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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI FEDELI DELLA DIOCESI DI PORTSMOUTH

Venerdì, 29 maggio 1992

 

Caro Vescovo Hollis,
Cari amici,

Sono felice di darvi il benvenuto in Vaticano nel corso della vostra visita a Roma e di esprimere così la fede e la carità che legano la Diocesi di Portsmouth a questa Sede apostolica. Nel salutarvi estendo i miei migliori e pii auguri a tutti i sacerdoti, i religiosi e i laici della vostra Diocesi.

Abbiamo appena celebrato la festività di Sant’Agostino, primo Arcivescovo di Canterbury, quel protettore della fede che, nei pochi anni di attività, ha fondato la Chiesa in modo fermo e profondo sul suolo inglese. Fu il santo Papa Gregorio il Grande a mandarlo ad evangelizzare quello che all’epoca era un angolo sperduto e apparentemente inospitale del mondo conosciuto. Malgrado le prove e i giudizi storici, i legami con la Sede di Pietro non si ruppero mai del tutto e ora abbiamo il dovere di intensificare la nostra preghiera per lo sviluppo della comprensione e della cooperazione ecumenica, cosicché i discepoli della Chiesa possano ancora una volta riconciliarsi nella manifesta unità dell’unico Corpo.

Affidando voi tutti all’intercessione della nostra Signora di Walsingham e di Sant’Edmund di Abingdon e invocando l’amorevole protezione di Dio su di voi e sulle vostre famiglie, volentieri imparto la mia benedizione apostolica.

 

© Copyright 1992 - Libreria Editrice Vaticana

 



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