VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ FRANCESCO
IN LUSSEMBURGO E BELGIO
(26-29 settembre 2024)
CONFERENZA STAMPA DEL SANTO PADRE
DURANTE IL VOLO DI RITORNO
Volo Papale
Domenica, 29 settembre 2024
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Matteo Bruni
Buonasera a tutti. Grazie, Santità, per questo tempo che vuole dedicarci alla fine di questo viaggio breve ma molto intenso. E forse ci vuole dire una parola Lei, prima di cominciare con le domande da parte dei giornalisti. Le do il microfono.
Papa Francesco
Buongiorno! E sono a disposizione delle domande.
Michael Merten - Luxemburger Wort
Holy Father, I’m Michael from “Luxemburger Wort”, a newspaper in Luxemburg, Luxemburg was your first Country and a lot of people remember your stay there and pretty sure also the people in the Espresso Bar that you surprised there. I just wanted to ask what are your impressions from this day in Luxemburg, what do you take back to Rome and maybe you are also surprised by something there?
Papa Francesco
Grazie, quella del bar è una ragazzata, la prossima sarà la pizzeria! Il Lussemburgo davvero mi ha impressionato come una società ben equilibrata, con le leggi ben soppesate e anche un’alta cultura. Questo mi ha impressionato tanto, perché io non lo conoscevo. Il Belgio invece lo conoscevo perché sono venuto parecchie volte. Ma il Lussemburgo è stata una sorpresa, per l’equilibro, l’accoglienza, è una cosa che mi ha sorpreso. Credo che forse il messaggio che può dare all’Europa, il Lussemburgo, è proprio questo... Grazie.
Matteo Bruni
Grazie, Santità, e grazie al dottor Merten. La seconda domanda è di Valérie Dupont, della stampa belga di lingua francese.
Valérie Dupont - TV statale Belga francofona RTBF
Esatto, la televisione. Santità, grazie per la disponibilità, scusi la voce ma la pioggia mi ha un po’ colpito. Le sue parole sulla tomba di Re Baldovino hanno provocato un po’ di stupore in Belgio.
Papa Francesco
Ma tu sai che lo stupore è l’inizio della filosofia, e questo va bene!
Valérie Dupont
Magari! Qualcuno l’ha vista anche come una ingerenza politica nella vita democratica del Belgio. La mia domanda è questa. Il processo di beatificazione del re è legato alle sue posizioni? E come possiamo far coincidere il diritto alla vita, la difesa della vita, e anche il diritto delle donne ad avere una vita senza sofferenze?
Papa Francesco
Sono tutte vite. Il re è stato coraggioso perché, davanti a una legge di morte, lui non ha firmato e si è dimesso. Ci vuole coraggio! Ci vuole un politico “con pantaloni” per fare questo, ci vuole coraggio. Questa è una situazione speciale e lui con questo ha dato anche un messaggio. E lui lo ha fatto anche perché era un santo. Quell’uomo è santo e il processo di beatificazione andrà avanti, perché mi ha dato prova di questo.
Le donne. Le donne hanno diritto alla vita: alla vita loro, alla vita dei figli. Non dimentichiamo di dire questo: un aborto è un omicidio. La scienza dice che già a un mese dal concepimento ci sono tutti gli organi. Si mata un essere umano, si uccide un essere umano. E i medici che si prestano a questo sono – permettimi la parola – sono sicari. Sono dei sicari. E su questo non si può discutere. Si uccide una vita umana. E le donne hanno il diritto di proteggere la vita. Un’altra cosa sono i metodi anticoncezionali, questo è un’altra cosa. Non bisogna confondere. Io parlo adesso soltanto dell’aborto. E su questo non si può discutere. Scusami, ma è la verità! Grazie.
Matteo Bruni
Grazie, Santità, e grazie a Valérie Dupont. La terza domanda viene da una giornalista belga di lingua fiamminga, anzi olandese in realtà.
Andrea Vreede - TV belga fiamminga e olandese
Santità, anche durante questo viaggio in Belgio ha avuto un lungo incontro con un gruppo di vittime di abuso sessuale. Spesso nei loro racconti ricorrono grida di disperazione sulla mancanza di trasparenza nelle procedure, le porte chiuse, il silenzio nei loro confronti, la lentezza delle azioni disciplinari, le coperture di cui Lei ha parlato oggi, i problemi sui risarcimenti economici per i danni subiti. Alla fine sembrano cambiare le cose soltanto quando riescono a parlare con Lei, di persona, come ha fatto in questo viaggio. A Bruxelles le vittime Le hanno fatto anche una serie di richieste. Volevo chiederLe come intende procedere con queste richieste? E non sarebbe meglio, forse, creare un dipartimento apposito in Vaticano, un ente indipendente magari, come chiedono alcuni vescovi per affrontare meglio questa piaga nella Chiesa e per recuperare la fiducia dei fedeli?
