di Pietro, venendo a Roma per ricevere dal suo Successore la pienezza del sacerdozio e la missione di prestare la cura di un pastore ai fedeli di rito latino che vivono nella terra benedetta dove il Figlio di Dio si è fatto uomo. Sono contento di avere questa occasione per ripeterle quale sia stata la mia gioia nel conferirle l’ordinazione episcopale presso la tomba del pescatore della Galilea che divenne Principe degli Apostoli.
Il suo bagaglio culturale e la sua preparazione accademica e spirituale, assieme alla sua vasta esperienza pastorale, l’hanno preparata per le pesanti responsabilità ministeriali che ora si assume. Quelli che sono ora qui presenti con lei lo sanno bene. Alla loro presenza la assicuro della mia profonda comunione con lei e della mia vicinanza nella preghiera a tutti i Cristiani del Patriarcato latino di Gerusalemme.
La presenza dei suoi parenti ed amici, e di altri membri della sua Chiesa locale, testimonia la vitalità della fede e della speranza che vi sostengono. Desidero esprimere a tutti voi che avete accompagnato il vostro nuovo Patriarca e a tutti coloro che servirà durante il suo ministero la gratitudine e l’incoraggiamento del Papa. La mia gratitudine, perché colui che è divenuto vostro Vescovo è nato in una comunità rimasta fedele al suo battesimo attraverso i secoli, vivendo sulle orme di Cristo i gioiosi misteri, i dolorosi misteri e i gloriosi misteri della Redenzione. E vi offro il mio incoraggiamento perché è vostra responsabilità testimoniare la fede che avete ricevuto come dono prezioso e l’amore che Cristo dona ai suoi amici. Tutto questo sotto la guida di questo nuovo Pastore che vi radunerà per ascoltare le parole del Salvatore e per essere i primi celebranti dei sacramenti istituiti da Gesù nella vostra terra.
Sulla via da Betlemme a Gerusalemme, sulle strade percorse da Gesù, e su tutte le strade percorse dagli Apostoli per recarsi nel mondo a proclamare la Buona Novella della Salvezza, potete essere certi, cari amici, che il Signore è presente anche oggi. “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28, 20). Vivete, allora, con fiducia alla presenza del Signore. E vivete in comunione d’amore con la Chiesa universale: con gli altri discepoli presenti in Terra Santa, con i pellegrini che vi giungono da tutto il mondo, con i vostri fratelli e sorelle di ogni continente.
Vi assicuro delle mie preghiere per il vostro nuovo Pastore, per i suoi Vescovi ausiliari, per i sacerdoti e i religiosi, per le famiglie e per tutte le persone del Patriarcato. Che il Signore sia la vostra forza, rimuova tutti gli ostacoli dal cammino che vi invita a percorrere. Che vi aiuti a stabilire un dialogo fraterno e rispettoso con tutti quelli fra i quali vivete e a divenire servitori dell’unità e della pace.
Con tutto il cuore, vi impartisco la mia Benedizione Apostolica.
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