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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II ALL’EQUIPAGGIO
DEL SOMMERGIBILE BRITANNICO «HMS TURBOLENT»

Sabato, 8 luglio 1989

 

Cari amici.

È un grande piacere ricevervi qui, ufficiali e uomini del “HMS Turbolent”, in visita ufficiale nel porto di Napoli. Nel salutarvi, estendo un caloroso benvenuto alle vostre famiglie ed amici di casa.

Avete desiderato far visita al Papa durante il vostro viaggio, e sono lieto di questa opportunità di incoraggiarvi a seguire gli ideali di pace che sono al centro dei vostri doveri navali. Anche quando vi sottoponete a un rigido addestramento alla difesa ed imparate a maneggiare armi sofisticate, il vostro dovere primario è costruire la pace e salvare vite umane. Questo richiede coraggio ed impegno personale.

Nell’attuale momento di diminuzione delle tensioni internazionali e riduzione nella corsa agli armamenti tra Est e Ovest, il vostro impegno deve essere orientato senza dubbio al rafforzamento del clima di pace. La pace autentica non potrà essere raggiunta per un semplice processo di disarmo progressivo, per quanto questo vada visto positivamente; la pace si alimenta piuttosto nel rispetto della dignità propria di ogni persona e nella promozione di uno spirito di fraternità nell’intera famiglia umana. Cristo, nostro fratello, che nelle parole di san Paolo “è la nostra pace” (Ef 2, 14), ci ha insegnato che il comandamento più grande è quello dell’amore, un amore che supera le barriere nazionali e i blocchi politici ed è rivolto verso tutti.

Oggi esprimo una fervida speranza che è anche una preghiera: nell’adempimento del vostro dovere testimoniate sempre l’amore di Dio vivendo in amicizia e rispetto nello spirito di fraternità che conduce alla pace.

Il Signore vi protegga mentre solcate i mari. Sia la stella che vi guida nella ricerca per essere strumenti della sua pace.

 

© Copyright 1989 - Libreria Editrice Vaticana

 


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