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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI VESCOVI DEL LESOTHO IN VISITA

«AD LIMINA APOSTOLORUM»

Lunedì, 21 maggio 1984

 

Cari fratelli nell’episcopato.

1. Con profondo affetto in nostro Signore Gesù Cristo, vi do il benvenuto nella Sede di Pietro in occasione della vostra visita “ad limina”. In voi, pastori del gregge, abbraccio tutta la Chiesa che è in Lesotho, e rendo omaggio alla vitalità delle vostre comunità ecclesiali che sono state fondate con generosità e zelo missionario. Il mistero della presenza di Cristo è una realtà viva tra il vostro popolo. Gesù ripete in mezzo a voi: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28, 20).

2. Noi crediamo anche che Cristo è presente tra noi nel nostro fraterno raduno di oggi. Insieme, noi offriamo al Signore la sua Chiesa nel vostro Paese. La offriamo a lui con la sua vitalità e i suoi problemi, le sue speranze e le sue profonde aspirazioni. Da parte mia, come successore di Pietro e Vicario di Cristo, vi sono vicino in tutte le vostre attività pastorali, nel vostro grande incarico episcopale di proclamare il Vangelo di Gesù Cristo in tutta la sua liberante e elevante pienezza. Nel compiere questo incarico voi rendete presente la persona di Gesù che “passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo” (At 10, 38).

3. Ho seguito con profondo interesse e ho sostenuto i vostri sforzi volti ad applicare il Vangelo di pace e riconciliazione di Cristo alle vostre situazioni locali e a fare tutto il possibile per il vostro popolo durante il periodo di siccità e di carestia. So che, mentre predicate la salvezza nel nome di Gesù, voi fate anche esperienza, nel vostro quotidiano ministero, della realtà espressa da Paolo VI quando affermava: “Tra evangelizzazione e promozione umana - sviluppo e liberazione - ci sono infatti profondi legami. Essi includono legami . . . di un ordine eminentemente evangelico, che è quello della carità: come infatti si può proclamare il nuovo comandamento senza promuovere nella giustizia e nella pace il vero, autentico avanzamento dell’uomo?” (Pauli VI, Evangelii Nuntiandi, 31).

Per questa ragione vorrei incoraggiare le varie attività sociali e caritative delle vostre Chiese locali: le generose iniziative compiute a favore dei bisognosi, tra cui l’opera zelante della Caritas del Lesotho, i servizi di assistenza sanitaria e i molti programmi educativi. Prego perché il Signore vi sostenga in tutte le vostre diverse responsabilità. So che organizzare l’assistenza pastorale per i lavoratori emigranti è una delle vostre principali preoccupazioni. Vi sono qui in gioco problemi molto importanti come la dignità dei lavoratori, la santità della famiglia e il benessere della società.

4. Vi sono anche vicino in tutti i vostri sforzi per edificare le vostre Chiese locali. La formazione che i vostri seminaristi ricevono avrà un’influenza immensa sul futuro di tutta la comunità ecclesiale. Sono sicuro che farete tutto il possibile per fare in modo che questi giovani ricevano una debita formazione nella sapienza e nell’amore di Cristo. Tutti gli sforzi finalizzati alla formazione dei religiosi e dei catechisti sono anch’essi un vitale contributo alla vita stessa della Chiesa in Lesotho.

Vorrei chiedervi, ritornando alle vostre diocesi, di comunicare il mio messaggio a tutti i fedeli: “Il mio amore sia con tutti voi in Cristo Gesù!” (1 Cor 16, 23). Offro alle famiglie cristiane l’espressione del mio sostegno e della mia stima nel loro impegno a vivere la loro elevata vocazione perseverando nella fedeltà. Tra le difficoltà e le tentazioni della vita, esse non dubitino mai della potenza della grazia di Cristo. Una speciale parola di gratitudine, espressa nel nome di Cristo, va a tutti coloro che collaborano strettamente con voi nella missione pastorale della Chiesa. Penso a tutti i generosi sacerdoti, religiosi e religiose e catechisti impegnati che, mediante i loro sforzi unitari, costruiscono la Chiesa del Dio vivente. A ognuno di loro e a tutto il popolo di Dio invio la mia apostolica benedizione, invocando su di loro la protezione amorevole di Maria, la Madre di Gesù e della Chiesa.

 

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