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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
ALLA COMMISSIONE TEOLOGICA INTERNAZIONALE

Giovedì, 2 ottobre 1986

 

Cari fratelli della Commissione teologica internazionale.

Siamo riuniti qui davanti all’altare del Signore nel corso di questa vostra sessione plenaria annuale, che per alcuni giorni vi intrattiene a Roma, presso la Sede di Pietro, provenienti da varie parti del mondo. Questa nostra celebrazione eucaristica è molto significativa: rappresenta quello che potremmo chiamare “fons et culmen” di tutta la ricerca e la riflessione teologica, come lo è, secondo il ben noto insegnamento conciliare, per l’intera vita cristiana. Il lavoro teologico fa parte della nostra stessa vita e della nostra fede. Esso è una preparazione e un risultato di quell’esperienza di contemplazione e di preghiera, che trova la sua sorgente nella celebrazione del “Mysterium fidei”.

Oggi la Chiesa festeggia gli Angeli custodi. Vogliamo pertanto invocare l’aiuto di queste creature spirituali che, per volere divino, ci accompagnano e proteggono il nostro pellegrinaggio verso l’eterna luce. Mettiamo sull’altare del Signore le nostre gioie e le nostre speranze, le nostre trepidazioni e le nostre sofferenze. Preghiamo anche perché il Signore benedica il vostro lavoro teologico, sostenuto dalla fede. Sia esso frutto della verità umana e della verità divina, sia conquista della ragione e dono dello Spirito.



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