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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI FEDELI GIUNTI DALLA CECOSLOVACCHIA
PER LA CANONIZZAZIONE DI AGNESE DI BOEMIA

Lunedì, 13 novembre 1989

 

Ai fedeli di lingua ceca

Signor Cardinale, fratelli nell’Episcopato, signor ministro e distinti membri della delegazione governativa, sacerdoti, religiosi e religiose, cari seminaristi e pellegrini!

“Haec dies quam fecit Dominus, exsultemus et laetemur in ea!”. Questo è il giorno fatto dal Signore: rallegriamoci ed esultiamo!

II nostro incontro non può essere aperto con parole più opportune che con questo canto pasquale della Chiesa. Rallegriamoci ed esultiamo! Rallegriamoci ed esultiamo, perché per la Chiesa che è in Boemia è arrivato il desiderato giorno in cui è stata elevata agli onori degli altari la sua santa protettrice, Agnese Premislida. Rallegriamoci ed esultiamo anche perché per venerarla è arrivato dalla vostra Patria un pellegrinaggio senza confronti nella vostra storia, guidato dal vostro amato e venerato Cardinale Frantisek Tomasek, Primate di Boemia. È certamente frutto dell’intercessione di questa santa, che sapeva unire ciò che era diviso, se oggi si incontrano in concorde comunione Cechi e Slovacchi, residenti in Patria e viventi all’estero, nonché pellegrini di lingua tedesca originari della Boemia e Moravia. Anche la presenza dei vostri Pastori, di presuli incaricati della cura pastorale dei connazionali all’estero, simboleggia questa unità ecclesiale. Certo, il numero dei vostri vescovi non è ancora completo, ma il fatto che negli ultimi mesi è stato possibile provvedere ad alcune diocesi vacanti da parecchi anni, è un auspicio per l’avvenire e conferma la nostra speranza che sarà, finalmente, possibile istituire anche nel nostro Paese le rispettive Conferenze Episcopali.

Santa Agnese, però, non unisce soltanto i connazionali del nostro tempo. Con la sua canonizzazione si è adempiuto l’anelito di una lunga serie di generazioni che aspiravano a questa glorificazione senza poterla vedere. Tra i presuli desidero fare il nome del compianto Cardinale Beran, il quale alla ricerca biografica di santa Agnese dedicò alcuni anni della sua vita. Ma penso anche a tanti altri, i quali hanno conservato nella loro coscienza l’immagine di questa sorella spirituale di santa Chiara e tenera madre di tutti gli afflitti. Lei è rimasta cara ad ogni boemo, senza distinzione confessionale. Mi è pertanto caro salutare tra voi la delegazione ufficiale del governo cecoslovacco venuta ad onorare, con la sua presenza questa insigne figlia del re di Boemia. Sì, santa Agnese è cara a tutti i Boemi, come dimostra anche il fatto che la sua persona è raffigurata nel gruppo scultoreo di san Venceslao sull’omonima piazza praghese, che da un secolo è il palcoscenico della vostra storia nazionale.

Che la sua canonizzazione avvenga soltanto in questo secolo non è certo casuale. Santa Agnese ha evidentemente dei doni destinati dalla divina Provvidenza proprio per la vostra generazione. Uno di questi è, senza dubbio, il decennio della rinascita spirituale della vostra Nazione, indetto con lungimiranza pastorale dal vostro Cardinale Tomasek. Esso culminerà con il giubileo di sant’Adalberto, ma è stato aperto nel nome della beata Agnese. Possano tutte le preghiere delle generazioni precedenti saldarsi nella ardente supplica per il buon esito di questa iniziativa. Che questo sforzo, durante il quale siete accompagnati e quasi condotti per mano dai vostri santi patroni, possa raggiungere i frutti prefissi per ogni singolo anno. I temi “La fede nel mondo moderno”, “La vita familiare”. “Lavoro e responsabilità sociale”, “Evangelizzazione e preghiera” - per citarne almeno alcuni - non sono altro che gradini verso una vita più conforme al Vangelo, che la vostra santa viveva con semplicità di cuore secondo l’esempio di san Francesco e di santa Chiara.

Santa Agnese fu donna di preghiera, ma allo stesso tempo anche donna protesa alle opere di carità verso il prossimo. Ne danno testimonianza le case da lei costruite a Praga: una per il servizio ai poveri malati; l’altra per la vita consacrata. Sono pertanto lieto di salutare i religiosi qui presenti tra i quali il gran maestro dai crocigeri della stella rossa, eredi della fraternità ospedaliera fondata dalla santa, nonché le suore di vari ordini e congregazioni le quali in diverso modo imitano l’esempio di Agnese. Possa il recente permesso dato a congregazioni religiose femminili di accettare novizie essere auspicio di una rifioritura della vita religiosa nelle vostre terre, ripresa di attività disinteressata a favore del prossimo bisognoso.

Cari pellegrini, il vostro pellegrinaggio non deve finire oggi. Deve continuare e condurvi, sulle orme di santa Agnese, a Cristo Signore, in cui solo troverete la risposta a tutti i vostri problemi. Vi accompagni su questa strada la mia benedizione apostolica, per l’intercessione della Madre di Dio, “Palladio della Terra Boema”.  

Ai fedeli di lingua slovacca

Con particolare affetto saluto i numerosi pellegrini slovacchi, venuti a Roma per la solenne canonizzazione di santa Agnese, con a capo il primo Arcivescovo di Trnava. Siate benvenuti!

