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SALUTO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI
AI DIPENDENTI DELLE VILLE PONTIFICIE
DI CASTEL GANDOLFO

Castel Gandolfo
Mercoledì, 28 settembre 2011

 

Cari fratelli e sorelle,

siamo giunti alla conclusione del soggiorno estivo a Castel Gandolfo. Anche quest’anno mi è gradito incontrarvi, per salutarvi tutti insieme ed esprimervi la mia riconoscenza per il prezioso servizio che avete svolto e per quello che continuerete a compiere con competenza nella custodia di questa dimora. Nella persona del Direttore, il Dottor Saverio Petrillo, che con la consueta cortesia si è fatto interprete dei sentimenti di tutti, ringrazio l’intera comunità di lavoro che cura il Palazzo e le Ville Pontificie.

In questo luogo si vive in continuo contatto con la natura e in un clima di silenzio. Sono lieto di questa circostanza per ricordare che l’una e l’altro ci avvicinano a Dio: la natura, in quanto capolavoro uscito dalle mani del Creatore; il silenzio, che ci permette di pensare e meditare senza distrazioni l’essenziale della nostra esistenza. Romano Guardini affermava: “solo nel silenzio giungo davanti a Dio e solo nel silenzio conosco me stesso”. In un ambiente come questo è più facile ritrovare se stessi, ascoltando la voce interiore, direi la presenza di Dio, che dà senso profondo alla nostra vita.

Abitando qui a Castel Gandolfo, ho vissuto in questi mesi momenti sereni di studio, di preghiera e di riposo. Anche le Udienze generali, nella cornice più familiare e gioiosa del cortile del Palazzo o della piazza prospiciente, si sono svolte regolarmente grazie alla vostra sempre attenta collaborazione. Il Signore ricompensi ciascuno con l’abbondanza dei suoi doni e custodisca nella pace voi e le vostre famiglie. In particolare, vi ringrazio perché mi accompagnate col sostegno della vostra preghiera, e questo aiuto non mi verrà a mancare dopo la mia partenza da qui.

Il cristiano si distingue essenzialmente per la preghiera e la carità. Vi invito, cari amici, a continuare ad esercitare l’una e l’altra nella vostra vita, dando testimonianza della vostra fede. Tanto la preghiera quanto la carità ci consentono di tenere sempre fisso il nostro sguardo su Dio a vantaggio dei fratelli: il rapporto con il Signore, nella preghiera, alimenta il nostro spirito e ci permette di essere ancora più generosi e aperti nella carità verso i bisognosi.

Mentre anch’io vi assicuro il ricordo nelle mie preghiere, vi auguro ogni bene per la vita familiare, per il lavoro quotidiano e per la scuola dei bambini e dei ragazzi. Penso anche alla formazione cristiana: invito i ragazzi a partecipare con impegno al catechismo, e anche gli adulti ad approfittare sempre delle occasioni formative. Vi affido tutti alla protezione della Vergine Maria e di cuore a ciascuno di voi qui presenti e ai vostri cari una particolare Benedizione Apostolica.

 

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