UDIENZA DI GIOVANNI PAOLO II
AI PELLEGRINI POLACCHI NEL XII ANNIVERSARIO DELL’INIZIO
DEL MINISTERO DI PASTORE UNIVERSALE DELLA CHIESA
Lunedì, 22 ottobre 1990
Saluto cordialmente tutti i presenti in questa giornata storica, penso che essa sia storica non solo per me ma per tutti noi. Desidero ora citare alcune frasi dell’omelia che ho pronunciato dodici anni fa in Piazza San Pietro in occasione dell’inaugurazione di questo pontificato:
“Fratelli e Sorelle! Non abbiate paura di accogliere Cristo e di accettare la Sua potestà!
Aiutate il Papa e tutti quanti vogliono servire Cristo e, con la potestà di Cristo, servire l’uomo e l’umanità intera!
Non abbiate paura!
Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!
Alla Sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa “cosa è dentro l’uomo”. Solo Lui lo sa.
Oggi così spesso l’uomo non sa cosa si porta dentro, nel profondo del suo animo, del suo cuore. Così spesso è incerto del senso della sua vita su questa terra. È invaso dal dubbio che si tramuta in disperazione. Permettete, quindi - vi prego, vi imploro con umiltà e con fiducia - permettete a Cristo di parlare all’uomo. Solo Lui ha parole di vita, sì! di vita eterna.
Proprio oggi la Chiesa intera celebra la sua “Giornata Missionaria Mondiale”, prega, cioè, medita, agisce perché le parole di vita del Cristo giungano a tutti gli uomini e siano da essi accolte come messaggio di speranza, di salvezza, di liberazione totale [...].
Il nuovo Successore di Pietro nella Sede di Roma eleva oggi una fervente, umile, fiduciosa preghiera: “O Cristo! Fa’ che io possa diventare ed essere servitore della Tua unica potestà! Servitore della Tua dolce potestà! Servitore della Tua potestà che non conosce il tramonto! Fa’ che io possa essere un servo! Anzi, servo dei Tuoi servi”.
Ho letto queste parole di dodici anni fa perché esse stanno assumendo - direi - una nuova attualità nell’anno in corso. Allora, se ben ricordo, era possibile vedere la trasmissione televisiva dell’inaugurazione del pontificato anche in Polonia, e come mi avevano informato, essa aveva riunito intorno ai televisori un gran numero di miei connazionali.
Oggi queste parole rimangono attuali. Ora, dopo gli eventi del 1989, quasi ancora alle soglie della nuova vita in Polonia, una vita indipendente e democratica, quelle parole sono di nuovo attuali come quella preghiera diretta a tutti gli uomini ed in particolare a tutti i miei connazionali. Raccomandiamo alla Madre Santissima la nostra Patria e tutte quelle cose per le quali il Papa ha pregato dodici anni fa, per tutti gli uomini ed in particolare per la Polonia.
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