DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AL PERSONALE DELL’ISPETTORATO
DI PUBBLICA SICUREZZA PRESSO IL VATICANO
Venerdì, 24 febbraio 1989
Egregio ispettore,
cari agenti,
signore e signori.
1. Sono sempre lieto della vostra visita in occasione degli auguri d’inizio d’anno. Noi ci incontriamo spesso nel corso di ogni settimana, ma solo in questa circostanza annuale abbiamo modo di trovarci insieme in modo personale. La ragione della mia particolare letizia di oggi è data, appunto, dal fatto che l’incontro diventa colloquio.
Ringrazio il dottor Enrico Marinelli, ispettore generale di pubblica sicurezza presso il Vaticano, per le parole di augurio e di omaggio rivoltemi; e saluto con sincera cordialità tutti voi, ciascuno in particolare, cari componenti dell’ispettorato di pubblica sicurezza, e voi, agenti della polizia stradale, che da non molto siete alle dipendenze dell’ispettorato con compiti analoghi.
2. Desidero ringraziarvi sentitamente per la diligente opera che svolgete con assiduità, nel silenzio e nella dedizione, con una presenza vigile e discreta, attorno al Vaticano, nella città di Roma ed in altre città d’Italia, dove mi chiama il ministero pastorale.
La vostra attività, perciò, non è opera di repressione, ma di ordine e di prevenzione. È fondamentalmente un impegno di pace.
Coloro che da ogni parte del mondo giungono quotidianamente al Vaticano, non di rado non cristiani o non credenti, sono certo persone pacifiche, desiderose di sentire parole di fratellanza e di amore da chi rappresenta visibilmente in terra il Dio della pace. Ed essi si attendono di trovare un ambiente tranquillo e sicuro.
Cari uomini e donne dell’ispettorato e della polizia stradale, voi siete appunto impegnati a questo nobile fine, sorvegliando altresì perché in mezzo alla folla non entrino elementi di disordine. Voi avete il compito di dare sicurezza ai pellegrini e ai visitatori perché non siano disturbati nel loro raccoglimento spirituale; e di garantire così al Papa che la sua parola di conforto e di elevazione alle verità di fede giunga viva alle menti ed ai cuori ben disposti.
3. Per questo prezioso servizio ringrazio voi tutti qui presenti, quanti sono assenti per ragioni di lavoro; ringrazio i dirigenti e gli altri responsabili della polizia. La vostra è una forma di collaborazione al ministero pastorale della Chiesa, fautrice di pace perché portatrice della verità di Dio e della verità sull’uomo.
Nel rinnovare a tutti il mio affettuoso saluto, imparto di cuore la mia benedizione, che si estende anche alle vostre famiglie.
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