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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
ALLE SUORE DI CARITÀ DI SANTA GIOVANNA ANTIDA THOURET

Venerdì, 19 maggio 1995

 

Carissime Sorelle in Cristo!

1. Sono molto lieto dell’odierno incontro con voi, Religiose della benemerita Congregazione delle Suore di Carità di santa Giovanna Antida Thouret, in occasione del vostro Capitolo Generale. Tutte e ciascuna saluto con affetto, rivolgendo un particolare pensiero di felicitazione e di augurio a Suor Antoine Marie Henriot, confermata Superiora Generale della Congregazione, ed al neo-eletto Consiglio.

Durante questi giorni di intensa preghiera e riflessione, avete approfondito il vostro specifico carisma di carità al servizio dei bisognosi e dei sofferenti, cercando di discernere i modi più idonei per viverlo nell’attuale società e nella presente epoca di passaggio tra il secondo ed il terzo millennio cristiano. Un autentico e fruttuoso rinnovamento del vostro Istituto religioso non potrà prescindere dallo sforzo di profonda e costante fedeltà all’ispirazione originaria della vostra Fondatrice: solo così, infatti, potrà essere fatto rivivere, nelle mutate condizioni storiche e culturali, il carisma vincenziano degli inizi.

2. La vocazione che il Signore vi ha donato nella Chiesa è quella di evangelizzare i poveri aiutandoli a crescere come esseri umani e come figli di Dio. Si tratta di una forma privilegiata di apostolato, che vi spinge a vedere nelle persone soggette ad antiche e nuove povertà il volto stesso del Cristo sofferente. È, questa, una testimonianza che si rivela particolarmente efficace nei confronti degli uomini del nostro tempo, sensibili più che alle dotte affermazioni sulla paternità di Dio, ai segni concreti della sua presenza nella loro vita. Voi, dunque, col vostro comportamento, con le vostre parole, con ogni vostra scelta siete chiamate ad offrire a chi vi avvicina la possibilità di fare un’esperienza in qualche modo immediata e personale della sollecitudine amorevole di Dio.

Come non vedere, però, che una simile testimonianza, per essere autentica, ha bisogno di rigenerarsi continuamente alle sorgenti della grazia con la linfa della preghiera e della vita spirituale? Il quotidiano contatto con Dio animi, pertanto, incessantemente il vostro servizio così che esso possa esprimersi in una sovrabbondanza di carità capace di espandersi quasi naturalmente verso i fratelli.

“Dio solo!”: questo è il motto lasciatovi in eredità da santa Giovanna Antida, in un’ora cruciale per la storia della Chiesa in Francia ed in Europa. Poiché, tuttavia, Dio è Amore (1 Gv 4, 8), in quel motto è compresa l’esigenza di vivere in pienezza la carità, principio che sospinge e rende feconda l’evangelizzazione. Vi incoraggio, pertanto, care Sorelle, a sostenere con la testimonianza della carità la grande sfida della nuova evangelizzazione, alla quale è chiamata la Chiesa intera.

3. La povertà evangelica e la semplicità contraddistinguano sempre il vostro stile di vita, per continuare ad essere in familiare confidenza con i piccoli e i poveri. Le riflessioni e le indicazioni scaturite dall’Assemblea capitolare orientino il cammino della Congregazione verso il 2000, per offrire alla presente generazione l’esempio di una vita totalmente consacrata al servizio di Dio e dei fratelli e, proprio per questo, capace di attirare le giovani di oggi, assetate quanto quelle di ieri di ideali autentici per cui spendere la propria esistenza.

Affido alla materna protezione di Maria Santissima i lavori capitolari e tutti i vostri desideri e propositi. Ella, che condivise con Cristo la povertà di Betlemme, di Nazaret e del Calvario, vi doni il pieno distacco dalle cose e da voi stesse, per essere tutte di Dio e tutte per i fratelli.

Nell’invocare sull’intera Congregazione l’intercessione di santa Giovanna Antida Thouret e di san Vincenzo de’ Paoli, imparto di cuore a voi, alle vostre Consorelle e a quanti incontrate quotidianamente nel vostro servizio di carità la mia affettuosa Benedizione.

 

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