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DICASTERO PER IL DIALOGO INTERRELIGIOSO

MESSAGGIO PER LA FESTA DI DEEPAVALI
2025 

Induisti e cristiani:
 costruire la pace nel mondo
attraverso il dialogo e la collaborazione
nello spirito della Nostra Aetate

Cari amici,

Il Dicastero per il Dialogo Interreligioso è lieto di porgervi i suoi più cordiali saluti e i migliori auguri in occasione della celebrazione del Deepavali, il 20 ottobre di quest’anno. Possa questa festa delle luci illuminare le vostre vite e portare felicità, unità e pace alle vostre famiglie e comunità!          

L’ottavo giorno dopo il Deepavali di quest’anno segnerà il 60° anniversario della Nostra aetate (28 ottobre 1965), il documento fondamentale della Chiesa cattolicache ha incoraggiato i cattolici di tutto il mondo a impegnarsi nel dialogo e nella collaborazione con persone di altre tradizioni religiose, esortando tutti affinché «riconoscano, conservino e facciano progredire i valori spirituali, morali e socio-culturali che si trovano in essi» (NA 2) al servizio della promozione della pace.           

Negli ultimi sessant’anni, questa storica iniziativa di dialogo interreligioso si è evoluta in un progetto globale, generosamente sostenuto e promosso da persone di diverse credenze religiose e anche da non credenti, contribuendo in modo significativo alla pace nel mondo. Questo stesso messaggio è un frutto di quella nobile visione.

In questo giubileo di diamante, la Nostra aetate e ci invita a rinnovare il nostro impegno a promuovere il dialogo interreligioso come via per la pace. Durante questo tempo di festa, vi invitiamo a unirvi a noi per riflettere su come cristiani e induisti, insieme alle persone di tutte le fedi e di buona volontà, possano rafforzare i nostri sforzi comuni per la pace attraverso il dialogo e la collaborazione nello spirito della Nostra aetate.

Tale spirito è radicato nel «promuovere l’unità e la carità tra gli uomini, ed anzi tra i popoli», concentrandosi su «ciò che gli uomini hanno in comune e che li spinge a vivere insieme il loro comune destino» (NA 1). Ci chiama a non rifiutare «nulla di quanto è vero e santo» nelle altre religioni e a sostenere «con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere, quei precetti e quelle dottrine» che, «riflettono un raggio di quella verità che illumina tutti gli uomini» (NA 2). Ispira una ferma determinazione a «difendere e promuovere insieme per tutti gli uomini la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà» (NA 3).

Sebbene siano stati compiuti molti progressi dopo la Nostra aetate, molto resta ancora da fare. Nel mondo odierno, dove sfiducia, polarizzazione, tensioni e divisioni sono in aumento, il dialogo interreligioso è più necessario che mai. Deve continuare a seminare i semi dell’unità e dell’armonia, diventando un faro di speranza per tutti. La comprensione e la collaborazione interreligiosa devono trovare spazio nella nostra vita quotidiana e diventare un modo naturale di vivere insieme.

Papa Leone XIV ha invitato tutti a «costruire ponti, con il dialogo, con l’incontro, unendoci tutti per essere un solo popolo» (Urbi et Orbi, 8 maggio 2025). Egli ci ricorda che promuovere una cultura del dialogo e della collaborazione per la pace è «un compito affidato a tutti, credenti e non, che lo devono elaborare e realizzare attraverso la riflessione e la prassi ispirate alla dignità della persona e al bene comune» (Discorso del Santo Padre Leone XIV a Movimenti e Associazioni che hanno dato vita all’«Arena della Pace» (Verona), 30 maggio 2025). Solo lavorando insieme possiamo garantire e sostenere una pace fondata sulla verità, sulla giustizia, sull’amore e sulla libertà (cfr. Giovanni Paolo II, Messaggio per la celebrazione della XXXVI Giornata Mondiale della Pace, 1° gennaio 2003).

La famiglia, in quanto luogo primario di educazione alla vita e alla fede, ha un ruolo preminente nel nutrire questi valori. Anche le tradizioni religiose hanno una responsabilità cruciale nel promuovere la pace, con i leader religiosi che hanno il dovere morale di dare l’esempio, incoraggiando i loro seguaci a rispettare la diversità e a costruire ponti di amicizia e fraternità. Anche le istituzioni educative e i media svolgono un ruolo essenziale nel plasmare i cuori e le menti verso una coesistenza pacifica. In questo modo, il dialogo e la collaborazione interreligiosa possono e devono essere accolti come strumenti indispensabili per coltivare una cultura di pace; essi dovrebbero crescere fino a diventare un movimento potente e dinamico dedicato alla costruzione e alla difesa della pace in ogni tempo.

Come credenti radicati nelle nostre rispettive tradizioni religiose e come persone unite da valori condivisi e da una comune preoccupazione per la pace, possiamo noi – induisti e cristiani, insieme a coloro che professano altre religioni e a tutte le persone di buona volontà – unirci in modi piccoli e grandi per alimentare la pace nelle nostre case, comunità e società. Noi possiamo impegnarci a costruire la pace nel mondo promuovendo «la cultura del dialogo come via; la collaborazione comune come condotta; la conoscenza reciproca come metodo e criterio» (Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, 4 febbraio 2019).

Auguriamo a tutti voi un felice Deepavali!

Cardinal George Jacob Koovakad
Prefetto

Msgr. Indunil Janakaratne Kodithuwakku Kankanamalage
Segretario