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VISITA PASTORALE A VICENZA

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
ALLE SUORE CARMELITANE

Sabato, 7 settembre 1991

 

Carissime sorelle!

1. Recandomi verso il Santuario mariano di Monte Berico, storico centro di viva spiritualità nella Diocesi di Vicenza, sono lieto di sostare sia pur brevemente nel vostro Monastero.

Porgo alla Reverenda Madre Priora e a voi tutte il mio saluto più cordiale e vi rinnovo i miei sentimenti di stima e di riconoscenza per la vostra donazione a Dio e alla Chiesa.

Voi siete tra coloro che - come diceva Gesù - hanno scelto la parte migliore, che è quella di amare e di adorare Dio anche per quelli che non lo amano e non lo adorano. Voi siete tra coloro che testimoniano la realtà delle parole del Divin Maestro: “Bisogna sempre pregare e mai stancarsi!” (cf. Lc 18, 1).

Parafrasando quanto San Paolo scriveva ai Filippesi, si potrebbe dire che di fronte alla sublimità della conoscenza di Gesù Cristo, voi avete abbandonato tutto, al fine di conquistare Cristo e di essere conformi a Lui, partecipando alle sue sofferenze, con la speranza di giungere alla risurrezione gloriosa. E perciò, dimentiche del passato e protese verso il futuro, correte verso la meta per ottenere il premio, che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù (cf. Fil 3, 8-14).

2. La vostra casa è un Monastero di clausura, a motivo della vostra particolare vocazione che esige silenzio, solitudine e separazione dal mondo. Ciò, però, non vi impedisce, anzi in un certo senso vi aiuta a restare nel cuore di tutte le situazioni dell’umanità, spiritualmente vicine a ogni persona.

Carissime sorelle, perseverate nella fedeltà a Cristo che vi ha prescelte, chiamandovi ad una così profonda intimità con Lui! Sarete, così, nel nascondimento del Carmelo, costante lievito di fede e di amore nella massa sconfinata degli uomini. Siate luce del mondo e sale della terra! Il Signore vi ha scelte perché cooperiate col sacrificio della vostra esistenza e con la preghiera incessante alla redenzione del mondo.

Continuate, pertanto, a pregare e ad offrire voi stesse al Padre celeste nell’adorazione e nella fraternità. Pregate per le necessità della Chiesa in questa nostra epoca di secolarizzazione, che mette in crisi le coscienze dei credenti e insidia le fondamenta stesse della fede cristiana.

Oggi, la Chiesa ha bisogno di sapienza e di coraggio. Ha bisogno di voi, carissime Religiose, che avete tutto abbandonato per Dio.

3. Nell’Esortazione apostolica Redemptionis donum sulla vita consacrata alla luce del mistero della redenzione, scrivevo: “La Chiesa pensa a voi, anzitutto, come persone consacrate: consacrate a Dio in Gesù Cristo . . . Questa consacrazione determina il vostro posto nella grande comunità della Chiesa” (Ioannis Pauli PP. II, Redemptionis donum, n. 7). Per poter condurre a compimento la vostra missione, guardate a Maria. “Se tutta la Chiesa trova in Maria il suo primo modello, con maggior ragione lo trovate voi, persone e comunità consacrate dentro la Chiesa . . . Mi rivolgo a voi per invitarvi a ravvivare la vostra consacrazione religiosa secondo il modello della consacrazione della stessa Madre del Signore” (Ivi, 17).

La Vergine Santissima vi illumini e vi accompagni nella vostra esistenza umile e nascosta davanti agli uomini, ma quanto mai gradita davanti a Dio!

In questi giorni la Chiesa insiste specialmente sulla preghiera per i nostri fratelli e sorelle nella Jugoslavia, specialmente per quelli più provati dalla guerra civile, dalle crudeltà. Preghiamo insieme con la Chiesa. Raccomando specialmente alla vostra preghiera contemplativa, carmelitana, questi Paesi, questi popoli, questa parte del nostro continente e della nostra Chiesa.

E con particolare effusione imparto a tutte voi la mia benedizione, a sostegno anche dei vostri propositi di amore a Cristo e alla Chiesa, di preghiera e di personale santificazione.

 



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