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VISITA PASTORALE IN GRAN BRETAGNA

CERIMONIA DI BENVENUTO

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II

Aeroporto Internazionale di Gatwick
Venerdì, 28 maggio 1982

 

Sia lodato Gesù Cristo!

1. Sono molto sensibile al cordiale benvenuto che Sua Grazia il Duca di Norfolk ha voluto porgermi a nome di Sua Maestà la Regina. Nell’esprimere la mia gratitudine al Signore per l’occasione che mi viene data di trovarmi tra di voi nei prossimi giorni, porgo al popolo di Gran Bretagna il mio saluto di amicizia e di pace.

Voi sapete che ho intrapreso questo pellegrinaggio di fede per fare una visita pastorale alla Chiesa Cattolica di questo paese. I preparativi del viaggio hanno avuto inizio molto tempo fa, e ho atteso con impazienza e con gioia il momento di poter celebrare l’Eucaristia e gli altri sacramenti con i fedeli cattolici delle Chiese locali. Sono anche grato per gli incontri ecumenici che si svolgeranno durante questo viaggio di fede. La promozione dell’unità dei cristiani è estremamente importante perché risponde alla volontà del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. Il segno dell’unità tra i cristiani è del resto la via e lo strumento per una efficace evangelizzazione. Elevo quindi la mia fervida preghiera al Signore perché benedica il nostro impegno nel compiere la sua volontà: “Ut omnes unum sint” - perché tutti siano una sola cosa (Gv 17, 21).

2. La mia visita ha luogo in un momento di tensioni e di ansietà, un momento in cui l’attenzione del mondo è concentrata sulla delicata situazione del conflitto nel Sud Atlantico. Nelle ultime settimane sono stati fatti dei tentativi per comporre la disputa attraverso negoziati diplomatici, ma nonostante i sinceri sforzi di molti la situazione è precipitata fino a diventare quella di un confronto armato, che ha già mietuto molte vittime umane e minaccia di assumere dimensioni ancora più spaventose. Questa tragica situazione è stata motivo per me di gravissime preoccupazioni, ed ho chiesto ripetutamente ai cattolici di tutto il mondo ed a tutte le persone di buona volontà di unirsi alle mie preghiere per una soluzione giusta e pacifica. Ho anche fatto appello alle autorità delle nazioni coinvolte, al Segretario Generale delle Nazioni Unite e ad altri influenti uomini di stato, sforzandomi sempre di incoraggiare una soluzione che eviti la violenza e lo spargimento di sangue. Oggi rinnovo qui davanti a voi quell’appello dal fondo del mio cuore e prego perché si arrivi presto ad una composizione della vertenza.

3. In questo momento della storia, abbiamo una urgente necessità di riconciliazione: riconciliazione tra nazioni e tra popoli di differente razza e cultura; riconciliazione dell’uomo con se stesso e con la natura; riconciliazione tra persone di differente condizione sociale e di differente fede; riconciliazione tra cristiani. In un mondo lacerato dall’odio e dall’ingiustizia e diviso dalla violenza e dall’oppressione, la Chiesa vuole farsi portavoce nel compito vitale di promuovere l’armonia e l’unità, di forgiare nuovi vincoli di comprensione e di fratellanza.

4. Comincio così la mia visita pastorale in Gran Bretagna con le parole di nostro Signore Gesù Cristo: “La pace sia con voi”. Il Dio della pace e della riconciliazione sia con tutti voi. Possa egli benedire le vostre famiglie e le vostre case con la sua pace profonda e duratura.

                                                  



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