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  LETTERA
CON INTIMO*
DEL PAPA GIOVANNI XXIII
AL CARD. AMLETO CICOGNANI,
CHE PRESIEDE LE CELEBRAZIONI
IN FAENZA, IN ONORE DI
FRANCESCO LANZONI
 

 

Signor Cardinale,

Con intimo compiacimento abbiamo appreso che la diocesi di Faenza si prepara a rendere solenni onoranze ad un suo illustre figlio, l'insigne storico sacerdote Francesco Lanzoni, di cui ricorre il centenario della nascita, con un Congresso di studi che ha per oggetto l'opera di lui e che sarà coronato da pubblica commemorazione che Ella, Signor Cardinale, terrà nel teatro cittadino, sabato 18 maggio.

Esprimiamo cordiale soddisfazione e letizia per la opportuna celebrazione, che esalta lo studioso di alti meriti e nello stesso tempo addita al Clero e agli alunni del santuario la figura dell'ecclesiastico che, esemplarmente fedele alla sua vocazione, servì la Chiesa nel campo, arduo e fecondo, della ricerca scientifica e dell'insegnamento. Fin dai primi anni del Nostro Sacerdozio, mentre attendevamo in Bergamo al servizio del Vescovo e all'ufficio di insegnante, fummo attratti dal nome del Seminario di Faenza: Ci era divenuto noto per la distinzione dei suoi docenti, e soprattutto per la personalità del Rettore, Monsignor Lanzoni, che veniva celebrato per gli studi storici volti ad illustrare la diocesi e la regione emiliano-romagnola e in seguito le diocesi e regioni d'Italia, nelle loro origini, negli splendori dei loro Martiri e Santi, e nel patrimonio di vetuste ed ammirate istituzioni e tradizioni.

L'esempio luminoso che da Faenza si irradiava Ci fu esso pure confortante stimolo a dedicare parte del Nostro tempo all'indagine storica di illustri figure, rilevanti ordinamenti e memorie della Nostra terra natia.

Fu nel 1908 che ci avvinse l'attrattiva di un lungo studio sulla Visita di S. Carlo Borromeo a Bergamo; soave impegno, lieta fatica, che Ci accompagnò e confortò per cinquant'anni, sia pure con prolungate intermittenze, fino alla immediata vigilia della Nostra elevazione al Pontificato.

Tali antichi ricordi Ci è caro richiamare, consapevoli di quanto sia utile e decoroso per ogni diocesi annoverare tra il proprio Clero uomini particolarmente dediti allo studio, i quali, con l'amoroso intendimento di cui il Lanzoni fu maestro, sappiano indagare e approfondire determinanti motivazioni e preziosi sviluppi della storia ecclesiastica locale, rimettendo così in chiara luce autentici tesori di vita cristiana.

Ci è grato rivolgere al giovane Clero, che riguardiamo con occhio di fiduciosa speranza, una paterna parola di amabile esortazione perchè abbia a sentire l'impegno e l'onore di approfondire il solco tracciato dall'illustre storiografo Monsignor Lanzoni, prolungando ed allargando, nello spirito della sua esemplare fatica, le benemerenze da lui acquisite alla Chiesa e alla scienza storica.

In pegno di celesti favori e confortanti grazie, impartiamo a Lei, Signor Cardinale, al diletto Vescovo diocesano, e agli altri Presuli presenti, alle Autorità, al Clero e al Seminario, insieme con gli studiosi partecipanti al Congresso e al popolo Faentino, fervido e generoso, l'Apostolica Benedizione.

Dal Palazzo Apostolico, 10 maggio 1963, Festa di S. Antonino.

 

IOANNES PP. XXIII

 


*A.A.S., vol. LV (1963), n. 8, pp. 446-447.

 



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