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VIAGGIO PASTORALE IN LITUANIA, LETTONIA ED ESTONIA

INCONTRO DI GIOVANNI PAOLO II
CON I GIOVANI DELLA LITUANIA
NELLO STADIO «DARIUS IR GIRENO»

Kaunas (Lituania) - Lunedì, 6 settembre 1993

 

Carissimi giovani della Lituania!

1. Ho desiderato vivamente questo incontro. Ed eccomi ora finalmente in mezzo a voi, pellegrino del Vangelo. Come Pietro, vengo ad annunciarvi Cristo, ad incoraggiarvi nel seguire le orme di Colui che rappresenta la nostra unica vera speranza. Vengo per proclamare insieme a voi: “Solo tu, Signore, hai parole di vita eterna!” (Gv 6, 69).

Cristo vi vuole felici; per questo, anche il Papa desidera che siate felici. Egli viene per indicarvi nel nome di Cristo la strada della gioia vera.

Guardate con fiducia davanti a voi!

Sono finiti i lunghi anni di privazione delle libertà fondamentali. Ora, il vostro Paese si avvia, non senza fatica, verso traguardi più sereni. Dove regnava l’autoritarismo, ora è aperto lo spazio per una libertà responsabile, dove veniva coltivata la sfiducia nell’altro, si sviluppa la comprensione e la tolleranza; dove si cercava di soffocare la fede mediante il materialismo si riafferma adesso la libertà religiosa, che porta con sé non soltanto il rispetto di Dio ma anche quello dell’uomo.

“Aprite le porte a Cristo”, giovani della Lituania! Siate i primi ad accogliere l’impulso della nuova evangelizzazione, di cui la vostra Patria, l’Europa e il mondo hanno urgente bisogno! Cristo conosce il cuore dell’uomo, il cuore di ciascuno di voi. Cristo vi conosce e vi ama. Solo Gesù può soddisfare appieno le esigenze e le aspirazioni più intime e vitali dello spirito umano.

Il Vangelo, messaggio di speranza e di autentico rinnovamento, è valido per ogni epoca e per ogni persona. Accoglietelo come dono di salvezza; fatelo divenire norma del vivere quotidiano. Proclamatelo e testimoniatelo. Siate testimoni di Cristo!

2. La felicità è cercata invano da chi, fissando lo sguardo in se stesso ed ascoltando i richiami di falsi profeti, si incammina sulla strada del consumismo, del permissivismo morale, dell’egoismo coltivato come stile di vita, dell’indifferenza religiosa. Cercano invano la felicità e si espongono a gravi delusioni quanti sperano di trovarla nelle sette che manipolano l’uomo, proponendo forme di esoterismo e di magia.

Come non mettere in guardia poi, dagli sterili sincretismi che del Vangelo accettano soltanto alcune pagine, trascurandone altre, o da quelle ideologie totalizzanti che pretendono di fornire visioni globali dell’esistenza svincolate dal dovuto e salvifico riferimento a Dio e al suo eterno volere?

I frutti, raccolti dagli alberi che crescono in margine a questi sentieri devianti, si rivelano subito assai amari. Dietro alcuni fenomeni giovanili moderni – come lo spaccio e il consumo di droghe, la ricerca di paradisi artificiali il mercato del sesso e della pornografia, la violenza e la delinquenza minorile, i fantasmi razzisti, il suicidio – si cela un vuoto profondo e alienante, una crisi di valori che sfocia inevitabilmente in un grave smarrimento morale.

Chi potrà dare senso all’esistenza se non Colui che, solo, ha parole di vita eterna (cf. Gv 6, 68)? Chi meglio di Gesù, che ha dato la vita per l’uomo, potrà dire all’uomo qual è l’autentica strada per la felicità?

3. In tutte le culture, gioventù sta ad indicare speranza, futuro, sfida, sforzo, ricerca, impegno formativo. In Lituania, e negli altri Paesi che hanno condiviso la stessa lunga prova dell’utopia atea e disumanizzante finita pochi anni or sono, “gioventù” è un termine che richiama ad un particolare senso di responsabilità.

A voi, giovani della Lituania, incombe il compito non lieve ma esaltante di costruire il futuro per il vostro Paese.

La Chiesa è al vostro fianco, perché è suo scopo condividere le prove e le speranze della vostra faticosa ricerca (cf. Gaudium et spes, 1).

Essa vi propone innanzitutto il Vangelo, eterna Parola di salvezza.

Non abbiate paura di chiedere ai sacerdoti il pane della verità cristiana, questo cibo spirituale che vi appartiene e che essi si faranno un gradito obbligo di fornirvi. Non abbiate timore di avere fame di Dio e della sua verità.

Già Agostino – che prima della conversione aveva personalmente sperimentato la realtà del peccato e la fame di Dio – avvertiva che il cuore dell’uomo è inquieto sino a quando non trova riposo in Dio (cf. Confessioni, 1, 1, 1). La lettura della Bibbia – specie del Nuovo Testamento – e del Catechismo della Chiesa Cattolica, recentemente pubblicato, potranno illuminarvi ed orientare l’intera vostra vita.

