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GIOVANNI PAOLO II

ANGELUS

Domenica, 2 ottobre 1983

 

1. In questo mese di ottobre, dedicato per tradizione al Santo Rosario, voglio consacrare il pensiero dell’Angelus a questa preghiera tanto cara al cuore dei cattolici, tanto da me amata e tanto raccomandata dai Papi miei predecessori.

In quest’Anno Santo straordinario della Redenzione, anche il Rosario acquista prospettive nuove e si carica di intenzioni più forti e più vaste, che in passato. Non si tratta oggi di chiedere delle grandi vittorie, come a Lepanto o a Vienna, ma si tratta piuttosto di chiedere a Maria di renderci valorosi combattenti contro lo spirito dell’errore e del male, con le armi del Vangelo, che sono la Croce e la Parola di Dio.

La preghiera del Rosario è preghiera dell’uomo per l’uomo: è la preghiera della solidarietà umana, preghiera collegiale dei redenti, che riflette lo spirito e gli intenti della prima redenta, Maria, Madre e immagine della Chiesa: preghiera per tutti gli uomini del mondo e della storia, vivi o defunti, chiamati ad essere con noi Corpo di Cristo e a diventare con lui coeredi della gloria del Padre.

2. Considerando gli orientamenti spirituali suggeriti dal Rosario, preghiera semplice ed evangelica (cf. Paolo VI, Marialis Cultus, 46), ritroviamo le intenzioni che san Cipriano notava nel Padre nostro. egli scriveva: “Il Signore, maestro di pace e di unità, non ha voluto che pregassimo individualmente e da soli. Non diciamo infatti: “Padre mio, che sei nei cieli"; né: “Dammi il mio pane quotidiano”. La nostra preghiera è per tutti; cosicché, quando preghiamo, non lo facciamo per uno solo, ma per tutto il popolo, perché con tutto il popolo noi siamo una cosa sola” (S. Cipriano, De dominica oratione, 8).

Il Rosario si rivolge con insistenza a Colei che è l’espressione più alta dell’umanità in preghiera, modello della Chiesa orante e supplicante, in Cristo, la misericordia del Padre. Come Cristo è “sempre vivo per intercedere a nostro favore” (cf. Eb 7, 25), anche Maria continua in cielo la sua missione di Madre e si fa voce di ogni uomo per ogni uomo, fino al definitivo coronamento del numero degli eletti (cf. Lumen Gentium, 62). Pregandola, noi la supplichiamo di assisterci per tutto l’arco della nostra vita presente e soprattutto in quel momento decisivo per il nostro destino eterno, che sarà l’“ora della nostra morte”.

Il Rosario è preghiera che addita la prospettiva del Regno di Dio e orienta gli uomini a ricevere i frutti della Redenzione.

 

© Copyright 1983 - Libreria Editrice Vaticana

 



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