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VOTI DI PAOLO VI
A FAVORE DELL'AFRICA CRISTIANA
DURANTE LA VISITA AL PONTIFICIO COLLEGIO ETIOPICO
NEL 50° DELLA FONDAZIONE DELL'ISTITUTO

Domenica, 23 novembre 1969

 

Venerabili Fratelli e diletti Figli!

Nel colloquio avuto poco fa con voi, abbiamo brevemente considerato le benemerenze del vostro Collegio, L’occasione è propizia per ringraziare insieme il Signore e per rivolgere il Nostro doveroso pensiero di riconoscenza ai Nostri Predecessori cui spetta il merito di questa istituzione: a Papa Benedetto XV anzitutto, che al primo gruppo di seminaristi etiopici venuti a Roma destinò il vecchio Ospizio di S. Stefano, divenuto così la prima sede del vostro Collegio; a Pio XI poi, cui si deve l’attuale sede, la quale, per la sua posizione privilegiata, come testé è stato detto con felice espressione, rappresenta un’isola etiopica in mezzo ai Giardini Vaticani.

Permettete ora che vi indirizziamo ancora una parola per manifestarvi i Nostri voti e le Nostre attese nei riguardi del futuro di questo Collegio.

È a voi perciò, giovani alunni del Collegio Etiopico, che in questo momento rivolgiamo soprattutto la Nostra esortazione.

In quest’ora importante in cui la Chiesa è tutta protesa nello sforzo gigantesco di rinnovamento voluto dal Concilio Ecumenico e nella ricerca dei mezzi migliori per portare oggi al mondo il messaggio di Cristo, è assai confortante per il Padre Comune pensare che giovani chierici come voi si preparano all’ombra di San Pietro ad esserne domani i messaggeri zelanti e generosi, i buoni strumenti del Regno di Dio nel vostro nobilissimo Paese.

Continuate, cari figli, ad acquistare senza sosta quella indispensabile formazione umana e cristiana, larga e profonda, che si richiede negli apostoli di Cristo. L’ospitalità Romana che vi offre il vostro Collegio, posto quasi sotto gli occhi del Papa, vi permette di farlo in spirito totalmente cattolico, e vi consente di accumulare quella stupenda ed autentica pienezza religiosa, e quell’esperienza che solo a Roma è possibile conseguire: profittate di questa grazia che vi è concessa.

E domani, tornati al vostro Paese, con l’arricchimento che vi hanno procurato questi anni romani di intenso studio, preghiera, potrete largamente trafficare quanto avete acquisito. Voi lo farete in seno alla vostra comunità cristiana, dove, in unione esemplare con la gerarchia, sacerdoti e fedeli lavorano con ardore per la dilatazione del regno di Dio. Ma lo farete anche per la vostra Patria affinché essa, sotto la sapiente guida delle sue legittime Autorità civili, e con le sue tradizioni di antica civiltà cristiana, sappia meglio assolvere quel compito di Nazione modello e guida, che la Divina Provvidenza sembra assegnare all’Etiopia in questo momento decisivo per i destini dell’Africa cristiana e per il raggiungimento di quella solidarietà e fraternità, sulle quali riposano il benessere e la pace dei vostri Paesi, quella pace che Noi auguriamo di vedere salvaguardata nel continente africano.

Vogliamo rivolgere i Nostri voti rispettosi e cordiali ai Signori Cardinali ed ai Confratelli Vescovi qui presenti, tra i quali l’Arcivescovo di Addis Abeba; come pure esprimiamo il Nostro riverente saluto al Signor Ambasciatore d’Etiopia presso la Santa Sede, come pure al suo Collega l’Ambasciatore presso l’Italia; e salutiamo insieme gli Ecclesiastici, i Religiosi e le Religiose, e parimente tutte le distinte persone intervenute a questa commemorazione, per testimoniare la loro amicizia al Nostro diletto Collegio Etiopico e per augurare ogni migliore fortuna nel Signore a tutto il Popolo Etiopico.

A tale medesimo scopo, di cuore impartiamo a voi tutti qui presenti, a tutti i vostri cari e alla vostra Patria diletta la propiziatrice Apostolica Benedizione, in auspicio dei più copiosi ed eletti doni celesti.

 



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