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DISCORSO DI SUA SANTITÀ PIO PP. XII
AI FANCIULLI DI AZIONE CATTOLICA ITALIANA
NEL XXV DELL'ASSOCIAIZONE*

Basilica Vaticana - Martedì, 15 luglio 1952

 

Voi non potete immaginare, cari fanciulli, la gioia che Noi proviamo nell'accogliervi in questo giorno, in cui celebrate il venticinquesimo anniversario della vostra Associazione. Ne sia ringraziato il Signore Gesù, che Ci ha scelti per tenere il suo posto presso di voi e per dirvi quanto vi ama e come la Santa Chiesa è sollecita di stendere su di voi la sua materna protezione.

Non senza una particolare ispirazione della grazia divina il Nostro Predecessore di venerata memoria Pio XI si rivolse a voi. Sembrò a così buon Pontefice e Pastore che i più teneri dei suoi agnelli, quelli che esigono una maggior vigilanza, correvano il pericolo di essere rapiti dai lupi, che in ogni tempo hanno minacciato il gregge di Cristo.

Allora egli, sapendo che poteva contare sulla dedizione assoluta delle sue figlie, Donne di Azione cattolica, indirizzò a voi fanciulli il suo invito. Come la voce del Pastore è subito ascoltata dalle sue pecorelle! Come esse gli sono docili! Come accorrono immediatamente intorno a lui per avere aiuto e difesa, per assicurarlo che sono pronte a seguirlo dovunque le conduca!

Così, or sono venticinque anni, nel 1927, i fanciulli più cari alla Chiesa e al Papa si adunarono per la prima volta in Roma. E in quella occasione Egli disse loro : « Voi siete l'ultimo ramo, il più delicato, il più bello, il più promettente del grande albero dell'Azione cattolica ». Ed essi dimostrarono che erano ben fondate le sue speranze, come lo provate oggi anche voi, con l'ardore straordinario che vi anima in questa grande Udienza, coi vostri canti gioiosi, col vostro entusiasmo. Quale conforto è per un Padre di sentirsi in tal guisa colmato dall'affetto tenero e vivo dei suoi figli prediletti! Poichè egli sa che queste grida, questi canti, vengono dal fondo del vostro cuore, che veramente voi volete manifestare a quanti vi vedono e vi ascoltano la vostra indefettibile devozione al Vicario di Cristo.

Voi verrete qui a rinnovare la vostra professione di fede dinanzi all'altare che indica il luogo ove fu deposto il corpo del primo Papa, dopo che egli ebbe offerta la sua vita per il Maestro divino. Voi prometterete di rimanere sempre fedeli a Nostro Signore Gesù Cristo, e fin da ora vi preparerete a difendere generosamente la Santa Chiesa, a divenire nell'Azione cattolica cristiani intrepidi e santamente orgogliosi del loro nome. Un soldato non deve temere i cimenti, non deve rifuggire dall'affaticarsi per il suo Capo; deve sapersi imporre molte rinunzie. Siete voi pronti a tutto ciò? Ne siamo sicuri. Voi lo avete dimostrato con gli sforzi che avete compiuti in quest'anno. Sotto la vigile cura delle Donne di Azione cattolica, voi avete appreso a meglio conoscere Gesù, avete cercato di sapere più chiaramente ciò che egli attende da voi. Vi siete dati ogni pena per essere « puri e forti », come dice il vostro « motto », puri come il giglio, forti come la quercia, che adornano il vostro piccolo distintivo. Vi siete adoperati ad essere leali con tutti, coraggiosi nelle prove, lieti nel lavoro. È la vostra legge. Volete così mostrare che amate Gesù, che gli siete fedeli. « Gesù, ti amo »: gli dite salutandolo ogni mattina; e aggiungete « Venga il Tuo Regno ». Siate dunque suoi apostoli; siate come « fiamma accesa da Gesù, perchè arda, illumini, accenda i fratelli ». Per questo bisogna anzitutto che Gesù viva nei vostri cuori; affinchè una fiamma illumini e riscaldi, occorre che si levi in alto. Se voi non foste che una piccola fiammella, che si deve proteggere con la mano per timore che il più lieve soffio di vento la spenga, come potreste sperare che altri vengano da voi per illuminarsi e scaldarsi?

Siate dunque come focolari ardenti, e perciò accostatevi alla sorgente di ogni luce e di ogni calore; siano la santa Messa, la santa Comunione le riserve, ove andate ad attingere le vostre energie, ove rinnovate il vostro fervore e la vostra generosità. Allora nessuno si meraviglierà di veder sbocciare in mezzo a voi tante splendide vocazioni. Noi rendiamo grazie al Signore di avere suscitato nelle vostre file molte anime consacrate a Lui; chiara prova che la benedizione divina si è riversata copiosa su di voi e su quelle che dedicano a voi il loro tempo e le loro forze.

Sì, dilette figlie dell'Azione cattolica, a voi dobbiamo rivolgere le Nostre congratulazioni per l'ammirabile attività che avete spesa senza risparmio durante questi venticinque anni. Quale somma di fatiche nascoste, di sforzi umili e perseveranti, ma anche quali magnifici risultati!

La gioventù ha attraversato in questi ultimi tempi, e attraversa anche al presente, ore difficili. Più che mai è il momento di dire : il nemico, « come leone ruggente, va attorno, cercando chi possa divorare; a cui resistete forti nella fede » (1 Petr. 5, 8-9). Perciò la Chiesa si affida a voi, affinchè la vostra vigilanza e le vostre materne premure allontanino i pericoli e preservino quei fanciulli dalla corruzione. Troppo spesso la famiglia o la scuola non danno quella solida istruzione religiosa, che sarebbe loro necessaria. Voi supplite felicemente a questa deficienza. E quale metodo più efficace e più fecondo di quello che non soltanto impartisce ai fanciulli un insegnamento teorico e astratto, ma soprattutto si adopera a far rivivere dinanzi al loro spirito i fatti della vita del divino Modello, a porre in luce i grandi avvenimenti che commemora la liturgia, ad impregnare così degli esempi divini non solo la loro mente, ma anche il loro cuore e la sensibilità così delicata e ricettiva in quella età.

È ben naturale che anime, messe in contatto intimo col divino Maestro, cerchino d'imitarlo, di consacrare a lui tutta la vita, di dedicarsi anch'esse alla salvezza delle altre. Da ciò deriva quella fioritura di vocazioni, che formano la corona e il titolo più bello di gloria dell'opera vostra. E anche quelli, che il Signore non chiama allo stato sacerdotale o religioso, saranno più tardi, qualunque possa essere la loro funzione sociale, servitori fedeli della Chiesa e "cittadini coscienti dei loro doveri verso la patria.

Dilette figlie! l'opera, che voi prestate, richiede profonda dedizione e molti sacrifici, ma è per la Chiesa di un valore inestimabile. Proseguitela, accrescetela, studiatevi di guadagnare ad essa un sempre maggior numero di fanciulli cattolici. Il Signore volge su di voi il suo sguardo, vi conforta e vi assiste con la sua presenza e la sua grazia. In pegno della quale, Noi impartiamo di gran cuore a voi, e a tutti i vostri cari fanciulli, avvenire e speranza della Chiesa, la Nostra paterna Apostolica Benedizione.


*Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, XIV,
 Quattordicesimo anno di Pontificato, 2 marzo 1952 - 1° marzo 1953, pp. 251 - 253
 Tipografia Poliglotta Vaticana

 



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