DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI GIOVANI DELL’ISTITUTO «ANTONIO MARIA GIANELLI»
Domenica, 14 gennaio 1990
1. In occasione della Visita Pastorale alla parrocchia romana dei Santi Fabiano e Venanzio, non potevo non compiere una sosta, seppur breve, in mezzo a voi, in questo Istituto che ha come Patrono Sant’Antonio Maria Gianelli. Porto a tutti il mio cordiale ed affettuoso saluto, esprimendo il mio vivo ringraziamento per quanto qui realizzate nel campo così importante della formazione umana e cristiana.
Mi piace ricordare che il vostro Istituto svolge la sua attività educativa nel quartiere fin dal 1931 e che conta, oggi, circa 800 alunni distribuiti tra la Scuola Materna, la Scuola Elementare, la Scuola Media e quelle Tecniche Commerciali e per Programmatori. Siete indubbiamente una grande Comunità: siate anche una grande famiglia, in cui tutti i componenti si amano, si aiutano, si confortano a vicenda; in cui tutti i singoli doveri e impegni siano svolti nella carità e nella edificazione reciproca.
2. In questo incontro qui, nella Cappella, che è come il cuore pulsante della vita dell’Istituto, mi viene spontaneo esortarvi alla pratica quotidiana della meditazione. Evidentemente tutti siamo in un modo o nell’altro occupati ed impegnati. Eppure, bisogna riuscire a ritagliare ogni giorno uno spazio di tempo per raccogliersi nel silenzio e nella preghiera. Ve ne offre un luminoso esempio il Fondatore delle Suore “Gianelline”, che presiedono alla gestione dell’Istituto: Sant’Antonio Maria Gianelli.
Egli, nonostante i suoi numerosi impegni, come insegnante nel Seminario di Genova, Parroco a Chiavari, dove fondò appunto la Congregazione dedicandola alla Vergine Santissima, e poi come Vescovo a Bobbio, non tralasciò mai la pratica della meditazione e di inculcarla negli animi dei suoi fedeli.
Uomo intelligente e lungimirante, colto e sensibile alle correnti ideologiche del tempo, era ben conscio che la meditazione personale delle Verità rivelate da Gesù può creare salde convinzioni che formano le coscienze ed illuminano le menti. La meditazione infatti aiuta a mantenere vivo il contatto con il Signore, fortifica la volontà, fa emergere i difetti che devono essere corretti, eleva il tono della vita, fa respirare una atmosfera più alta e serena.
3. Vi lascio anch’io come ricordo questa esortazione, mentre con grande affetto imparto la mia Benedizione alle Suore, ai docenti, agli alunni, agli ex alunni ed ai rispettivi familiari.
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