INCONTRI DI PAOLO VI
NELL’ANNIVERSARIO DEL TRANSITO DI PAPA GIOVANNI XXIII
Sabato, 3 giugno 1972
1. La luminosa figura di Francesco Olgiati
Noi accogliamo in questa Udienza con particolare commozione il gruppo milanese degli ex-allievi della scuola di Propaganda, fondata dal compianto Monsignor Francesco Olgiati, vanto della diocesi ambrosiana; salutiamo di gran cuore tutti i presenti, e, tra le personalità intervenute, ci piace di nominare il venerato Monsignor Carlo Colombo, Presidente dell’Istituto di Studi Superiori «Giuseppe Toniolo», e il Rettore Magnifico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il Prof. Giuseppe Lazzati.
Questo gruppo intende rievocare con noi la pia, la mesta, la luminosa memoria del tanto venerato e compianto Monsignor Francesco Olgiati, nella ricorrenza del decennio della sua morte, avvenuta a Milano il 21 maggio 1962, quando ancora noi eravamo colà investiti del ministero pastorale. Pia, piissima memoria, come quella d’un Sacerdote tutto dedito a Cristo e al servizio della Chiesa con ammirabile pienezza religiosa, quale bella figura di uomo di fede, di prete, di fratello, amico, maestro, esempio per il Clero Italiano e per innumerevoli anime, giovanili specialmente, fidate alla sua guida, alla sua saggezza, alla sua tonificante e gioconda conversazione; mesta memoria, perché era a tutti carissimo ed ha lasciato un incolmabile vuoto in quanti cuori, in quante opere sperimentarono la bontà della sua cura, della sua assistenza, e ricordandolo viene alle labbra il nome di padre per lui, di orfani per i suoi spirituali clienti; e memoria luminosa infine, perché il tempo trascorso non la spegne, ma la fa piuttosto davanti a noi grandeggiare, come incomparabile collaboratore e fratello del fondatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Padre Agostino Gemelli, entrambi iscritti ormai nella storia della cultura cattolica italiana, e ognora meritevoli che le nuove generazioni attingano alle fonti del loro pensiero e della loro opera.
Sì, luminosa figura quella dell’ottimo, instancabile Monsignor Olgiati, fecondissimo, pur negli stenti della malferma salute, di attività, di parola e di scritti, quasi a catena lungo tutto il corso della sua vita di Sacerdote, di Professore, d’uomo di azione.
Noi confidiamo che un tale patrimonio di studio, di lavoro, di esempio non vada perduto, e non solo in questa circostanza abbia una degna celebrazione, ma altresì ottenga poi un accurato inventario, un’opportuna conservazione, e un progressivo sviluppo. Monsignor Olgiati merita d’essere ancora maestro. E non diremo di più, in questo troppo breve istante a noi concesso per tributare alla sua cara e compianta figura il nostro cordiale omaggio di venerazione, di ammirazione, di riconoscenza, e di quella affezione che circola fra noi pellegrini nel tempo e la «turba magna» già accolta nella definitiva comunione dei Santi.
Ma, quasi a suo nome, sicuri d’interpretare il suo cuore, raccomanderemo a voi ciò ch’egli ebbe di più caro, perché più prezioso per l’incremento della causa di Cristo in questo Paese; due cose: l’Azione Cattolica, quella formatrice e promotrice d’una Gioventù veramente forte, pura e cristiana; e l’Università Cattolica, le cui dimensioni stesse sembrano esigere più che mai chi la sostenga, la benefichi ed anche le consacri la vita. Monsignor Olgiati ne sarà felice e ricompenserà dal Cielo.
Nel ricordo comune di lui, impartiamo a tutti voi una particolare Benedizione Apostolica.
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2. Apostolato di religiose fra le lavoratrici
Un particolare saluto vogliamo ora riservare alle Religiose alunne della Scuola di formazione socio-pastorale di Verona per religiose addette all’apostolato tra le lavoratrici.
La vostra presenza, figlie carissime, a fianco delle donne operaie, è una nuova testimonianza delle sollecitudini della Chiesa a favore delle classi lavoratrici. Quando poi si rifletta alle condizioni di disagio in cui molto spesso si trova la donna nel suo ambiente di lavoro, ai pericoli morali e spirituali ai quali essa è particolarmente esposta a motivo delle strettezze familiari, della fatica, della promiscuità, si comprende allora facilmente la necessità e l’urgenza dell’apostolato che la Chiesa intende affidarvi. Nella vostra condizione di donne e di religiose, voi siete particolarmente adatte per offrire assistenza alle lavoratrici, affinché abbiano a conservare la loro dignità umana e cristiana. Non è certamente un compito facile quello che dovete affrontare, essendo, il vostro, un apostolato che si estende dalla fabbrica alla parrocchia, alla famiglia, e si propone di raggiungere la donna lavoratrice in ogni circostanza della sua vita. In tutto questo noi vi raccomanderemo di svolgere la vostra delicata missione sempre alla luce della vostra vocazione di anime consacrate a Dio. Il servizio che voi prestate al prossimo non deve essere altro che il fiorire all’esterno dell’amore che voi portate a Dio, a cui vi siete indissolubilmente congiunte. Questo la Chiesa chiede a voi, figliole; e questo vogliono soprattutto da voi le lavoratrici, le quali desiderano, sì, trovare in voi le sorelle a cui aprire spontaneamente il cuore, ma ancor più vogliono vedere in voi anime elette, distaccate dal mondo e sublimate dal continuo contatto con Dio.
