VISITA PASTORALE IN SICILIA
INCONTRO DI GIOVANNI PAOLO II
CON I SEMINARISTI DELLA DIOCESI
Seminario Vescovile di Caltanissetta - Lunedì, 10 maggio 1993
Voglio ubbidire a quello che ha detto il vostro Rettore, perché anche voi dovete ubbidire al vostro Preposito, al vostro Rettore. Ma prima vi dico qualche parola su quello che ho sentito da voi. Ho sentito il canto: “Pasci le mie pecorelle”. Queste parole dette da Gesù a Pietro parlano anche dei Seminari, perché per pascere queste pecorelle di Gesù ci voleva Pietro, ci volevano i Dodici, ci volevano tanti altri, di generazione in generazione, ci volevano le vocazioni, ci volevano le Chiese particolari, le Diocesi, i Seminari, e poi i seminaristi, naturalmente. Tutto questo è la stessa opera, è la stessa consegna fatta a Pietro da Gesù: “Pasci...”.
Io vi auguro di essere fedeli a quella scintilla che lo Spirito di Gesù ha acceso in voi. La scintilla forse ancora non sa se potrà diventare un fuoco. Ma voi cercate – come si fa con le scintille del fuoco nel campeggio, per esempio – di non lasciarla spegnere, di aiutarla a crescere in un fuoco, perché Gesù ha detto anche: “Sono venuto sulla terra per portare un fuoco”. Vi auguro, come ha detto il vostro carissimo Rettore, che si realizzino in voi queste parole del recente Documento pontificio, sinodale soprattutto: Pastores dabo vobis. Caltanissetta, Sicilia, “Pastores dabo vobis”! Voi siete appunto quella Provvidenza, quell’avvenire in cui si vedono i Pastori che Gesù vuole dare a Caltanissetta, alla Sicilia tutta intera.
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