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DISCORSO DI PAOLO VI
PER LA  RADIOILLUMINAZIONE DELLA CROCE
SUL MONTE CETONA

Venerdì, 28 giugno 1968

 

Venerabili fratelli e diletti figli!

Nell'atto di accendere da questa Nostra Roma la Croce monumentale del Monte Cetona, che domina dall’alto delle sue verdi giogaie le pittoresche vallate della Toscana, desideriamo rivolgere il Nostro particolare saluto:

- a tutti gli zelantissimi Pastori delle diocesi toscane e umbre, in particolare a Monsignor Vescovo di Chiusi e Pienza, Amministratore Apostolico di Montepulciano e Montalcino, nella cui diocesi s’innalza la Croce;

- agli Uomini di Azione Cattolica, i quali hanno voluto erigere il segno benedetto della fede cristiana, nella convergenza di eventi significativi quali l’impulso dato dal Concilio Ecumenico Vaticano II all’apostolato dei laici, il primo centenario di fondazione dell’Azione Cattolica in Italia, la commemorazione giubilare del loro Vescovo, e, soprattutto, l’Anno delle Fede;

- alle associazioni di Azione Cattolica, che hanno sostenuto l’iniziativa a gara di generosità, e a tutte le dilettissime popolazioni di codesta zona, che racchiude memorie d’arte e di fede, incastonate nell’attrattiva di una splendida cornice naturale.

Alla vigilia della festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, nella conclusione dell’Anno della Fede, commemorativo del diciannovesimo Centenario del loro martirio, la luce che brilla sul Monte Cetona non può non richiamare alle coscienze di tutti i presenti, e di quanti volgono e volgeranno lo sguardo verso la vetta incoronata dal segno della Croce, lo splendore della fede, che dirada le tenebre della notte morale incombente e ci dà il pegno del lume della gloria futura. Perciò amiamo augurare che il gesto, da Noi compiuto con vivissimo compiacimento, sia per voi tutti il simbolo espressivo e memorabile della luce che ciascuno deve racchiudere in sé, attinta alla fonte del Vangelo e all’insegnamento della Chiesa; sia richiamo a irradiare la fede, con la parola, con l’esempio, con la collaborazione franca e volenterosa alla sacra Gerarchia, nell’apostolato programmatico a cui il Concilio ha invitato i cattolici del nostro tempo, affinché portino a piena maturità i doni ricevuti nel loro Battesimo; sia soprattutto incoraggiamento continuo a vivere per Gesù Cristo, luce del mondo, nel quale soltanto l’uomo di oggi può trovare le risposte ai problemi che lo travagliano e il pieno soddisfacimento della sua sete di verità, di amore e di pace.

Noi siamo certi che tutti voi saprete fondare sempre più fermamente la vostra vita nella pienezza di questi santi propositi; e pregheremo affinché siate «potentemente corroborati dallo Spirito nel vostro uomo interiore; Cristo abiti per la fede nei vostri cuori, e siate ben radicati e fondati nella carità» (Ephes. 3, 16-17). A tanto vi conforta la Nostra Apostolica Benedizione, che di cuore impartiamo a voi tutti, alle vostre famiglie, e a tutti i sacerdoti e fedeli dell’intera regione umbro-toscana.

 



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