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misteriosamente in ogni persona, al di là dei suoi
difetti e delle sue cadute.
45.âVediamo così che lâimpegno evangelizza-
tore si muove tra i limiti del linguaggio e delle
circostanze. Esso cerca sempre di comunicare
meglio la verità del Vangelo in un contesto deter-
minato, senza rinunciare alla verità , al bene e alla
luce che può apportare quando la perfezione non
è possibile. Un cuore missionario è consapevole
di questi limiti e si fa « debole con i deboli [â¦]
tutto per tutti » (
1 Cor
9,22). Mai si chiude, mai
si ripiega sulle proprie sicurezze, mai opta per
la rigidità autodifensiva. Sa che egli stesso deve
crescere nella comprensione del Vangelo e nel
discernimento dei sentieri dello Spirito, e allora
non rinuncia al bene possibile, benché corra il ri-
schio di sporcarsi con il fango della strada.
V.âU
na madre dal
cuore
aperto
46.âLa Chiesa âin uscitaâ è una Chiesa con le
porte aperte. Uscire verso gli altri per giungere
alle periferie umane non vuol dire correre verso il
mondo senza una direzione e senza senso. Molte
volte è meglio rallentare il passo, mettere da parte
lâansietà per guardare negli occhi e ascoltare, o
rinunciare alle urgenze per accompagnare chi è
rimasto al bordo della strada. A volte è come il
padre del figlio prodigo, che rimane con le por-
te aperte perché quando ritornerà possa entrare
senza difficoltà .