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PAOLO VI

ANGELUS DOMINI

Solennità del Corpo e del Sangue di Cristo
Giovedì, 17 giugno 1976

 

Noi celebriamo quest’oggi, a Dio piacendo, la Santa Messa al Policlinico «Gemelli», alle ore 18,45. Là noi abbiamo quest’anno dato l’appuntamento al Clero e ai Fedeli della nostra Diocesi di Roma; e noi saremo lieti d’incontrare lassù quanti di voi vorranno e potranno venire a rendere onore al mistero dell’Eucaristia.

Che nessuno lasci trascorrere questo giorno beato senza almeno dare un pensiero speciale alla grande festività. Essa ci richiama al duplice, meraviglioso aspetto della nostra « comunione » con Cristo. Essa è personale, è interiore, è vitale come quella del cibo per la nostra vita presente; e ancor più, perché l’Eucaristia è cibo per la vita eterna. E di più essa, l’Eucaristia, è sociale, essa fa di quanti si alimentano di questo medesimo Pane sacramentale un solo corpo, il corpo mistico di Cristo, ch’è la Chiesa (1 Cor. 10, 17; 12, 27; Rom. 12, 5; Col. 1, 18; Eph. 1, 22).

Pensiamoci, per ravvivare il nostro culto, personale e liturgico, a questo sacramento, documento vivo della promessa del Signore: «Io sono con voi, ogni giorno, per tutta la durata del tempo» (Matth. 28, 20).

Pensiamoci, sotto lo sguardo di Colei che fu tabernacolo del Verbo fatto carne, Maria la Madre.

 



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