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LETTERA DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI
ALL’EM.MO CARD. CAMILLO RUINI

 

Al Venerato Fratello
Signor Cardinale CAMILLO RUINI
Vicario Generale per la Diocesi di Roma

La Pasqua ormai vicina mi offre l’occasione propizia per far giungere con singolare affetto a Lei, Venerato Fratello, insieme con i miei più cordiali voti augurali, una speciale espressione di riconoscenza per il lungo e fruttuoso servizio che Ella ha svolto quale Presidente della Conferenza Episcopale Italiana. E’ dunque nel segno del Signore risorto che Le indirizzo questo mio messaggio, giacché proprio a Cristo, speranza del mondo, è stato orientato il cammino della Chiesa italiana da Lei saggiamente e coraggiosamente guidato, cammino che è culminato nel recente Convegno ecclesiale di Verona, al quale ho avuto la gioia di partecipare anch’io.

In questi mesi si sta svolgendo la Visita ad limina Apostolorum dei Vescovi d’Italia. Incontrandoli, Regione per Regione, ho modo di rendermi meglio conto della grande ricchezza di fede e di azione pastorale presente in queste Comunità e dello spirito apostolico che anima i Pastori. Nel rendere grazie a Dio per questi suoi doni, come non darne il giusto merito anche a Lei, Venerato Fratello, che per oltre tre quinquenni ha guidato l’Episcopato italiano come Presidente, senza contare il contributo determinante offerto già in precedenza nel ruolo di Segretario Generale della Conferenza Episcopale? Il venerato Servo di Dio Giovanni Paolo II, che La volle successore del compianto Cardinale Poletti quale suo Vicario per la Diocesi di Roma e La nominò poi Presidente della C.E.I., ha potuto trovare sempre in Lei un collaboratore fedele e saggio, pronto a trasmettere all’Episcopato le indicazioni magisteriali e pastorali del Successore di Pietro e sollecito nell’aiutare i Confratelli, mediante l’azione del Consiglio Permanente, delle diverse Commissioni Episcopali e degli Uffici centrali, a recepirle e a renderle operative. In tal modo, Ella ha contribuito validamente a far sì che le diverse Chiese particolari, come pure le associazioni, i movimenti e le comunità ecclesiali, potessero procedere unite sotto la guida del Papa, perché la comunicazione del Vangelo in un mondo che cambia fosse sostenuta e avvalorata dalla testimonianza di una effettiva comunione.

Avendo avuto in questi anni l’opportunità di condividere con Lei, Venerato Fratello, tanti momenti di vita e di servizio ecclesiale, mi è particolarmente caro esprimerLe il mio personale apprezzamento e la mia riconoscenza sincera e profonda. Come non ricordare, infine, che Ella ha guidato i Vescovi italiani in una fase delicata e cruciale della storia del Popolo italiano? In questi anni il Suo coraggio e la Sua tenacia nel sostenere l’impegno della Chiesa hanno certamente reso un servizio non solo al Popolo di Dio ma all’intera Nazione italiana.

Voglia Dio portare a piena maturazione le molteplici iniziative avviate dalla Chiesa che è in Italia. Lo ottenga la materna intercessione di Maria Santissima, alla quale affido la Sua persona e il Suo ministero, mentre con affetto Le rinnovo la Benedizione Apostolica estendendola volentieri a quanti Le sono cari.

Dal Vaticano, 23 Marzo 2007

BENEDICTUS PP. XVI

 

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