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LETTERA DI PAOLO VI
AL SEGRETARIO DI STATO IL CARDINALE GIOVANNI VILLOT
IN QUALITÀ DI PRESIDENTE DEL
PONTIFICIO CONSIGLIO «COR UNUM»

 

Al Venerabile Fratello il Cardinale Giovanni Villot
Segretario di Stato
Presidente del Pontificio Consiglio «Cor Unum»

Signor Cardinale,

Le notizie che ci pervengono sulla situazione creatasi in numerosi paesi del mondo, colpiti dalla siccità, sono impressionanti, e le domande di aiuto sempre più pressanti.

Non si tratta soltanto di alcuni Paesi dell’Africa occidentale, dove la situazione è particolarmente grave, ma anche di vaste zone di altri continenti. Ci troviamo di fronte ad un fenomeno mondiale che, con le sue crescenti dimensioni, preoccupa sempre di più, e giustamente, tutti quanti hanno il cuore aperto ai bisogni degli altri e guardano con occhio scrutante il presente ed il futuro di questa nostra terra ed i problemi dell’intera famiglia umana.

Mossi dalla profonda preoccupazione per la sorte di tanti milioni di uomini, ci rivolgiamo a Lei, Signor Cardinale, in qualità di Presidente del Pontificio Consiglio «Cor Unum» da noi istituito col preciso scopo di coordinare l’attività delle organizzazioni cattoliche di aiuto e d’assistenza, perché siano sempre più efficaci i loro sforzi per lenire le sofferenze e per promuovere lo sviluppo dei popoli.

Abbiamo appreso con soddisfazione che «Cor Unum» ha indetto, per il 6 giugno prossimo, una riunione, durante la quale, con la partecipazione delle più grandi organizzazioni assistenziali cattoliche, delle Unioni delle Superiore e dei Superiori Generali e di vari Dicasteri della Curia Romana, sarà esaminato il grave problema della siccità. L’incontro deve servire a scegliere la maniera migliore di contribuire, da parte cattolica, a lenire le conseguenze della tragedia e a trovare, possibilmente, rimedi atti alla prevenzione ed al superamento di tale calamità.

Noi La preghiamo, Signor Cardinale, di fare cortesemente presente a tutti i membri del Consiglio «Cor Unum», ed al suo Segretariato, il nostro vivo desiderio che tutti, col maggior impegno possibile, cerchino di contribuire alla soluzione del gravissimo problema. Conosciamo i generosi sforzi che le varie Agenzie cattoliche di assistenza, con l’aiuto delle offerte dei fedeli e, spesso, anche con i mezzi messi a loro disposizione dai Governi, stanno già facendo per soccorrere i bisogni delle popolazioni nelle zone duramente colpite da questa sciagura. Nell’esprimere a tutte il nostro sincero ringraziamento, le esortiamo a continuare con aumentato fervore, la loro opera benemerita.

Il problema della siccità, con le sue dimensioni mondiali, supera non solo le forze delle organizzazioni cattoliche ma anche quelle di tutte le Agenzie volontarie. La carità privata, o quella organizzata su un livello limitato, non basta ormai più a risolvere i problemi, di fronte ai quali si trovano vasti strati di popolazioni o addirittura parti notevoli dell’umanità intera, Devono essere i popoli ad aiutare gli altri popoli nella loro miseria. Tutti, indistintamente, appartengono alla grande famiglia umana; perciò tutti, senza eccezione, devono contribuire a risolvere i problemi degli altri membri della comune famiglia, mettendo a disposizione dei sofferenti il proprio superfluo, le proprie risorse, i propri esperti, la propria generosità. Come i privati, così anche i popoli devono fare dei sacrifici per poter aiutare gli altri. Davanti alla tremenda estensione delle calamità, anche la carità deve assumere nuove dimensioni, deve allargarsi, fra le Nazioni, a scala universale: «Dilatentur spatia caritatis»!

Ecco, Signor Cardinale, un compito nuovo per tutti, ma soprattutto per il Consiglio «Cor Unum» e per le Organizzazioni cattoliche caritative: aiutare a sviluppare questo movimento di carità fra i popoli per poter fronteggiare, ora, la grave sventura della siccità, e poi, le altre che possano colpire i membri della grande famiglia umana.

Voglia il Signore, Padre delle misericordie, benedire gli sforzi generosi diretti a soccorrere gli assetati. A questa preghiera aggiungiamo la nostra Benedizione per Vostra Eminenza e per tutti coloro che, insieme col Pontificio Consiglio «Cor Unum», s’impegnano in questa opera veramente umanitaria e cristiana.

Dal Vaticano, 28 maggio 1973.

PAULUS PP. VI

 



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