In questo senso noi formuliamo i nostri voti; e mentre vi assicuriamo un particolare ricordo nella preghiera, invocando su di voi tutte, sulla vostra Scuola, e sulle anime che vi saranno affidate la continua protezione del Cielo, volentieri vi impartiamo la nostra Apostolica Benedizione.
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3. La virtù evangelica della povertà
Ci piace rivolgere ora un saluto particolare alle Suore Agostiniane di vita apostolica, convenute a Roma da varie regioni d’Italia, con le Consorelle di altri Paesi, in occasione del loro III Congresso.
La vostra presenza devota, Figlie carissime, la comune appartenenza alla grande famiglia di S. Agostino ed il tema stesso che studiate in questi giorni, dànno una nota caratteristica all’incontro, che, anche se breve, vuol essere un momento di spirituale comunione di sentimenti e pensieri. Non possiamo certo, pur desiderandolo, attingere e proporvi dal tesoro degli scritti del Santo Dottore, che è vostro padre e maestro, le indicazioni più adatte a conforto delle vostre riflessioni. Ma come dimenticare che la povertà - virtù genuinamente evangelica, virtù che autentica la sequela di Cristo secondo l’ideale della vita religiosa - trova nelle pagine del Santo un insegnamento che, mentre la inquadra nella sua funzione di strumento per conseguire la carità perfetta, si fa monito ed anche rimprovero verso chi, avendo scelto la vita comune - la socialis vita, com’egli la chiama - non si decide a rinunciare al proprium? (Cfr. S. AUG. Sermo 356; PL 39, 1580) «La carità, di cui l’Apostolo ha scritto che non cerca le cose sue, va intesa nel senso che antepone le cose comuni alle proprie, e non le proprie alle comuni. Perciò, quanto più vi preoccuperete delle cose comuni anziché delle vostre, tanto più saprete di aver progredito»: sono espressioni della sua Regola, che è la vostra regola (Cap. VIII).
Ecco alcune tracce, che suggeriamo non soltanto per la circostanza del Convegno, ma anche per l’orientamento che qualifica, in concreto, la vostra azione. L’impegno, che portate nelle opere di assistenza, nell’insegnamento scolastico, nella collaborazione missionaria, riceverà dalla pratica della povertà una intrinseca elevazione, che ne garantirà l’efficacia. Confermiamo i nostri voti con una speciale Benedizione, che volentieri estendiamo alle Consorelle con le quali condividete la quotidiana fatica.
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4. Artigiane della pace e della solidarietà
Par l'entremise de votre Aumônier, vous avez manifesté le désir de Nous rencontrer à l’occasion de la première réunion annuelle de l’Association «Shape Officers». Nous espérons que ces rencontres puissent contribuer à fortifier ces liens d’estime et d’amitié si bénéfiques à notre époque.
Pour Nous, vous le savez, cette fraternité entre les peuples doit devenir une réalité, dans le respect des droits de chacun et aussi dans une solidarité effective qui les tournent les uns et les autres vers les tâches urgentes du développement à accomplir à tous égards, particulièrement près des faibles, des pauvres, des opprimés. Nous ressentons vivement les actes d’injustice et de violence, si contraires à l’évangile, à la dignité humaine et au bien commun de la société à construire. Nous vous invitons à être vous aussi, à votre manière, des témoins, des artisans de la paix et de la solidarité.
Sur chacun d’entre vous, sur vos familles et ceux qui vous sont chers, Nous invoquons de grand cœur les Bénédictions du Seigneur.
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5. Il vero progresso delle popolazioni rurali
Ci fa molto piacere accogliere in voi, cari Signori, i distinti membri del Comitato Generale dell’«International Catholic Rural Association» (I.C.R.A.). Anzitutto ci felicitiamo per la vostra recente nomina a tale incarico, e vi assicuriamo tutta la nostra stima e il nostro incoraggiamento per l’opera, a cui siete chiamati a dedicare il vostro talento. Non è opera facile, lo sappiamo. Il mondo agricolo è dappertutto in crisi, e specialmente nei Paesi in via di sviluppo: si tratta di andare di pari passo con i progressi della civiltà della tecnica e dell’industria, di studiare i problemi rurali a livello e con collegamento internazionali, di sensibilizzare la popolazione rurale al ruolo di primaria importanza ch’essa ha nell’economia generale, e di darle peraltro la possibilità e i mezzi di attendere a codesta sua responsabilità, perché possa contribuire all’elevazione generale delle condizioni di vita dei propri Paesi.
Ci fa piacere apprendere che siete animati dai migliori propositi, e che ispirate la vostra azione agli insegnamenti pontifici e alla dottrina della Chiesa: del resto, l’I.C.R.A. è nata come risposta alla «Mater et Magistra» del nostro venerato Predecessore Giovanni XXIII, di cui oggi ricordiamo il nono anniversario del pio transito. Il Signore ricompensi e avvalori i vostri sforzi! Invocando sulla vostra attività e sulle organizzazioni che rappresentate, il suo costante aiuto, di cuore vi benediciamo.
As we extend our special welcome to the new members of the General Committee of the International Catholic Rural Association we are pleased to assure you of the deep interest we have in your activities. We hope that your term of office will be fruitful and that all your endeavours will be blessed by God. In a particular way we invoke the Lord’s assistance on all that you will do to uphold and clarify the role of agriculture and of the agricultural population in regard to development. Be assured of our prayerful support.
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