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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI CAPITOLARI DEI CHIERICI DI SAN VIATORE

Lunedì, 11 luglio 1988

 

Signor vicario generale,
cari chierici di san Viatore.

1. Permettetemi anzi tutto un pensiero augurale per il vostro vecchio superiore generale, di recente nominato Vescovo ausiliare di Saint-Jean Longueuil in Canada. Ringrazio voi tutti per la visita ispirata dal vostro incrollabile attaccamento al successore di Pietro.

2. Fin dagli inizi della sua fondazione, il 3 novembre 1831, da parte del padre Louis Querbes, sacerdote della diocesi di Lyon, e posta sotto la protezione di san Viatore, chierico e lettore esemplare del Vescovo san Just, alla fine del IV secolo, la vostra congregazione religiosa apostolica si è diffusa in tredici Paesi. Si può davvero parlare del piccolo seme che è diventato un albero frondoso. Rendiamo grazie insieme al “Signore dell’impossibile” per tutto il bel lavoro di evangelizzazione già compiuto un secolo e mezzo dopo, e sempre in espansione in Europa, Africa, America del Nord e del Sud, Estremo Oriente.

3. Mentre state tenendo il 25° Capitolo generale della vostra storia, io sono lieto di confermarvi nella vostra specifica vocazione, come ho fatto per tanti altri istituti. All’indomani della rivoluzione francese, il padre Louis Querbes così definiva lo scopo della fondazione: “L’insegnamento della dottrina cristiana e il servizio del santo altare”. Mi felicito con voi per avere, nel corso di questo capitolo, approfondito e saggiamente formulato per i nostri tempi, quello che l’umile e ardente presbitero della parrocchia di Vourles, a sud di Lyon, aveva meditato e proposto ai suoi discepoli. Lo spirito ardente e potente che animava il vostro mirabile fondatore era ignaziano. Louis Querbes, alla scuola di sant’Ignazio, fu e resta per voi un appassionato di Gesù Cristo e del suo Regno. Questo è il segreto della sua estrema sensibilità ai bisogni del suo tempo. Tutte le epoche storiche conoscono dei poveri e rifiutati, e attendono degli apostoli. E proprio questo rapporto personale e comunitario con il cuore di Cristo darà alla vostra missione di chierici di san Viatore il dinamismo, lo spirito soprannaturale, l’efficacia.

4. La vostra specifica vocazione, serenamente meditata e aggiornata durante questo capitolo, è molto attuale. Che cosa c’è di più urgente della presentazione ai giovani, alle loro famiglie, agli adulti delle parrocchie di cui siete responsabili, di un insegnamento dottrinale solido, completo, esigente e realmente “buona novella” capace di rischiarare il cammino degli uomini? Sì, siate dunque dei catechisti appassionati, competenti e fedeli! Sapete bene che lamentarsi dei cambiamenti del nostro tempo non serve a niente. È necessario muoversi con fede, coraggio e perseveranza: tanti giovani, adulti e anziani non sanno niente o troppo poco di Cristo e del Vangelo! Molti si accontentano di soddisfazioni terrene, ampiamente pubblicizzate dai mass-media, il cui contenuto è troppo spesso senza significato, se non nefasto.

5. Apprezzo e incoraggio i vostri sforzi incessanti e competenti per raggiungere il mondo dei giovani, attraverso le scuole che dirigete e le parrocchie che molti Vescovi vi hanno affidate. Ammiro anche la vostra pastorale parrocchiale: attraverso questi giovani raccolti per la catechesi, voi cercate con successo di avvicinare i genitori, lieti di ripercorrere anch’essi un cammino di formazione o di approfondimento religioso che non avevano mai potuto fare. Incoraggio anche il vostro impegno crescente a favore dei fanciulli meno favoriti. Sono tanti nel terzo mondo e anche in Europa. Voi li accogliete nelle vostre scuole, nei centri di ospitalità, nelle parrocchie.

6. Infine, il vostro fondatore ha trasmesso ai suoi figli il suo carisma pastorale e il suo amore per la fede celebrata con il massimo di dignità e fervore. Voi svolgete un compito ecclesiale la cui importanza e splendore non c’è bisogno di dimostrare. Voi amate leggere, e meditare, e far gustare a molti la costituzione Sacrosanctum Concilium. Il vostro modo di celebrare la liturgia può e deve essere una ottima catechesi, a condizione che siano bene armonizzati il rispetto del rito, la dignità del comportamento, la partecipazione ben preparata del popolo dei battezzati. Incoraggio il vostro zelo a educare i giovani al valore insostituibile del culto divino, la sua ricchezza e bellezza; a farli anche collaborare, al posto loro, allo svolgimento della celebrazione dei misteri della salvezza. La costituzione e lo sviluppo delle comunità di fede, perfettamente formate e unite nella celebrazione, è una testimonianza insostituibile. I cristiani abbandonano le parrocchie senza vita, riempiono invece le Chiese in cui la liturgia è di grande qualità e dignità.

7. C’è un altro punto delle vostre riflessioni capitolari che desidero sottolineare. Già il vostro fondatore aveva avuto l’intenzione di associare dei laici alla vostra missione catechetica e liturgica. Allora la cosa non si poté realizzare. La Congregazione per i religiosi e gli istituti secolari ha approvato questo orientamento nei vostri statuti del 1978. Con la chiarezza e la saggezza necessarie per lo sviluppo di questo progetto, io mi auguro che vengano numerosi laici cristiani, a cooperare alla vostra vita apostolica, ripieni dello spirito della famiglia dei chierici di san Viatore.

8. In conclusione, il vostro venticinquesimo capitolo è stato un eccellente riattingere allo spirito del padre Louis Querbes. Insieme a voi spero e mi auguro che esso dia un grande slancio all’evangelizzazione che portate avanti, nel campo immenso del Regno di Dio. Cristo e la Chiesa anche a voi dicono: “Non abbiate paura!”. Avanzate e coinvolgete nuovi compagni di apostolato, chierici e laici, sulle ampie strade della catechesi, della costituzione di comunità di fede, scolastiche e parrocchiali, della promozione di una liturgia veramente degna di Dio e veramente buona per i battezzati, del rapporto privilegiato con i giovani in generale, e con i meno favoriti in particolare.

Con voi, cari chierici di san Viatore, continuerò a portare questi obiettivi di lavoro evangelico ed ecclesiale. Resto anche unito a voi nella preghiera, specialmente con la fondata speranza di nuove e solide vocazioni.

Vi benedico affettuosamente, a nome del Signore, e questa benedizione sia per tutti i membri della Congregazione e tutte le opere che essa si sforza di mantenere, animare o fondare. Che la santa Madre di Cristo, Regina degli Apostoli, vi accompagni! Il padre Louis Querbes vi ha esortati ad amare Maria: quando inviava in missione dei nuovi chierici, li accompagnava sempre a Notre-Dame de Fourviere perché affidassero il loro apostolato al cuore materno della Madre di Cristo. Continuate questa bella e buona tradizione!

 

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