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VISITA PASTORALE ALLA PARROCCHIA
SANTA MARIA «JANUA COELI» A MONTESPACCATO

OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II

Domenica, 6 febbraio 1994

 

In questa domenica leggiamo nel Vangelo le parole di San Pietro che dice a Gesù: “Tutti ti cercano”. Vorrei dire le stesse parole a Gesù, oggi, nella vostra parrocchia. Ti cercano soprattutto i ragazzi e le ragazze della scuola che sono qui radunati, anche se parecchi devono rimanere fuori insieme con i genitori.

Voi avete già cantato a nome di tutta la vostra parrocchia, non solo a nome dei bambini che si preparano alla Prima Comunione, alla Cresima, ma anche a nome degli anziani, dei vostri genitori, soprattutto a nome dei lontani e di quelli che soffrono.

Anche io dico a Gesù:
ti cercano davvero,
perché venga nei loro cuori,
nella Prima Comunione,
con la forza dello Spirito Santo
nel sacramento della Cresima.
Ti cercano i giovani e gli anziani,
in questa parrocchia
che si chiama “Janua Coeli”.

Ti cercano sulla terra,
ma per condurli al cielo.
Pensano a tua Madre,
“Janua Coeli”,
perché dischiuda questa Porta del Cielo
a tutti noi, pellegrini sulla terra.

Questa breve catechesi vi aiuti a vivere profondamente questa domenica dedicata alla vita. Voi siete la vita e il futuro della vita.

Al Consiglio Pastorale

Al termine della celebrazione della Santa Messa, Giovanni Paolo II incontra i membri del Consiglio Pastorale, organismo nel quale sono rappresentati i “Cursillos” di Cristianità, le Comunità Neocatecumenali, il Volontariato Caritas, e il Comitato per i festeggiamenti patronali. A loro nome, il Vice Presidente, Paolo Pallocca, rivolge al Papa un breve indirizzo d’omaggio. Alle sue parole, il Santo Padre così risponde.

Siete il Consiglio e dovete quindi dare consigli su come si entra nella “Janua Coeli”, la Porta del Paradiso. È questa la domanda principale: Cosa devo fare per entrare nel Regno di Dio? La vocazione dell’uomo, il suo futuro è il Regno di Dio. E noi, Chiesa di Cristo, peregrinante in questa terra, Chiesa di Roma, Chiesa della vostra parrocchia, noi tutti cerchiamo di essere di aiuto per questo scopo, di aiutare gli altri, di cooperare, anche di soffrire.

Io penso che il vostro parroco vi invita spesso a questo compito così importante e arduo per il quale ci vogliono molti buoni consigli, il più grande dei quali viene sempre dalla preghiera. Sono convinto che la vostra comunità è una comunità della preghiera, attraverso la quale viene a consigliarci lo Spirito Santo.

Vi ringrazio per la buona accoglienza e per la gioia della parrocchia, che è la mia gioia e vi auguro buon anno, appena cominciato.

Mi congratulo con il Cardinale Vicario e con Monsignor Nosiglia, perché si vede che il Sinodo Romano è sempre un punto di riferimento, come deve essere.

Ai giovani

Forse potrebbe esservi di conforto dire che avete detto una bugia, perché prima avete cantato: “Noi non abbiamo molte ricchezze”, ma poi avete portato tanti doni al Papa. Questa è una bugia benedetta, con la quale si può entrare in Cielo.

Io vi auguro di attraversare questa “Janua Coeli” che è il nome della vostra parrocchia. Lo auguro a tutti, ai giovani e agli anziani. Voi avete un grande cuore. È una bella cosa essere giovani, lo dico essendo già meno giovane. È una bella cosa perché spinge anche i meno giovani ad essere giovani e io lo sento molto. Vi auguro di rimanere sempre giovani per portare gli altri alla gioventù, se non a quella fisica, a quella spirituale che è ancora più importante. Voi siete la parte della gioventù di Roma, che, come ho detto il primo giorno del mio Ministero petrino, il 16 ottobre 1978, data nella quale molti di voi non erano ancora nati, costituisce la mia speranza, e lo ripeto sempre. Vi auguro di rimanere la speranza della Chiesa di Roma, della Chiesa intera, della vostra Patria e dell’umanità.

 

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