DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AL PATRONATO «LEONE XIII» DI VICENZA
Sabato, 17 febbraio 1990
Carissimi fratelli e sorelle, che formate la famiglia spirituale del Patronato Leone XIII di Vicenza!
1. Siete venuti in pellegrinaggio per confermare, accanto alla tomba del Principe degli apostoli, la vostra fedeltà a Cristo e alla Chiesa e per rendere grazie al Signore, datore di ogni bene, per i favori di cui egli ha colmato questi cento anni della vostra storia.
In effetti, il Patronato Leone XIII, da quando ebbe inizio il 30 settembre 1890 per la generosa iniziativa di alcune benefattrici vicentine e la provvidenziale disponibilità di san Leonardo Murialdo, fondatore della Pia Società Torinese di san Giuseppe, è andato sempre più qualificandosi come comunità educativa, ben integrata nella pastorale della Chiesa locale e nella vita della città. Esso è diventato per i giovani vicentini punto d’incontro, luogo di crescita umana e spirituale, palestra di formazione culturale e religiosa: una famiglia sempre più numerosa di allievi e di ex allievi, accomunati dagli stessi ideali di fedeltà al Vangelo e di generoso servizio ai fratelli. Presso di voi si sono formate note personalità, che si sono rese benemerite, come responsabili della vita pubblica e come qualificati professionisti; nel vostro interno sono anche maturate, grazie alla cura premurosa e costante degli educatori, vocazioni alla vita consacrata e al sacerdozio.
Per questo, accogliendovi con un caloroso benvenuto, intendo salutare, oltre agli allievi ed ex allievi, gli insegnanti e gli animatori con le famiglie e le varie vostre associazioni. Un particolare ringraziamento rivolgo ai Figli di san Leonardo Murialdo, i quali, con la loro costante azione apostolica e fedele testimonianza religiosa, hanno assicurato la continuità del lavoro formativo dell’Istituto, di cui oggi si possono apprezzare i frutti. Il mio fervido saluto va soprattutto alle autorità civili, che vi hanno accompagnati in questo familiare incontro.
2. “La società non si migliora che attraverso la gioventù... pregare, imparare, giocare: ecco l’Oratorio”. Questa tipica espressione di san Leonardo Murialdo, a voi ben nota, traccia il programma del vostro apostolato, sempre valido, pur nel mutare delle situazioni sociali. Se infatti il Patronato Leone XIII ha così profondamente segnato la cultura popolare e la storia sociale e religiosa del popolo vicentino è perché, affiancandosi alle pubbliche Istituzioni, ha offerto un supplemento d’anima alla città, facendola crescere cristianamente e diventando qualificata “oasi” religiosa per migliaia di giovani e innumerevoli famiglie. Fedeli all’intuizione originaria del fondatore, voi avete perfezionato negli anni la vostra attività, ormai collaudata, come itinerario formativo e come proposta cristiana aperta a tutti. Perciò questa ricorrenza giubilare, oltre ad essere un esaltante momento celebrativo, deve costituire soprattutto un’opportuna occasione per rendere sempre più intensa la vostra presenza fra la gioventù, che è alla ricerca della verità e dell’amore, assetata soprattutto di Cristo, profondo conoscitore del cuore umano (cf. Gv 2, 25).
3. Mi compiaccio pertanto nell’apprendere che il vostro Patronato è una struttura ecclesiale molto apprezzata, nella quale il progetto educativo, ispirato da san Leonardo Murialdo, mira alla formazione integrale della persona umana. Tuttavia, ciò che particolarmente vi qualifica, è il fatto che il vostro istituto è luogo di educazione alla fede. Gesù Cristo sia sempre al primo posto e sia lui ad accogliere e incontrare i giovani. Crescete nella sua conoscenza e nel suo amore, sentendovi sempre più fratelli in lui e mantenendovi fedeli ai suoi insegnamenti. Pur vivendo in un’epoca, in cui il richiamo delle cose terrene e la sfrenata corsa al benessere rendono sempre più difficile la pratica della vita cristiana e la stima dei valori spirituali, sappiate dimostrare col vostro impegno quotidiano che non si può prescindere mai da fermi principi morali; dimostrate che la religione ha oggi un ruolo insostituibile, e tanto più nell’educazione dei giovani, perché solo seguendo il Vangelo si può costruire una società più giusta, aperta alla vita, alla pace, all’amore.
Vi guidi nella quotidiana missione quella che fu la costante sollecitudine del vostro maestro, san Leonardo Murialdo: la “salus animarum”, come egli amava ripetere, cioè la salvezza delle anime, la totale salvezza dell’uomo, chiamato a realizzare il progetto che Dio gli ha affidato. E vi protegga sempre Maria, Madre di Cristo e della Chiesa, alla quale affido voi, giovani, e le vostre famiglie.
Su tutti e su ciascuno invoco infine la pienezza dei favori celesti, che desidero avvalorare con la mia benedizione.
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