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PAOLO VI

UDIENZA GENERALE

Mercoledì, 24 marzo 1965

 

Maria Ss.ma: la Sua vita i Suoi misteri la Sua missione

Diletti Figli e Figlie!

Oggi il nostro pensiero va al Congresso Mariologico e Mariano, che in questi giorni si sta celebrando a Santo Domingo, sotto la Presidenza del Nostro Cardinale Legato, l’Arcivescovo in Santiago del Cile, e con l’intervento di altri Cardinali, Vescovi, Religiosi, Teologi e fedeli da varie parti del mondo, specialmente dalle Americhe, e anche dall’Europa e pure da Roma. Questo avvenimento religioso internazionale in onore di Maria Santissima interessa grandemente l’animo Nostro, come potete bene immaginare, e Ci suggerisce d’invitare la vostra adesione in questa udienza, nella quale, come sempre, Nostra intenzione è quella di associare i fedeli ed i visitatori, che vi partecipano, ai Nostri pensieri per fare di questo incontro un momento di comunione ecclesiale e spirituale. A voi certo non dispiace essere ora a Noi uniti nel ricordo e nella venerazione della Madonna Santissima.

Dunque, a Santo Domingo in questi giorni il mondo cattolico, con la presenza altresì di alcuni Fratelli cristiani separati, concentra il suo pensiero e la sua pietà su Maria, e la contempla nel quadro riassuntivo della sua storia, dei suoi misteri, della sua missione; Maria, diciamo, che il popolo ebraico, in virtù della sua elezione messianica, ha avuto la somma fortuna d’avere per figlia; Maria, che a buon diritto fu proclamata la benedetta fra tutte le donne; Maria, ch’ebbe Ella stessa l’intuito profetico d’essere chiamata beata da tutte le generazioni; Maria, la elettissima fra tutte le creature per pienezza di grazia e la santissima per l’innocenza immacolata e per la corrispondenza volontaria e totale al volere di Dio: Maria, ecco il punto focale del quadro, la Madre di Cristo, fatto questo d’incommensurabile importanza, che le conferisce il titolo sommo di Madre di Dio e quello risultante di Madre dei credenti, di Madre nostra; Maria, in cui si realizza in modo perfetto quanto Cristo ha elargito e promesso all’umanità redenta, d’essere la prima a partecipare alla sua opera di salvezza e ai suoi meriti e d’essere fra tutti perciò membro primo e privilegiato del Corpo mistico, tanto da riflettere in sé l’intera figura della Chiesa, come tipo e modello; Maria, dicevamo, è, in occasione di ,questo duplice Congresso, l’oggetto dello studio più attento e della devozione più fervorosa.

Dobbiamo godere di questo avvenimento, oltre che per l’onore che sale alla Vergine, per alcune circostanze, le quali lo possono rendere proficuo anche per noi, che non abbiamo avuto la fortuna di parteciparvi di persona.

E cioè: questo duplice Congresso in onore della Madonna è celebrato nel clima, come si dice, del Concilio ecumenico; cioè ne raccoglie e ne riflette lo spirito, ne studia e ne divulga la dottrina. E ciò viene molto a proposito dopo la promulgazione della Costituzione sulla Chiesa, Costituzione che, com’è noto, è stata discussa nelle tre Sessioni del Concilio e finalmente approvata nella terza, e che, quasi a corona della sua splendida costruzione dottrinale, termina all’ultimo capitolo delineando sinteticamente, ma magnificamente l’insegnamento cattolico circa la beata Vergine Madre di Dio nel mistero di Cristo e della Chiesa. Il Congresso perciò darà alta testimonianza alla verità e alla bellezza del pensiero e del culto cattolico su Maria santissima, con l’encomiabile intenzione di riaffermare la dottrina mariana sotto i due aspetti, che il Concilio ha voluto considerare e mettere in evidenza: l’aspetto cristocentrico e l’aspetto ecclesiologico del dogma e del culto che riguardano la Madonna.

E questo il Congresso mariologico ha fatto esponendo ed esplorando le parole della Sacra Scrittura relative a Maria Santissima, offrendo così un’ottima apologia circa la legittimità, anzi l’obbligo della specialissima venerazione che la Chiesa cattolica tributa alla Madre di Cristo, e insinuando forse un affettuoso invito ai Fratelli separati, timorosi che il nostro culto a Maria detragga alla prerogativa di Cristo d’essere l’unico Salvatore e mediatore, a voler riconsiderare quale posto il Signore abbia assegnato a Maria, su la testimonianza della Sacra Scrittura, nell’economia della Redenzione.

Il Congresso mariano, poi, che s’intreccia e succede a quello mariologico, darà giusto risalto al titolo che Noi abbiamo riconosciuto a Maria, quello di Madre della Chiesa, titolo, come si sa, né nuovo, né indebito, come quello che risulta dal fatto che Ella, come dice S. Agostino, «cooperata est caritate, ut fideles in Christo nascerentur» cooperò con la sua carità alla nascita dei fedeli in Cristo (De Sancta Virginitate, VI; P.L. 40, 399).

Tutto questo ci induce non solo a ravvivare la nostra filiale e fervorosa devozione a Maria, ma a modellarla altresì su la vera dottrina e ad inserirla, da un lato, nella nostra adesione a Cristo Signore, a congiungerla, dall’altro, con la fedeltà che dobbiamo alla santa Chiesa.

Sia il nostro culto alla Vergine e sorgente e segno di questa autenticità cristiana e cattolica; sarà allora davvero fonte di grazia, di gaudio e di fiducia; come Noi auguriamo a voi, diletti Figli e Figlie, e illustri Visitatori, con la Nostra Benedizione Apostolica.

                                                   



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