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PAOLO VI

ANGELUS DOMINI

Mercoledì, 1° gennaio 1975

Il primo sentimento, che nasce nel nostro spirito, come quello, noi immaginiamo, che nasce nel vostro, ed in tutti, è dato dalla pienezza degli auguri, dei buoni auguri, delle cose migliori e desi- derabili, che il calendario, al suo inizio, facilmente ci ispira. È la speranza posta nel tempo, che vorremmo portatore di cose nuove, serene, propizie, e soprattutto buone; buone, secondo il criterio che le qualifica tali, cioè secondo la loro conformità alla Bontà assoluta, viva e vitale, ch'è la volontà divina circa la nostra salvezza (Cfr. Eph. 1, 5; 1, 11; etc.). Dunque, auguri, Figli carissimi, auguri a tutti! Gli auguri hanno gli occhi aperti verso l'avvenire; per noi l'avvenire considerato è il 1975, che davvero vorremmo fosse anno felice e fruttuoso, un «anno santo», come questo, che oggi comincia, s'intitola; sì, anno santo, e tale noi a ciascuno di voi e a tutti lo auguriamo, ricordando che lo sguardo profetico verso il futuro, proprio dell'augurio cristiano, si vale, tra l'altro, di due coefficienti, come già dicemmo in diverse circostanze: l'uno, il più importante, è la Provvidenza, l'azione misteriosa di Dio, nel gioco delle nostre cose (Rom. 8, 28); un gioco che sappiamo sempre operante e sempre paterno; l'altro coefficiente è la nostra volontà, anch'essa rivolta al tempo che viene; si tratta del nostro libero e forte proposito che impegna e predispone la nostra attività programmatica; la pianificazione, come oggi si dice.

Ebbene, noi facciamo voti che l'«anno santo» entri nella pianificazione di ogni retta coscienza, con i suoi due capitoli di rinnovamento spirituale e morale, e di riconciliazione religiosa e civile, per il bene d'ogni vivente, d'ogni famiglia, di ogni espressione sociale. Ed ecco allora che il nostro augurio, fatto preghiera, fatto proposito, fatto presagio, arriva ad una stazione centrale delle sorti umane, del benessere comune, arriva alla pace. Superfluo che noi diciamo quanto la pace abbia bisogno d'essere protetta e promossa; voi conoscete le presenti condizioni, sofferenti e pericolanti del mondo. Noi vi diremo piuttosto che alla Pace, anche quest'anno, abbiamo invitato tutti, la Chiesa specialmente, a pensare, a operare, a pregare. Abbiamo celebrato, proprio questa mattina, qui in San Pietro, per la Pace, presenti Autorità e Popolo, e, degni di speciale elogio, circa diecimila Pueri Cantores, provenienti da ogni paese della terra. Una bellezza! La Madonna, madre e regina della Pace, forse se ne è anche allietata! Quale speranza!



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