4. Giovani della Lituania e del Baltico, ponete al centro della vostra esistenza la Parola di Dio. Ricordate sempre che, come opportunamente sottolinea il Catechismo della Chiesa Cattolica, “la fede cristiana... non è una religione del Libro. Il cristianesimo è la religione della “Parola” di Dio, «non di una parola scritta e muta, ma del Verbo incarnato e vivente»” (CCC 108).

Il vostro impegno prioritario sia quello di approfondire il contatto personale con Cristo nella lettura del Vangelo, nella meditazione dei misteri della salvezza e nella preghiera. Incontrare Cristo, ascoltarlo, parlare con Lui avvicina l’essere umano a Dio e lo rende “prossimo” dei fratelli.

Amore, amicizia, fratellanza, servizio, uomo, donna, matrimonio, lavoro, pane, gioia sono parole che, viste e dette in una prospettiva cristiana, acquistano nuovo vigore e profondità. Ed una società – come quella alla quale voi aspirate – può veramente rinnovarsi quando questi e altri simili termini usati nel quotidiano linguaggio, vengono a rivestire un valore intimamente improntato al messaggio evangelico.

5. Un altro servizio che la Chiesa è pronta a rendervi è di offrirvi spazi per il dialogo e la formazione. Dopo anni difficili, e perfino rischiosi, le parrocchie e le altre istituzioni ecclesiali fanno ora uno sforzo – talvolta assai faticoso – per dar vita a occasioni di incontro e crescita personale e di gruppo.

Vedono la luce anche in Lituania diversi movimenti di spiritualità sorti alle volte come preludio e alle volte come frutto del Concilio Vaticano II. Sotto la guida attenta e sollecita dei Pastori, tali movimenti e strutture associative potranno essere di valido sostegno alla maturazione umana e spirituale della gioventù lituana.

Guardate con fiducia e cogliete con prontezza tali provvidenziali possibilità promosse per formare persone umanamente salde e cristiani convinti in grado di rendere più manifesta la missione della Chiesa.

Sarete stimolati a diventare il tipo di uomo o di donna che tante volte avete chiesto ad altri di essere: onesto, leale, giusto, fraterno, servizievole, coraggioso, attento agli altri più che a se stesso, amante della libertà come occasione di esercizio della coscienza e non come opportunità per l’egoismo, dedito al lavoro desideroso di assumersi le proprie responsabilità.

6. Nella Chiesa, inoltre voi troverete i sacramenti, che costituiscono le fonti della vita nuova offerta dal Cristo.

In particolare, i sacramenti dell’iniziazione cristiana – il Battesimo, la Confermazione, l’Eucaristia – ma anche quelli della Riconciliazione e del Matrimonio possono aiutarvi nell’itinerario spirituale che state percorrendo.

Difficoltà ben note, per fortuna ormai sorpassate, hanno impedito a molti di voi di essere confermati mediante il sacramento della Cresima, nella fede professata col battesimo. Ora è il momento di compiere questo passo impegnativo ed importante.

Un grande aiuto nel vostro cammino di crescita potrete trovare nel sacramento della Riconciliazione.

Molti guardano oggi con diffidenza a questo sacramento e se ne tengono lontani. Giudicano il peccato una categoria “clericale”, e vogliono convincersi che si tratta di concezione ormai superata.

In realtà, il peccato è una categoria profondamente antropologica e l’uomo non conosce veramente se stesso se non arriva a riconoscere il peccato che porta in sé. San Giovanni è esplicito: “Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi” (1 Gv 1, 8).

Nel sacramento della Riconciliazione Cristo ci si fa incontro per liberarci dal peccato che è in noi. Nel perdono che Egli offre mediante il sacramento, ciascuno può fare l’esperienza della vera liberazione. Giovani, se volete sapere che cosa vuol dire liberazione interiore e gioia vera, non dimenticate il sacramento della Riconciliazione. In esso sta il segreto di una permanente gioventù spirituale.

7. Carissimi giovani, voi potete contare sulla Chiesa. Ma anche la Chiesa conta su di voi.

Senza il vostro entusiasmo e la vostra vitalità, la gioia e il vigore sul volto della sposa di Cristo sarebbero meno splendenti.

Voi costituite i fili vigorosi e colorati dell’arazzo, sempre incompiuto e solo noto a Dio, della storia ecclesiale e sociale. Siate perciò attivamente presenti nella Chiesa.

Siate voi stessi Chiesa! Siate in essa elementi attivi, forti, pieni di santo ardire. In virtù del battesimo, siete chiamati ad essere protagonisti nella comunità cristiana con la vostra attività apostolica, coll’impegno di carità e la ricerca della santità.

