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VISITA PASTORALE A PISA, VOLTERRA E LUCCA

INCONTRO DI GIOVANNI PAOLO II
CON I GIOVANI IN PIAZZA ARRIGONI A LUCCA

Sabato, 23 settembre 1989

 

Carissimi giovani!

1. Vi saluto con affetto e vi ringrazio per questa vostra calorosa accoglienza. In questa visita alla Chiesa di Lucca era giusto che vi fosse un incontro anche con voi, che rappresentate la speranza del domani. Voi avete un posto speciale nel cuore del Papa. Egli guarda a voi con fiducia, perché sa quali ricchezze di generosità e di entusiasmo custodite nell’animo.

Sì, il Papa - e con lui tutta la Chiesa - guarda a voi come a un dono fatto da Dio al mondo per ravvivare il suo presente e per prepararne il domani. Un dono di Dio, tuttavia, che resta condizionato all’utilizzo che ciascuno di voi saprà fare delle proprie capacità e delle proprie energie. È possibile, infatti, che un giovane sprechi le ricchezze di cui Dio lo ha fornito e finisca per ritrovarsi nella condizione squallida del figlio prodigo della parabola evangelica: “. . . Io qui muoio di fame!” (Lc 15, 17).

2. Occorre, perciò, che ciascuno prenda coscienza dei “talenti”, di cui Dio lo ha arricchito e si impegni per moltiplicarli. Sono talenti, ad esempio, la vostra voglia di amare, la curiosità del conoscere, la spinta alla lotta; ed ancora, la freschezza di energie, l’immaginazione, l’entusiasmo . . . L’enumerazione potrebbe continuare.

È bene che ciascuno e ciascuna di voi passi attentamente in rassegna i propri “talenti”, per cominciare a servirsene in modo creativo, per cominciare a moltiplicarli.

Non senza, tuttavia aver chiarito con se stesso, fin da principio, che tutto ciò non è possibile senza fatica e sacrificio. Occorre sapersi applicare con diligenza e costanza, occorre saper accettare le necessarie rinunce, programmare il proprio sforzo, perseverare.

Se avete capito questo, carissimi giovani, non vi meraviglierete che chi ha più anni di voi e quindi maggior esperienza - i genitori, gli insegnanti, il sacerdote - vi parli per mettervi in guardia da possibili rischi, per richiamarvi in caso di eventuali sbandamenti, per incitarvi nei momenti di stanchezza e di scoramento.

Chiederete piuttosto che vi si dica dove poter trovare quel supplemento di luce e di energia, di cui le vicende non sempre liete della vostra giovinezza vi fanno sentire a volte l’urgente bisogno. Dove trovarlo?

Io sono qui per dirvi che la risposta a questa vostra domanda esiste, una risposta risolutiva. Questa risposta è Cristo. L’ho detto ai giovani di Santiago de Compostela e lo ripeto ora a voi: in Cristo “Via, Verità e Vita” voi troverete la possibilità di una piena realizzazione dei vostri talenti.

Cercate, dunque, Cristo; fidatevi di lui e accoglietelo al centro della vostra vita; crescete nella sua amicizia. Voi, che sentite l’urgenza di fare sempre nuove esperienze; cercate questa esperienza decisiva: l’esperienza del Signore.

Se la vostra fede non si fonda in questa esperienza, come potrete rendere conto della vostra speranza a voi stessi ed agli altri? Come potrete superare i dubbi e le crisi proprie della vostra età? Aprite le porte del vostro cuore all’esperienza del Signore. Quando lui è presente, le nebbie del dubbio e della paura scompaiono e nel cuore torna la gioia.

3. Voi mi chiederete come sia possibile fare questa esperienza diretta di Cristo, come incontrarlo in questo preciso momento della storia. Io vi rispondo: voi potete incontrare Cristo nell’ascolto attento della sua Parola, nella celebrazione consapevole dei sacramenti, nella partecipazione attiva alla vita della Chiesa.

