LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II
A MONS. FRANCIS J. DUNN
VESCOVO AUSILIARE DI DUBUQUE
Al mio venerabile confratello Francis J. Dunn
vescovo ausiliare di Dubuque.
Sono veramente felice di avere la possibilità di inviare i miei saluti a tutti coloro che partecipano, negli Stati Uniti, al Congresso Nazionale, del “Worldwide Marriage Encounter” (Incontro matrimoniale internazionale), che si sta svolgendo a Tampa, in Florida. Il Concilio Vaticano II ha rivolto un appello particolare alle famiglie, affinché queste condividessero le loro ricchezze spirituali con gli altri, perché “la famiglia cristiana, poiché nasce dal matrimonio, che è l’immagine e la partecipazione del patto d’amore del Cristo e della Chiesa, renderà manifesta a tutti la viva presenza del Salvatore nel mondo e la genuina natura della Chiesa” (Gaudium et Spes, 48).
In effetti, il concetto cristiano del matrimonio è profondamente legato al mistero e alla missione della Chiesa. Solo quando il matrimonio e la missione dei coniugi vengono considerati alla luce dell’amore di Cristo per la Chiesa (cf. Ef 5, 22-33) si può comprendere pienamente la verità sul matrimonio e la famiglia.
Apprezzo quanto ha fatto il Worldwide Marriage Encounter - negli ultimi anni - insieme ad altri movimenti apostolici, per infondere nelle coppie sposate una visione autenticamente cristiana della loro vocazione al matrimonio e alla vita familiare. È particolarmente importante oggi, quando si parla alle coppie sposate e in particolare ai giovani, ricordar che la loro vocazione deve dare espressione concreta all’esigenza di verità della vita di tutti i giorni. Come ho detto nella mia Lettera apostolica ai giovani e alle giovani del mondo (n. 10), “La civiltà materialistica e consumistica penetra in tutto questo meraviglioso insieme di amore coniugale paterno e materno e lo spoglia di quel contenuto profondamente umano, che sin dall’inizio fu pervaso anche da un contrassegno e riflesso divino. Cari giovani amici! Non permettete che vi sia tolta questa ricchezza! Non inscrivete nel progetto della vostra vita un contenuto deformato, impoverito e falsato: l’amore «si compiace della verità». Cercate questa verità là dove essa si trova realmente! Se c’è bisogno, siate decisi ad andare contro la corrente delle opinioni che circolano e degli slogans propagandati! Non abbiate paura dell’amore, che pone precise esigenze all’uomo. Queste esigenze - così come le trovate nel costante insegnamento della Chiesa - sono appunto capaci di rendere il vostro amore un vero amore”.
San Paolo ci ricorda continuamente in termini concreti i requisiti precisi che sono richiesti a “quelli che vivono secondo lo spirito” (Rm 8, 5) e che “camminano nella carità” (Ef 5, 2). Questi requisiti includono la soppressione di “quella parte di voi che appartiene alla terra” (Col 3, 5) e il non prendere parte in “opere infruttuose delle tenebre” (Ef 5, 11). Dobbiamo conformare i nostri cuori alle “cose di lassù” (Col 3, 1) e “comprendere la volontà di Dio” (Ef 5, 17). L’esortazione dell’Apostolo a “vigilare attentamente sulla vostra condotta” e a “profittare del tempo presente” (Ef 5, 15-16) ha un’importanza immediata per i cristiani di oggi. Poiché un elemento essenziale della vocazione alla santità da parte delle coppie sposate deve essere proprio un’etica di vita coniugale e familiare.
Come ho affermato nella mia esortazione apostolica circa i compiti della famiglia cristiana nel mondo d’oggi, “anche i coniugi nell’ambito della loro vita morale, sono chiamati a un incessante cammino, sostenuti dal desiderio sincero e operoso di conoscere sempre meglio i valori che la legge divina custodisce e promuove, e dalla volontà retta e generosa di incarnarli nelle loro scelte concrete”. La legge di Dio non è qualcosa di avulso dalla persona umana; al contrario, essa risponde alle nostre più profonde necessità e desideri, poiché questa è stata creata da Dio. È una legge “che si pone al servizio della sua piena umanità, con l’amore delicato e vincolante con cui Dio stesso ispira, sostiene e guida ogni creatura verso la sua felicità” (Familiaris Consortio, 34).
Un tale programma di “spiritualità” ed etica della vita familiare richiederà un ascetismo quotidiano che abbracci tutti gli aspetti della vita coniugale. Spero che il “Worldwide Marriage Encounter” assista le coppie sposate affinché queste rispondano con sempre maggiore fedeltà e generosità a questo richiamo evangelico - attraverso le vostre riflessioni, i colloqui, gli studi e le pubblicazioni. In particolare raccomando questo impegno alle vostre preghiere, come individui e come famiglie. Poiché in verità uno dei principi fondamentali della spiritualità coniugale e familiare è che “l’effettiva partecipazione alla vita e missione della Chiesa nel mondo è proporzionale alla fedeltà e all’intensità della preghiera con la quale la famiglia cristiana si unisce alla Vite feconda, che è Cristo Signore” (Familiaris Consortio, 62).
Assicuro a tutti voi le mie preghiere. Che Cristo, il buon pastore, benedica le vostre case con l’armonia e la pace, e ricolmi di gioia i vostri cuori. A tutti coloro che prendono parte al Congresso e ai loro associati, imparto di cuore la mia benedizione apostolica.
Dal Vaticano, 28 maggio 1986.
GIOVANNI PAOLO II
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