Il messaggio spirituale della nuova santa parla anche a voi in maniera molto viva. Nell’“anno del rinnovamento della fede” proclamato dal vostro Metropolita tale messaggio diventa un appello, in cui la vita di santa Agnese brilla come un esempio e esorta all’imitazione. L’opera spirituale di questa santa infatti è sorta dalla fede che ha determinato i suoi rapporti con Dio, con gli uomini e con gli avvenimenti storici.

Il vostro “anno del rinnovamento della fede” è collegato anche con il ricordo anniversario della morte dei beati martiri di Cassovia, i quali hanno dato la suprema testimonianza della fede morendo per essa. L’anno del rinnovamento è anche una preparazione alla chiusura del secondo millennio cristiano. Quante occasioni per riflettere, per rinnovarsi nella fede!

La fede ha guidato i vostri antenati dagli inizi della loro storia religiosa e culturale e li ha aiutati a superare tutti gli ostacoli e le insidie. La fede è anche per le generazioni attuali una luce che mostra l’uscita dal tunnel dell’indifferenza e dell’incredulità. La fede è la forza che dona il coraggio e aiuta a perseverare. È il dono più grande di Dio che noi dobbiamo accettare con gratitudine e potenziare con generosità.

Cari pellegrini slovacchi! Riportate dalla città eterna, in questa circostanza, un nuovo olio, un rafforzamento per la vostra fede! Il primo successore di Pietro di origine slava vi ricorda ciò che dice san Pietro: perseverate sempre “forti nella fede”! (1 Pt 5, 9).

Con la mia benedizione che imparto di cuore a tutti gli Slovacchi in Patria e all’estero.  

Ai pellegrini di lingua tedesca  

ES IST MIR eine aufrichtige Freude, unter den Teilnehmern an dieser Audienz auch zahlreiche deutsche Katholiken aus Böhmen und Mähren begrüßen zu dürfen.

Die böhmische Königstochter Agnes, die wir nun als Heilige verehren, ist ein wahrhaftes Geschenk Gottes an die Kirche. Zusammen mit sieben Damen des Prager Hochadels verpflichtete sie sich zur extremen Armut. Agnes widersetzte sich der Staatsraison und gab mit bewundernswerter Entschlossenheit ihrem Gewissen den Vorzug bezüglich ihrer persönlichen religiösen Lebensentscheidung. In dieser Entheidung nach den Idealen der heiligen Klara fand sie die Unterstützung und Bestätigung des Papstes. Mit ihrem Leben ist die neue Heilige Vorbild für uns alle, insofern jeder seiner Berufung folgen soll, die an ihn ergangen ist, auch wenn die äußeren Verhältnisse diese Berufung mitunter behindern können.

Die heilige Agnes hat ihr Leben selber nach ihrer Gewissensent-scheidung bestimmt und ist dieser in Treue gefolgt. Sie ist gerade darin auch eine Frau für unsere heutige Zeit; sie dient uns als Orientierung und Wegweisung.

Auf Einladung des Vaters der heiligen Agnes kamen viele Deutsche nach Böhmen, die mit ihrer Arbeit zum Aufbau und zur Entwicklung des ganzen Landes beigetragen haben. In der damaligen Zeit hat das Zusammenleben der beiden Volksgruppen seinen Anfang genommen. Die heilige Agnes sei uns allen ein Beispiel für ein Leben in gegenseitiger Achtung, für ein Leben ohne Zwist und Haß! Ihre Heiligsprechung, die euch alle hier zusammengeführt hat, möge ebenso ein Anstoß sein für eine Zukunft, die gekennzeichnet sei durch Eintracht, Zusammenarbeit und Verständnis füreinander. Hierfür erteile ich euch allen sowie euren lieben Angehörigen daheim von Herzen meinen besonderen Apostolischen Segen.

Ecco le parole del Santo Padre in una nostra traduzione in italiano.

È per me una grande gioia poter salutare i cattolici tedeschi provenienti dalla Boemia e dalla Moravia partecipanti a questa udienza.

La figlia del re boemo, Agnese, che noi vediamo come santa, è un vero dono di Dio per la Chiesa. Insieme ad altre sette dame dell’alta aristocrazia di Praga si votò alla povertà. Agnese si oppose alla ragion di Stato e, con ammirevole decisione, preferì agire secondo coscienza per quanto riguardava la sua vita religiosa e personale. La sua decisione, basata sugli ideali di santa Chiara, fu sostenuta e convalidata dal Papa. La vita della nuova santa deve essere di esempio per noi tutti, in quanto ognuno deve seguire la propria vocazione, anche se le condizioni esterne la possono ostacolare.

Santa Agnese ha deciso la propria vita secondo coscienza ed ha seguito fedelmente la strada scelta. Proprio questo aspetto la rende una donna esemplare anche ai nostri tempi: ci serve da orientamento e guida.

Su invito del padre di santa Agnese molti Tedeschi, che col loro lavoro avevano contribuito allo sviluppo del Paese, si recarono in Boemia. La convivenza dei due gruppi etnici iniziò proprio a quei tempi. Santa Agnese sia un esempio per noi tutti, per la sua vita impostata sul rispetto reciproco, senza odio e disaccordo! La sua canonizzazione, che vi ha riuniti qui, serva da impulso per un futuro caratterizzato da armonia, collaborazione e comprensione reciproca. A tal fine imparto di cuore a voi e a tutti i vostri cari la mia particolare benedizione apostolica.

 

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