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MESSAGGIO DI GIOVANNI PAOLO II
AI FEDELI BRASILIANI IN OCCASIONE DELL’APERTURA
DELLA CAMPAGNA DI FRATERNITA’ 1999 

 

Carissimi Fratelli e Sorelle del Brasile!

«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna» (Mt 20, 1).

1. Con queste parole della Sacra Scrittura, desidero unirmi a tutta la Chiesa che è in Brasile, per dare inizio alla Campagna della Fraternità di quest'anno, che ha come tema: «La Fraternit à e la Disoccupazione». Procediamo risolutamente verso il Giubileo dell'Anno 2000 e, in questa prospettiva, ribadisco che «l'impegno per la giustizia e per la pace in un mondo come il nostro, segnato da tanti conflitti e da intollerabili disuguaglianze sociali ed economiche, è un aspetto qualificante della preparazione e della celebrazione del Giubileo » (Tertio Millennio adveniente, n. 51).

2. Indubbiamente poter lavorare nella vigna del Signore è un dono divino. Questa visione del possesso definitivo del Regno dei cieli, presentata nella parabola dei lavoratori della vigna, non esclude, anzi rafforza il bisogno di comprendere il diritto al lavoro in questo mondo. La Quaresima, come momento forte di conversione a Dio, mediante la penitenza e la preghiera, è occasione di riflessione e di proponimenti affinché tutti gli uomini e le donne di buona volontà si sentano protagonisti «della "civiltà dell'amore" fondata sui valori universali di pace, solidarietà, giustizia e libertà, che trovano in Cristo la loro piena attuazione» (Tertio Millennio adveniente, n. 52). Il pane è «frutto del lavoro dell'uomo»; lo sconcertante fenomeno mondiale della disoccupazione e della sottoccupazione deve quindi interpellare sempre più la coscienza di tutti i cristiani, di fronte all'angosciante interrogativo proposto dalla Campagna della Fraternità: «Senza lavoro... perché?» (cfr Enciclica Sollicitudo rei socialis, n. 18).

3. Nel formulare voti affinché si utilizzino tutti i mezzi possibili, già da me suggeriti, per alleviare il dramma della disoccupazione, nella celebrazione della Giornata Mondiale della Pace di quest'anno (n. 8), invoco un'abbondante luce dall'Alto e la benedizione per tutti coloro che mi ascoltano.

Lodato sia Nostro Signore Gesù Cristo!

Dal Vaticano, 8 dicembre 1998

IOANNES PAULUS PP. II

 

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