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PAOLO VI

REGINA COELI

Solennità della Pentecoste
Domenica, 2 giugno 1974

 

Fratelli e Figli carissimi!

Oggi Pentecoste, la Chiesa celebra la sua nascita, cioè quella animazione che fa vivere della grazia, vivere di amore divino, vivere di carità, il Corpo Mistico di Cristo, che è appunto la Chiesa. Ricordiamo per sintesi le parole di San Paolo: «La carità di Dio è stata diffusa nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo» (Rom. 5, 5), perché nel mistero dell’unico Iddio, dal Padre e dal Figlio, procede, per atto di infinito amore, lo Spirito, e allo Spirito è attribuita l’azione vivificante e santificante dell’amore di Dio nei nostri cuori.
Teologia conclusiva del mistero pasquale, e teologia iniziale della storia della salvezza nell’umanità; è dottrina luminosa che noi raccomandiamo alla vostra vita spirituale, e che qui oggi enunciamo con una semplice espressione dell’Apostolo medesimo: «Non spegnete lo Spirito» (1 Thess. 5, 19).
Espressione che si potrebbe tradurre in quest’altra: bisogna vivere con entusiasmo l’autenticità della nostra professione cristiana. Entusiasmo, cioè fiamma, che tanti venti contrari tentano oggi di estinguere (Cfr. Eph. 4, 14).

Dov’è l’entusiasmo, oggi, della nostra fede? Oh! Certamente molti, moltissimi membri vivi della Chiesa sempre lo sentono e lo vivono questo gioioso e generoso entusiasmo: a questi fratelli e figli, sinceri cattolici diamo ora il nostro benedicente saluto, come un soffio di Pentecoste! La sapienza, la fortezza, la gioia dello Spirito Santo sia con voi!
Ma noi vorremmo che la Pentecoste portasse il suo Spirito di verità, di carità, di unità anche negli animi di tanti, che tuttora sono e si dicono cristiani, ma sono languidi e tristi, vegetano nel dubbio e nella critica insipiente, prendono il gusto amaro di contraddire la Madre Chiesa, si illudono di viverne i carismi isolandosi dal suo irrinunciabile organismo gerarchico e comunitario, e si concedono acquiescenze secolariste e pagane col pretesto di avvicinare il mondo, che poi li divora.
E noi preghiamo infine affinché il fuoco di Pentecoste, come un messaggio profetico di risurrezione e di vita, si effonda specialmente sulla gioventù della nuova generazione: è l’ora di ricominciare una militante vicenda evangelica! Così preghiamo che il gaudio di questo giorno felice arrivi a quanti sono nella sofferenza, nella solitudine, nella tristezza: lo Spirito di Cristo è consolatore per tutti. Sì, per tutto il mondo, con la sua energia spirituale e con la sua pace vittoriosa.
Così, con la Madonna presente nel cenacolo della Pentecoste!

                                    



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