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te a queste questioni svuota la nostra vita e le no-
stre parole di ogni significato. La vocazione di un
imprenditore è un nobile lavoro, sempre che si
lasci interrogare da un significato più ampio della
vita; questo gli permette di servire veramente il
bene comune, con il suo sforzo di moltiplicare
e rendere più accessibili per tutti i beni di questo
mondo.
204.âNon possiamo più confidare nelle forze
cieche e nella mano invisibile del mercato. La
crescita in equità esige qualcosa di più della cre-
scita economica, benché la presupponga, richie-
de decisioni, programmi, meccanismi e processi
specificamente orientati a una migliore distribu-
zione delle entrate, alla creazione di opportunitÃ
di lavoro, a una promozione integrale dei pove-
ri che superi il mero assistenzialismo. Lungi da
me il proporre un populismo irresponsabile, ma
lâeconomia non può più ricorrere a rimedi che
sono un nuovo veleno, come quando si pretende
di aumentare la redditività riducendo il mercato
del lavoro e creando in tal modo nuovi esclusi.
205.âChiedo a Dio che cresca il numero di po-
litici capaci di entrare in un autentico dialogo che
si orienti efficacemente a sanare le radici profon-
de e non lâapparenza dei mali del nostro mondo!
La politica, tanto denigrata, è una vocazione al-
tissima, è una delle forme più preziose della ca-
rità , perché cerca il bene comune.
174
Dobbiamo
174
âCfr C
ommission
sociale
des
évêques
de
F
rance
, Di-
chiarazione
Réhabiliter la politique
(17 febbraio 1999); P
io
XI,