Ascoltando la voce del Signore che continua a chiamare operai per la sua vigna, alcuni di voi decideranno – ne sono certo – di servire la Chiesa come ministri ordinati dell’Eucaristia e dei sacramenti o come persone consacrate a Dio nella vita religiosa. Altri, seguendo una strada impegnativa ed importante per la vita cristiana, cercheranno di fare della loro famiglia, mediante il sacramento del Matrimonio, un’autentica “chiesa domestica”.

Tutti sappiate essere Chiesa nel servizio generoso agli uomini e nell’annuncio convinto, mediante la condotta ancor prima che con la parola, della Buona Novella di Gesù.

Maria, la prima credente perché per prima accolse il Verbo fatto carne e ne divenne discepola oltre che Madre, vi aiuti a seguire Gesù in ogni momento della vita e a sentirvi Chiesa, ad essere membra vive della Chiesa! Diverrete così luce del mondo e sale della terra: luce splendente e sale sapido di Cristo nella vostra Patria nel momento in cui essa si apre a nuovi orizzonti di pace e di speranza.

In questo grande ed impegnativo programma di vita vi sostiene il mio affettuoso incoraggiamento insieme con la mia costante preghiera. Dio vi benedica e vi accompagni, benedica ed accompagni tutta la gioventù della Lituania!

 


Voglio rivolgervi ancora una parola in italiano e in lituano. In italiano parlerò io e, in lituano, Monsignor Backis, Arcivescovo di Vilnius.

Avete preparato uno splendido programma, con il quale avete espresso tutta la vostra anima, il vostro spirito lituano. Avete espresso anche le vostre ansie, le vostre sofferenze. Tutto quello che il vostro popolo ha sofferto durante gli ultimi decenni per riacquistare la sua libertà e la sua indipendenza. Così avete offerto un grande dono al Papa e a tutti i Vescovi qui presenti. Questo dono deve ora ritornare a voi, perché ogni dono fa più ricco anche il donatore.

Avete anche presentato le vostre domande. Io penso che ciò che abbiamo detto nel nostro discorso contiene una risposta alle vostre domande. Ma vorrei concludere e sintetizzare, perché le vostre sono state veramente domande chiave.

Esse sono domande su problemi essenziali di ciascuno di noi, di ogni uomo, giovane, o anziano, di ogni uomo e di ogni donna, di ogni ragazzo e di ogni ragazza. E i giovani sentono queste domande esistenziali in modo speciale.

Per trovare risposta basta pensare al libro della Genesi della Sacra Scrittura, là dove è detto che l’uomo è stato creato ad immagine di Dio. Questa risposta è stata confermata profondamente da Gesù Cristo. Se Dio ha creato l’uomo e la donna a sua immagine, lo ha confermato dandoci suo Figlio come uno di noi.

In Cristo si trova la più piena risposta alla domanda della scelta tra libertà e responsabilità. La responsabilità è ciò che dà pienezza alla nostra libertà. Senza di essa la nostra umana libertà potrebbe anche essere un grande pericolo e una grande minaccia per ciascuno di noi e per gli altri.

Non c’è piena libertà senza responsabilità, non c’è amore senza responsabilità. Vi dico ciò riprendendo il titolo del libro che ho scritto molti anni fa. Se l’uomo è creato ad immagine e somiglianza di Dio, se questa immagine e somiglianza di Dio è confermata con l’incarnazione di Gesù Cristo, anche negli aspetti più dolorosi della sofferenza umana, che abbiamo vissuto insieme con questa ragazza e con tutti gli altri giovani ed anziani sofferenti, si trova la risposta definitiva: se questo Figlio di Dio ha accettato la Croce, anche nelle nostri croci umane, lituane, giovanili, degli anziani, si trova un mistero salvifico, un mistero il cui significato e il cui senso ci è stato rivelato dallo stesso Gesù Cristo.

Questa è l’eredità vivificante della vostra fede, di questi secoli di fede cristiana dei lituani. Voglio augurare alle generazioni anziane e agli adulti di poter trasmettere questa fede ai giovani. Ma vorrei anche augurare ai giovani di poter ritrovare questa fede nuova e offrirla agli anziani. Così, questo salvifico scambio della fede tra le generazioni costituirà la vita della vostra Patria, della Lituania cristiana.

Questo è ciò che devono simboleggiare le candele accese stasera nelle mani dei giovani lituani di tutte le diocesi.

Ci avviciniamo alla conclusione.

Alla fine devo anche io farvi una domanda. Voi avete preparato e programmato un bellissimo incontro con il Papa e con i vostri Vescovi, ma io non so se voi avete previsto anche la pioggia nel programma di questo incontro. Io penso di sì, perché siete tutti venuti con gli ombrelli, non solo i signori Vescovi, che sono sempre più prudenti, ma anche voi giovani avete programmato la pioggia, perché avete portato gli ombrelli.

Vi ringrazio ancora una volta e vi auguro la benedizione del Signore. Vi auguro un futuro sempre migliore, sempre più maturo, più fruttuoso, per voi stessi, per le vostre famiglie, per la vostra Patria. Sia lodato Gesù Cristo.

 

 



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