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PAOLO VI

ANGELUS DOMINI

Domenica, 23 febbraio 1975

Questa nostra finestra diventa simbolo del nostro sguardo sul mondo; ci obbliga a considerare la scena dell'umanità nell'ora presente. Ancora una volta la nostra visione ci offre il panorama di avvenimenti molto diversi; agitati, minacciosi, dolorosi gli uni; consolanti, nuovi, promettenti gli altri, L'uccisione, ad esempio, dell'agente Marchisella che ha commosso anche noi, come pure la deplorazione per la diffusione sull'aborto non da tutti deprecato come si dovrebbe; l'inquietudine sociale quasi permanente; i nuovi problemi dell'emigrazione, della recessione e dell'inflazione; le deboli voci di pace e nuovi focolai di conflitti armati, e purtroppo, eccetera: sono fatti che ci rattristano, ma che fortunatamente s'inseriscono in altri molto più promettenti e consolanti; come le speranze sul rinnovamento della vita scolastica, l'interessamento delle Autorità pubbliche per rimediare alla disoccupazione e alla necessità di civili abitazioni; e come le manifestazioni di meditata serietà religiosa di cui l'Anno Santo ci procura momenti felicissimi; così la cerimonia di ieri in San Pietro per il Giubileo della Curia Romana; ed altri fatti episodici, ma lieti e significativi, come l'incontro con i Ciclisti partenti per il Giro di Sardegna (tra i quali Gimondi, e Merckx che ci ha offerto la bicicletta vincitrice del suo campionato).

Ebbene: qual è la nostra impressione generale, nascente da un immenso e cordiale interesse per questo fluido momento storico del nostro mondo? L'impressione è sempre eguale, ma ora più documentata e più intensa: il bisogno di Cristo, il bisogno della «luce del mondo»; la quale sovrasti e rischiari le difficili situazioni, e renda visibili e praticabili i sentieri risolutivi per le tante questioni; idealizzi e conforti le umane fatiche, ricomponga nella Chiesa e intorno a lei il vero senso comunitario, consoli con non vane speranze le comuni sofferenze . . . Il periodo quaresimale e l'Anno Santo, che stiamo celebrando, conforti questa fede: Cristo è la chiave di soluzione, è la fonte di consolazione e di vita. Questa è anche per oggi la nostra «conferenza» dell'«Angelus».



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