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DISCORSO DI SUA SANTITÀ PIO PP. XII
AI MEMBRI DELLA UNIVERSITÀ POPOLARE
CATTOLICA «CONTARDO FERRARINI»
*

 Lunedì, 6 ottobre 1952

 

Con un senso di legittima soddisfazione, diletti figli, voi siete venuti a Noi, in questo trentesimo anniversario della Università Popolare Cattolica « Contardo Ferrini », bramosi di presentarCi in filiale omaggio il Memoriale della vostra molteplice attività. Un vivo gradimento destano nell'animo Nostro la diversità delle vostre imprese e i felici risultati, coi quali la divina Provvidenza ha ricompensato la generosità e la dedizione, di cui avete dato prova, da oltre un quarto di secolo, nei più vari campi di azione.

Alle origini della vostra Istituzione troviamo un gruppo di laureati cattolici, i quali, convinti della responsabilità che grava sugli uomini di eletta coltura, stabiliscono di rispondere, in maniera pratica ed efficace, a tutte le invocazioni, velate forse, ma profonde e insistenti, che salgono da tante anime, in cui le stringenti necessità della vita quotidiana non hanno estinto il desiderio della verità, della bellezza, e soprattutto di una più intensa carità verso Dio e gli uomini. « Luceat lux vestra corani hominibus » (Matth. 5, 16): « Risplenda la vostra luce dinanzi agli uomini »; molti cristiani non ascoltano questa parola del divino Maestro. Stimano essi dunque che i favori di una più alta condizione sociale, di una educazione più accurata, di una più lunga formazione intellettuale, siano privilegi utilizzabili soltanto a loro vantaggio personale? Non così hanno pensato i fondatori del vostro Istituto, e neppure voi, che prolungate incessantemente i benefici del loro potente impulso. Voi volete diffondere largamente i doni della vostra intelligenza e del vostro cuore, far rifulgere la verità cristiana in questi tempi, in cui lo spirito dell'errore persegue spesso nell'ombra le sue mene pervertitrici. Anzichè imitare il servo timido e indolente, voi non nascondete in terra i talenti affidativi dal Signore, ma li fate fruttificare in un apostolato, nel quale la Chiesa riconosce l'impronta dei suoi veri figli.

Non basta infatti, per esercitarlo rettamente, di attendere con buona volontà che si presenti l'occasione favorevole. Tante attrattive stimolano gli spiriti, tante promesse, di cui non sono capaci di discernere il reale valore! Occorre non soltanto andar loro incontro, destare in essi il desiderio dello sviluppo intellettuale e morale, mettere loro in mano i mezzi pratici di attuazione; ma è necessario egualmente di suscitare un movimento il più vasto possibile, che trascini gl'indifferenti e gl'irresoluti, e provi il suo pregio intrinseco coi risultati ottenuti. A tale scopo corrispondono le molteplici forme della vostra attività. Che esse si attuino per mezzo di conferenze, di corsi scolastici, di manifestazioni di arte lirica e drammatica, di pellegrinaggi; tutte sono atte a conquistare non soltanto alcuni rari dilettanti, ma larghe schiere, nelle quali diffondono efficacemente le ricchezze della coltura umana e cristiana in un mondo e in un'epoca, in cui più che mai se ne sente il bisogno. D'altra parte, voi additate ai cattolici istruiti, più consapevoli essi stessi dei loro doveri sociali, i campi più svariati di applicazione delle loro energie. Agli uni e agli altri il vostro Istituto offre l'occasione di scambi fruttuosi e favorisce l'esercizio di una reciproca comprensione in uno spirito veramente cattolico.

Perciò Noi apprezziamo vivamente l'opera vostra. La sua rapida estensione dimostra che essa rispondeva a un bisogno, mentre al tempo stesso appagava gl'impulsi disinteressati di cuori generosi e poneva rimedio alla indigenza spirituale di tanti.

Se la vostra Istituzione si fosse ristretta all'insegnamento e ad opere educative, avrebbe già potuto giustamente compiacersene. Ma essa attira l'attenzione anche per un altro carattere, che Noi amiamo di segnalare particolarmente : vogliamo dire le imprese caritatevoli, nelle quali manifestate uno zelo degno di speciale elogio. L'idea di unire la istruzione teorica all'intervento attivo in soccorso delle miserie della umanità, palesa chiaramente l'universalità e il realismo del vostro spirito cristiano. Non scriveva forse l'Apostolo Paolo ai Corinti : « Quando avessi tutta la scienza, se non ho la carità, sono un nulla » (cfr. 1 Cor. 13, 2)? Senza dubbio egli parlava della virtù teologica della carità; ma è impossibile di amare veramente Dio senza amare al tempo stesso i propri fratelli e senza adoperarsi efficacemente per soccorrere la loro povertà, lenire le loro infermità, rimediare alle loro deficienze. La vitalità delle organizzazioni cattoliche di assistenza non lo dimostra luminosamente? Siate dunque lieti di provare la vostra appartenenza alla Chiesa con l'ampiezza dei vostri caritatevoli interventi. Noi stimiamo particolarmente la vostra cura di venire in aiuto, mediante borse di studio, a chierici poveri. Il Signore gradirà certamente il vostro diretto contributo alla preparazione di futuri sacerdoti, permettendo ad anime rette e ferventi di rispondere alla loro vocazione. E quale delicata premura manifestano i vostri doni ai neonati poveri, e come in tal guisa voi interpretate bene i sentimenti della Chiesa, che si china con materna tenerezza sui suoi figli più deboli e diseredati!

Forse voi attendete da Noi anche qualche consiglio per l'avvenire. Come potremmo Noi non esortarvi a rendere sempre più intenso quel che Ci sembra uno dei tratti più caratteristici del vostro Istituto : quella felice sintesi, che, da una parte, assicura gli scambi fra la classe più colta e il popolo bramoso di guide sicure e sincere e, d'altra parte, unisce alle esposizioni dottrinali l'azione concreta di assistenza sociale. La società cristiana aspira alla distensione dei conflitti che dividono le classi e i gruppi umani, ma non sulla base di criteri puramente materiali, e tenendo in non cale le differenze qualitative che formano la gerarchia fra i membri di un medesimo organismo. Essa professa la libera e feconda comunicazione, in virtù della quale i doni naturali e spirituali si estendono largamente a vantaggio di tutti per l'edificazione della grande famiglia dei figli di Dio.

La vostra attività direttiva si eserciti soprattutto nel campo delle idee. Senza trascurare, infatti, l'importanza delle manifestazioni artistiche, è pur sempre vero che si sente oggi l'assoluto bisogno di una precisa cognizione dei principi morali che debbono reggere la società. Studiatevi di propagare fedelmente l'insegnamento della Chiesa e di farlo penetrare in una cerchia sempre più larga, aggiungendovi l'esempio vissuto e la pratica sincera delle massime cristiane, specialmente nelle opere d'interesse sociale. Continuate con fiducia e tenacia il lavoro intrapreso. Le delusioni e le contrarietà non scuotano la vostra fede nella invincibile potenza di quell'amore divino, che solo può trasformare un mondo d'ignoranza e di lotte in una comunanza di pace, di letizia e di felicità.

Con tale augurio e in pegno della protezione e dei favori divini per voi e per tutti coloro che vi sono cari, v'impartiamo di cuore la Nostra Benedizione Apostolica.


*Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, XIV,
 Quattordicesimo anno di Pontificato, 2 marzo 1952 - 1° marzo 1953, pp. 345 - 347
 Tipografia Poliglotta Vaticana

 



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