Alcuni di voi avanzano delle riserve nei confronti della Chiesa: la sentono più come un ostacolo che come un aiuto per incontrare Cristo. Si sentono così poco capiti dalla Chiesa, da domandarsi addirittura se la Chiesa li conosca.

Che cosa posso dire a questi giovani in difficoltà? Ecco, io comincerei col chiedermi, di rimando, se essi conoscono veramente la Chiesa. Succede infatti spesso che della Chiesa vengono offerte all’opinione pubblica immagini deformate, interpretazioni distorte, valutazioni preconcette ed arbitrarie.

Certo, la Chiesa è fatta di esseri umani, uomini e donne che portano dentro di sé il peso di una natura fragile. Non deve quindi sorprendere se anche nelle strutture della Chiesa si riscontrano le infiltrazioni del peccato. È un rischio che Gesù stesso ha scelto di correre, fondando la sua Chiesa non su angeli, ma su esseri umani come tutti noi.

Come anche voi, cari giovani che mi ascoltate. Anche voi, infatti, siete Chiesa. E chi di voi si sente così trasparente e puro da poter “lanciare la prima pietra?” Chi si sentirebbe, se comparisse Cristo in questa piazza, di alzare la voce per condannare gli altri, sapendo che egli scruta la coscienza di ciascuno fin nelle profondità più nascoste?

Eppure, nonostante le nostre carenze, la Chiesa ci accoglie tutti tra le sue braccia di madre comprensiva e paziente. Ci accoglie per purificarci con i sacramenti di cui Cristo l’ha arricchita e per condurci verso le sorgenti della santità.

4. Sì, perché la Chiesa, per disposizione amorevole di Cristo, custodisce in sé i tesori della grazia, che alimentano ogni fioritura di santità. I santi, che in ogni epoca della storia hanno fatto risplendere nel mondo un riflesso della luce di Dio, sono i testimoni visibili della santità misteriosa della Chiesa.

Questa vostra terra, carissimi giovani, è stata percorsa, anche in tempi recenti, da santi a voi familiari. Per conoscere in profondità la Chiesa è a loro che dovete guardare!

E non soltanto ai santi canonizzati, ma anche a tutti i santi nascosti, anonimi, che hanno cercato di calare il Vangelo nella ferialità dei loro doveri quotidiani. Essi esprimono la Chiesa nella sua verità più intima; e, al tempo stesso, essi salvano la Chiesa dalla mediocrità, la riformano dal di dentro, la sollecitano ad essere sempre più ciò che deve essere, la sposa di Cristo senza macchia né ruga (cf. Ef 5, 27).

Cari giovani, i santi sono per ciascuno di voi un richiamo di Dio: siate santi anche voi e contribuirete ad attrarre alla Chiesa quanti ancora non ne conoscono il volto autentico.

5. Perché questa è la verità: la Chiesa ha bisogno di voi per portare il messaggio di Cristo all’uomo di oggi, che corre dietro a molti pseudo-valori. Voi avete l’arduo compito di annunciare la verità sull’uomo e sull’ambiente dell’uomo alle soglie del nuovo millennio.

Lo sviluppo disordinato, il degrado dell’ambiente naturale, il dislivello culturale ed economico tra il Nord ed il Sud del mondo, il dilagare del modello consumistico e molti altri fenomeni preoccupanti rendono urgente l’impegno di ciascuno per promuovere un’inversione di tendenza. Voi sapete, però, che la soluzione piena dei problemi del mondo sta solo nell’incontro con Cristo, salvatore e redentore dell’uomo, di ogni uomo e di tutto l’uomo.

A voi il compito di annunciare Cristo con la parola e con la vita. Non arrendetevi di fronte alle difficoltà. La vostra testimonianza sarà preziosa nella misura in cui ne pagherete in prima persona il prezzo.

Il Signore vi chiama a qualcosa di nuovo e di grande. Non mancate all’appello!

Il Papa è con voi, vi porta nel cuore e vi benedice!

 

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