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VIDEOMESSAGGIO DEL SANTO PADRE LEONE XIV
AI PARTECIPANTI ALL'"AUSTRALIAN CATHOLIC YOUTH FESTIVAL"

[Melbourne (Victoria), 30 novembre - 2 dicembre 2025]

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Cari amici,

È con immensa gioia che oggi saluto voi giovani, unitamente ai sacerdoti, ai religiosi e ai vescovi di tutto il Paese, in occasione dell’Australian Catholic Youth Festival. Vi assicuro delle mie preghiere perché il Signore benedica le vostre attività e renda questo un tempo pieno di grazia per tutte le persone coinvolte.

La giovinezza è un bellissimo tempo della vita perché c’è tanto da imparare e da sperimentare. Al tempo stesso, ci sono molte sfide da affrontare mentre cercate di crescere e far maturare il vostro carattere all’interno di un contesto sociale. Oggi trovare il proprio posto nel mondo sembra essere ancora più difficile, poiché le società cambiano costantemente, i valori tradizionali vengono spesso guardati dall’alto in basso e la tecnologia, pur contenendo elementi positivi, ci può anche lasciare più isolati gli uni dagli altri.

Come cristiani, prima di ascoltare i nostri amici o la cultura più ampia, dovremmo rivolgerci a Dio, il nostro Padre nei Cieli, che, al momento del battesimo, ha fatto di ognuno di noi il suo figlio o la sua figlia amati. Riflettendo su come il nostro rapporto fondamentale con Dio dia un vero significato alle nostre vite, Papa Benedetto XVI ha detto: «Non siamo il prodotto casuale e senza senso dell’evoluzione. Ciascuno di noi è il frutto di un pensiero di Dio. Ciascuno di noi è voluto, ciascuno è amato, ciascuno è necessario» (Omelia per l’inizio del Ministero Petrino del Vescovo di Roma, 24 aprile 2005). Le nostre vite, pertanto, trovano il loro fine ultimo nel diventare ciò per cui Dio ci ha creato, in altre parole, nel vivere la sua volontà nella nostra vita.

Santa Caterina da Siena una volta disse «Se sarai ciò per cui Dio ti ha creato, incendierai il mondo» (cfr. Lettera a Stefano Maconi [1376] in St. Catherine of Siena as seen in her letters, tr. Vida D. Soudder [1905]). Possiamo vedere questa verità nel luminoso esempio di tutti i santi, i quali dimostrano che cosa significa seguire la volontà di Dio nella loro vita, ognuno alla propria maniera unica. Possiamo ricordare i nostri due nuovi giovani santi, Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati, che ho canonizzato di recente. Pier Giorgio viene ricordato perché era fisicamente attivo, scherzava con gli amici e aiutava i poveri. Carlo, invece, viene ritratto come più riservato e riverente, desideroso di usare le sue capacità informatiche per promuovere online la conoscenza dei miracoli eucaristici. Tuttavia, entrambi avevano una relazione profonda con Dio e cercavano di fare la sua volontà nella loro vita; di conseguenza, possiamo vedere dalle loro fotografie che dagli occhi irradiavano una gioia profonda.

San Carlo Acutis ha detto benissimo: «Tutti nasciamo come degli originali, ma molti di noi muoiono come fotocopie». Non permettete che ciò vi accada! Ognuno di voi è stato creato con una personalità unica, dotato di forze, debolezze, talenti e capacità differenti, e ha un percorso di vita specifico per vivere queste qualità con gioia.

Non limitatevi a imitare gli altri; piuttosto, ascoltate ciò che Dio vi chiama a essere e a fare. In particolare, sono certo che il Signore stia chiamando alcuni di voi a servirlo nel sacerdozio o nella vita consacrata. Per favore, abbiate il coraggio di dire «sì»!

Come sapete, l’unico modo per sentire la voce del nostro Padre Celeste è di avvicinarsi di più a Lui, specialmente attraverso la preghiera e i sacramenti. Inoltre, come in qualsiasi altra relazione, per essere una figlia, un figlio, un fratello o una sorella migliore, dobbiamo vivere queste relazioni con più amore, impegno e sacrificio. Traete ispirazione dai santi che hanno vissuto profondamente la loro identità di figli di Dio e lo hanno sempre mantenuto al centro della propria vita.

Infine, quando tutti ritornerete a casa al termine dello Youth Festival, per favore ricordate che ciò che imparate e vivete dovrebbe essere incorporato nel vostro discepolato quotidiano. A tale riguardo, vi incoraggio a costruire reti e amicizie tra voi e a lavorare insieme per edificare il Regno di Dio nelle vostre aree locali. Come ci insegna san Paolo, il Corpo di Cristo è unito anche se ha diverse membra, sicché c’è posto e bisogno di ognuno di voi e del contributo unico che solo voi potete dare (cfr. 1 Cor 12, 14-20). Al tempo stesso, non scoraggiatevi quando nel vostro discepolato cadete, perché con la grazia di Dio — e incontrandolo nel sacramento della Confessione — anche questo può diventare un momento di rinnovamento e di crescita nella santità.

Miei cari amici, con queste poche parole, e affidandovi all’intercessione di Maria, Madre della Chiesa, e di santa Mary Mackillop, imparto volentieri a ognuno di voi la mia sentita benedizione.

E possa la benedizione di Dio Onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo discendere su di voi e su di voi rimanere sempre. Amen.

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L'Osservatore Romano, Edizione Quotidiana, Anno CLXV n. 276, lunedì 1° dicembre 2025, p. 11.