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DISCORSO DEL SANTO PADRE PAOLO VI
AI DIRIGENTI E AGLI ALLIEVI DELLA
SCUOLA MILITARE «NUNZIATELLA»

Giovedì, 12 maggio 1977

 

Vi diamo il nostro benvenuto in questo gradito incontro con voi, cari giovani, che unitamente al vostro Comandante, al Cappellano, agli Ufficiali e professori che vi hanno accompagnato, rappresentate la comunità della Scuola Militare della «Nunziatella». Ci fa tanto piacere intrattenerci con voi, sia pure brevemente, e rivolgervi la nostra parola di augurio e di esortazione, tanto più che voi stessi avete spontaneamente espresso il desiderio di venire a questa Udienza.

Vi diciamo subito che vi siamo vicini con l’affetto, con la preghiera e con tutta la comprensione che in questo particolare e così delicato periodo della vostra vita voi meritate. Siete giovani, e portate nei vostri occhi e nel vostro cuore le speranze, le attese e le promesse della vostra età stupenda e preziosa. Di qui l’importanza del tirocinio severo che voi state compiendo in una Scuola che, avvalendosi di una lunga e gloriosa tradizione, vi aiuta a realizzare pienamente voi stessi ed a costruire responsabilmente la vostra personalità per i compiti che in futuro vi attendono. Il senso del dovere, la disciplina, lo spirito di sacrificio, l’amore e la devozione al vostro Paese, di cui è intessuta la trama quotidiana della vita di oggi, sono le virtù che staranno alla base del vostro domani, del domani della società; giacché la vita non è un trastullo, un divertimento, una evasione dalle proprie responsabilità, come certe interpretazioni edonistiche vorrebbero far credere, ma impegno, generosa dedizione al servizio degli altri, sapiente traffico dei talenti che Dio ha elargito a ciascuno di voi. E a questo riguardo noi siamo ben lieti di sapere che la vostra Scuola non ha mai cessato di dare giusto rilievo anche alla componente religiosa nel lavoro formativo dei suoi allievi.

Pertanto l’augurio che volentieri vi facciamo è che questi ideali vi accompagnino sempre, e voi abbiate così a fondare il vostro avvenire non sulla sabbia dell’incostanza e della leggerezza, bensì sulla roccia delle solide virtù, delle ferme convinzioni religiose, etiche e civili, e soprattutto sulla pratica della fede cristiana che, come ha sottolineato il Concilio Ecumenico Vaticano II, «tutto illumina con una luce nuova e svela le intenzioni di Dio nella vocazione integrale dell’uomo, e perciò guida lo spirito verso soluzioni pienamente umane» (Gaudium et Spes, 11).

Con questi sentimenti benediciamo di cuore ciascuno di voi, cari giovani, e insieme con voi benediciamo i vostri Ufficiali, quanti si dedicano alla vostra formazione morale e culturale, e tutti i vostri familiari.

                                   



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