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LEONE XIII

EPISTOLA

NON LEVIS

 

Al Venerabile Fratello Vittorio Giuseppe, Vescovo di Liegi.
Il Papa Leone XIII. Venerabile Fratello, salute e Apostolica Benedizione.

Non era certo lieve il dolore che prendeva il Nostro animo, e non mancava una viva preoccupazione alla vista dei segni di dissenso che si riscontrano presso di voi e, in modo particolare, in codesta diocesi di Liegi: dissensi che sembrano dividere in schiere contrapposte le menti di coloro che trattano della condizione degli operai. Poiché a nessuno sfugge quanto sia importante, per chiunque tratti una simile questione, conoscere nei termini esatti, in un argomento di tanto rilievo, il pensiero di coloro che lo Spirito Santo ha preposto al governo della Chiesa di Dio, era sicuramente auspicabile ciò che tu hai attuato con l’invio di una lettera indirizzata al clero e al popolo a te affidati. Con gioia, pertanto, abbiamo ricevuto la copia che ti sei premurato di inoltrarCi, ulteriore prova del tuo zelo e della tua sollecitudine pastorale, e sentiamo il dovere di esprimerti il meritato plauso per l’impegno profuso nel richiamare i fedeli all’unità degli animi. Eravamo a conoscenza della tua prudenza e del tuo accorto modo di procedere nell’esame delle questioni più importanti, e Ci rallegriamo nel vederli ora brillare di più vivida luce. Non può dunque destare meraviglia ciò che Ci è stato riferito, e cioè che la quasi totalità di coloro che presso di voi dissertano sulla questione operaia ha proclamato la tua lettera opportuna nelle attuali circostanze, e che la stessa è risultata bene accetta ai tuoi fratelli nell’episcopato, tutti coinvolti nell’identico impegno di procurare il bene dei Belgi. Quanto pertanto Ci è stato riportato alimenta la Nostra speranza di veder coronato il tuo lavoro con i risultati auspicati: siamo infatti persuasi che non potrà esserci alcuno che, quando i Pastori formulano indirizzi e direttive, ardisca procedere in senso contrario. Non lasciarti dunque spaventare, Venerabile Fratello, dalle molteplici difficoltà che, specie al presente, gravano sull’ufficio episcopale, e non distogliere la tua volontà dal proposito, che già più volte hai chiaramente reso operativo, di assecondare la Nostra sollecitudine e di esporre apertamente, a seconda delle esigenze del momento, gl’insegnamenti e i moniti delle Nostre Encicliche.

Nel frattempo impartiamo, con tanto amore nel Signore, l’Apostolica Benedizione, segno del Nostro paterno affetto, a te, Venerabile Fratello, al clero e al popolo affidati alla tua cura.

Dato a Roma, presso San Pietro, il 26 febbraio 1894, diciassettesimo anno del Nostro Pontificato.

 

LEONE XIII

 



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