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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
PER LA SCOMPARSA DI SUA BEATITUDINE ANASTAS,
ARCIVESCOVO DI TIRANA DURRËS E DI TUTTA L'ALBANIA

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A Sua Eminenza GIOVANNI
Metropolita di Korça
“Locum tenens” della Chiesa ortodossa di Albania

Avendo appreso del decesso di Sua Beatitudine Anastas, Arcivescovo di Tirana, Durrës e di tutta l’Albania, desidero esprimere le mie condoglianze a lei, ai Membri del Santo Sinodo e a tutti i sacerdoti, i monaci, le monache e i fedeli laici dell’amata Chiesa ortodossa albanese, insieme all’assicurazione delle mie preghiere perché Dio, nostro Padre misericordioso, gli conceda il premio per le sue fatiche. La fede della comunità ortodossa albanese è stata certamente incarnata nella vita del nostro caro fratello, il cui zelante servizio pastorale ha aiutato la gente a riscoprirne la ricchezza e la bellezza dopo gli anni di ateismo imposto dallo Stato e di persecuzione. A tale riguardo, serbo lieti ricordi del mio incontro con Sua Beatitudine in occasione del mio primo viaggio apostolico fuori dall’Italia, e mi sono cari l’abbraccio fraterno e le parole scambiate in tale occasione.

Durante tutta la sua lunga vita e il suo ministero come sacerdote e come vescovo, egli ha sempre manifestato una profonda dedizione al Vangelo, servendo e proclamando il Signore in differenti contesti geografici e culturali, in Grecia, Africa e Albania. Lo ha fatto seguendo l’esempio di san Paolo, che si dedicò così tanto a Cristo da poter dire “mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno” (1 Cor  9, 22).

Assumendo la responsabilità di guidare la Chiesa ortodossa albanese, ha voluto penetrare nel profondo del cuore di quanti erano affidati alle sue cure, specialmente nelle loro tradizioni e identità, senza mai perdere la comunione con le altre Chiese ortodosse. Al tempo stesso si è anche impegnato con buona volontà nel dialogo e ha promosso la pacifica coesistenza con altre Chiese e religioni.

Al suo arrivo in Albania, alcuni sacerdoti lo hanno accolto con il saluto pasquale in greco, “Christos Anesti!”. Lui ha risposto in albanese, manifestando il fervente desiderio di vivere con la sua gente e dare testimonianza dell’amore di Dio, che vince ogni oscurità e oppressione, tra coloro che avevano molto sofferto.

Ora che la sua vita terrena è giunta al termine, prego perché, attraverso la misericordia di Dio Padre Onnipotente, Sua Beatitudine possa lodare in eterno la Santissima Trinità, insieme a tutti i confessori della fede e i pastori che hanno proclamato la parola di salvezza ai popoli ovunque e in ogni tempo.

Roma, San Giovanni in Laterano, 27 gennaio 2025

Francesco

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L'Osservatore Romano, Edizione Quotidiana, Anno CLXV n. 24, giovedì 30 gennaio 2025, p. 3.



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