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PAOLO VI

ANGELUS DOMINI

Domenica, 16 giugno 1974

 

Noi vogliamo invitare la vostra preghiera ad unirsi alla nostra affinché la Madonna, la Madre della grande famiglia del Popolo di Dio, ch’è la Chiesa, abbia ad infonderci speciale sensibilità e cura virtuosa per l’unità; l’unità non solo della Chiesa, che s’è lacerata contro il primo principio della sua costituzione divina stabilita sulla identità della fede e la comunione della carità, affinché tale unità ecumenica possa, con prodigio storico e con fraterna generosità, ricomporsi, ma altresì l’unità «nella» Chiesa, unità che è ora insidiata da un eccessivo e falso pluralismo, e da un sistematico ed assurdo criterio di interiore dissenso.
Esperienze infelici di questi ultimi anni ed episodi dolorosi di questi ultimi mesi non possono non ferire il cuore della Chiesa, la quale avverte essere sua esigenza costituzionale, non soltanto la sua unicità rispetto alla propria vocazione universale, infusale da Cristo (Cfr. Io. 10, 16), ma altresì è innanzitutto la sua unità interiore, nello Spirito Santo, organica e fraterna. Che sarebbe una Chiesa in se stessa divisa? La Chiesa è unità!

Così la videro i Padri, i primi eredi e operatori del Vangelo (Cfr. HERMAE PASTOR, V, III, s. IX; S. Ignazio d’Antiochia); così tanti pensatori moderni (Cfr. Newman, Moeller, e così Soloviev e Khomiakov, ecc.).
Dobbiamo tutti procurare di formarci ad un autentico «senso della Chiesa», in questo periodo nel quale l’ecclesiologia, cioè la dottrina sulla Chiesa, è stata tanto sviluppata, ed espressa nei suoi termini veri e splendidi dal recente Concilio, ed è diventata la pietra d’angolo della nostra moderna religiosità.
E tutti dobbiamo cercare d’essere costruttori, non demolitori della Chiesa, nella sua duplice espressione, sia spirituale ed interiore, che esteriore, storica e visibile. Non è questa opera di costruzione religiosa, a ben giudicare le cose, né in opposizione, né in concorrenza con la città terrena, ma piuttosto in suo stesso vantaggio.
Edificare ed amare la Chiesa: questo dobbiamo fare, e per questo pregare la «Mater Ecclesiae».

                                    



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