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ciente di interazione che, fatta salva la sovranitÃ
delle nazioni, assicuri il benessere economico di
tutti i Paesi e non solo di pochi.
207.âQualsiasi comunità della Chiesa, nella mi-
sura in cui pretenda di stare tranquilla senza oc-
cuparsi creativamente e cooperare con efficacia
affinché i poveri vivano con dignità e per lâinclu-
sione di tutti, correrà anche il rischio della dis-
soluzione, benché parli di temi sociali o critichi
i governi. Facilmente finirà per essere sommersa
dalla mondanità spirituale, dissimulata con pra-
tiche religiose, con riunioni infeconde o con di-
scorsi vuoti.
208.âSe qualcuno si sente offeso dalle mie paro-
le, gli dico che le esprimo con affetto e con la mi-
gliore delle intenzioni, lontano da qualunque inte-
resse personale o ideologia politica. La mia parola
non è quella di un nemico né di un oppositore.
Mi interessa unicamente fare in modo che quelli
che sono schiavi di una mentalità individualista,
indifferente ed egoista, possano liberarsi da quel-
le indegne catene e raggiugano uno stile di vita e
di pensiero più umano, più nobile, più fecondo,
che dia dignità al loro passaggio su questa terra.
Avere cura della fragilitÃ
209.âGesù, lâevangelizzatore per eccellenza e
il Vangelo in persona, si identifica specialmente
con i più piccoli (cfr
Mt
25,40). Questo ci ricorda
che tutti noi cristiani siamo chiamati a prender-
ci cura dei più fragili della Terra. Ma nel vigen-