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DISCORSO DI PAOLO VI
ALLA LEGA ITALIANA
PER LA LOTTA CONTRO I TUMORI

Domenica, 13 dicembre 1964

    

Abbiamo accolto con doverosa sollecitudine il desiderio che Ci avete manifestato con tanto filiale confidenza, in occasione del vostro convegno romano, indetto dalla benemerita Lega Italiana per la lotta contro i tumori. E siamo pertanto lieti di accogliervi nella Nostra casa, che è la casa di tutti, per attestare anche a voi la Nostra stima, la Nostra benevolenza, il Nostro apprezzamento cordialissimo e sincero per l’opera altamente umanitaria, che compite con instancabile tenacia per combattere e debellare un male tanto diffuso e ancora indisturbato.

Il tempo a Nostra disposizione, e le udienze di qualificati gruppi, che oggi si susseguono con ritmo straordinario, Ci impediscono di intrattenerCi fra voi con l’agio che pur avremmo desiderato; ma queste Nostre pur brevi parole vogliono attestarvi pubblicamente la Nostra considerazione per la missione medica, profilattica, informativa, scientifica, che le vostre associazioni conducono con tanta generosità e disinteresse. Ci sono tra voi i Presidenti dei Consorzi tumori, e i Direttori dei Centri tumori, insieme ai benemeriti dirigenti della Lega, e all’Onorevole Commissario governativo: e pertanto si configura al Nostro sguardo la vostra meravigliosa organizzazione, con le sue innumerevoli propaggini, ramificate in tutte le Province e nei maggiori Comuni d’Italia, con cui si cerca di raggiungere concretamente i casi dolorosi del terribile morbo, seguendoli con un’attività continuativa nel tempo, che non tralascia ogni possibilità di studio, di ricerca, di diagnosi e di cura per ovviare alle sue nefaste conseguenze.

Ci ha dato molto conforto apprendere che l’odierno convegno ha per scopo di considerare in concreto la possibilità di estendere su scala nazionale un programma efficace di lotta contro i tumori, che comporti l’apertura di nuovi Centri ambulatori per la diagnosi precoce del male, ponga a disposizione dei Centri più adeguati mezzi di finanziamento e di propaganda, organizzi l’aggiornamento dei sanitari e l’interesse della pubblica opinione, mediante speciali manifestazioni. Tutto questo dice con quale spirito voi volete proseguire nella vostra attività, senza arrendervi di fronte alle difficoltà permanenti o impreviste, senza scoraggiarvi per gli insuccessi, senza fermarvi in un cammino, che non potrà non schiudersi finalmente, quando Dio vorrà, su definitive conquiste.

Noi vi incoraggiamo di gran cuore a quest’opera, e siamo lieti di vedere in essa il palpito di una fede e di un amore, che non è soltanto naturale sensibilità di uomini e di studiosi, chini su le sofferenze dei fratelli, ma corrisponde altresì agli imperativi soavi e indilazionabili del Vangelo, è prova di solidarietà cristiana, è un germinare fecondo di una linfa, attinta nel profondo al soprannaturale amore di Cristo Signore.

E Colui che autenticamente, sebbene in modo tanto impari, rappresenta in terra il Divino Salvatore degli uomini, non può che esprimervi, a nome Suo e per Suo mandato, il compiacimento meritatissimo e doveroso, l’incoraggiamento più pieno, l’approvazione più commossa e paterna.

Nell’attestarvi il Nostro ricordo nella preghiera, affinché il Signore guidi i vostri studi e i vostri programmi e li coroni del desiderato successo, Ci è caro impartirvi l’Apostolica Benedizione, che di cuore estendiamo ai vostri collaboratori, ai pazienti, e ai vostri diletti familiari.

 



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