SALUTO DI GIOVANNI PAOLO II
AI PELLEGRINI CROATI
Giovedì, 3 febbraio 1983
Sono lieto di accoglierla, Signor Cardinale, corrispondendo volentieri al desiderio da lei espresso di poter essere ricevuto, prima di lasciare Roma, insieme con i Vescovi, i Sacerdoti, i Religiosi e le Religiose e i numerosi fedeli croati, qui convenuti da Zagabria, da altre diocesi della Jugoslavia e da vari Paesi in cui vivono vostri connazionali, per partecipare alle cerimonie indette per la sua creazione cardinalizia.
Ho appreso con vivo compiacimento che la notizia dell’alta distinzione conferita alla Sua Persona, Signor Cardinale - che comporta altresì nuove responsabilità nell’ambito della Chiesa universale - ha suscitato ampia soddisfazione nella sua patria, nonché fra tutti i croati all’estero, fra i fedeli di tutte le comunità cattoliche della Jugoslavia e anche tra gli esponenti di altre confessioni religiose.
Vostra Eminenza ha manifestato i sentimenti del suo animo allorché, circa un mese fa, fu informato della mia decisione di annoverarLa tra i membri del Sacro Collegio, rilevando che essa non costituisce soltanto una prova del mio affetto verso di lei, ma è altresì un segno di stima per la comunità cattolica di Zagabria, nella cui cattedra arcivescovile ella è succeduto, dopo essere stato vicino collaboratore di ambedue, al venerato Cardinale Alojzije Stepinac e al compianto Cardinale Franjo Seper.
Essa è ancora un attestato di apprezzamento per tutta la Chiesa cattolica in Jugoslavia, e in particolare un omaggio a tutta la Conferenza episcopale.
È ben vero che l’insieme di queste circostanze è stato presente al mio spirito al momento di elevare Vostra Eminenza alla dignità cardinalizia. In particolare, oltre alle sue qualità e meriti personali, ho voluto onorare l’antica storia della Sede di Zagabria e la testimonianza, passata e presente, della Comunità cattolica croata che, da ormai 1300 anni e nelle più diverse situazioni, ha saputo e sa tuttora rendere viva e attiva testimonianza di fede a Cristo, e di attaccamento alla Sede Apostolica, adempiendo con fedeltà gli impegni assunti dai suoi antenati al momento in cui accolsero il Battesimo.
Parimenti, ho pensato alle Comunità cattoliche di altre nazionalità in Jugoslavia, la cui storia religiosa ridonda di motivi di legittimo orgoglio per un esemplare servizio alla Chiesa di Dio.
Mi è nota la devozione filiale che i cattolici croati portano a Maria santissima: a lei pertanto ora rivolgo il mio cuore e la mia preghiera, insieme con tutti voi, implorando la sua continua protezione per voi croati, in Jugoslavia, e all’estero e su tutti i cattolici in Jugoslavia, per la gloria di Dio e il bene della Chiesa, a vantaggio anche del bene comune della società civile.
In pegno di questo auspicio imparto di cuore a lei, Signor Cardinale, ai Venerabili Confratelli dell’Episcopato e a tutti i presenti la mia apostolica benedizione.
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