Papa Francesco
Grazie. L’ultima cosa. C’è il dipartimento in Vaticano. C’è una struttura, il presidente adesso è un Vescovo colombiano, per gli abusi, i casi di abusi. C’è una Commissione e l’ha creata il Cardinale O’Malley. Questo funziona. E si ricevono tutte le cose in Vaticano e si discute. Anche in Vaticano ho ricevuto gli abusati e do forza perché si vada avanti. Questa è la prima cosa.
Secondo. Ho ascoltato gli abusati. Credo che è un dovere. Alcuni dicono: le statistiche dicono che il 40-42-46% degli abusati sono in famiglia e nel quartiere, soltanto il 3% nella Chiesa. Non mi importa questo, io prendo quelli della Chiesa. Abbiamo la responsabilità di aiutare gli abusati e prenderci cura di loro. Alcuni hanno bisogno di un trattamento psicologico, bisogna aiutarli per questo. Si parla anche di un indennizzo di questo, perché nel diritto civile c’è. Nel diritto civile credo che sono 50 mila euro in Belgio: è troppo basso, non è una cosa che serve. La cifra credo che sia quella ma non sono sicuro. Dobbiamo prenderci cura delle persone abusate e punire gli abusatori, punire, perché l’abuso non è un peccato di oggi che domani forse non c’è; è una tendenza, è una malattia psichiatrica e per questo dobbiamo metterli in trattamento e controllarli così. Non si può lasciare un abusatore libero così nella vita normale, con responsabilità nelle parrocchie e nelle scuole. Alcuni vescovi, ai preti che hanno fatto questo, dopo il processo e la condanna, hanno dato lavoro per esempio nella biblioteca, ma senza il contatto con i bambini nelle scuole, nelle parrocchie. E dobbiamo andare avanti con questo. Ho detto ai Vescovi belgi di non avere paura e di andare avanti, avanti. La vergogna è coprire, coprire, questa sì è la vergogna. Grazie a Lei.
Matteo Bruni
La prossima domanda è di Courtney Walsh, di Fox Tv:
Courtney Walsh, Fox Tv
Grazie mille del suo tempo. Abbiamo letto questa mattina che bombe di 900 kg sono state messe per l’assassinio mirato di Nasrallah. Ci sono più di mille sfollati, tanti morti. La mia domanda è: Lei pensa che Israele forse è andato oltre in Libano e a Gaza? E come si può risolvere questo? C’è un messaggio per queste persone lì?
Papa Francesco
Tutti i giorni telefono alla parrocchia di Gaza. Ci sono lì dentro, parrocchia e scuola, più di 600 persone, e mi dicono le cose che succedono, anche le crudeltà che succedono lì. Riguardo a quello che Lei mi dice, non ho capito bene come sono state le cose. Ma la difesa dev’essere sempre proporzionata all’attacco. Quando c’è qualcosa di sproporzionato si fa vedere una tendenza dominatrice che va oltre la moralità. Se un Paese con le forze fa queste cose – parlo di qualsiasi Paese –, fa queste cose in un modo così “superlativo”, sono azioni immorali. Anche nella guerra c’è una moralità da custodire. La guerra è immorale, ma le regole di guerra indicano qualche moralità. Ma quando questo non si fa, si vede – noi diciamo in Argentina – il “cattivo sangue” di queste cose.
Matteo Bruni
Grazie, Santità, grazie a Courtney. Forse possiamo fare un’ultima domanda, visto il tempo un po’ più breve di questo rispetto all’ultimo dei voli: c’è Annachiara Valle, di Famiglia Cristiana:
Annachiara Valle, Famiglia Cristiana
Grazie, Santità. Ieri dopo l’incontro all’Università Cattolica di Lovanio è stato diffuso un comunicato dove, leggo, “l’Università deplora le posizioni conservatrici espresse da Papa Francesco sul ruolo della donna nella società”. Loro dicono che è un po’ restrittivo parlare della donna soltanto come maternità, fecondità, cura che, anzi, questo è un po’ discriminatorio perché è un ruolo che spetta anche agli uomini. E legato a questo entrambe le Università le hanno posto la questione dei ministeri ordinati nella Chiesa.
Papa Francesco
Prima di tutto: questo comunicato è stato fatto nel momento in cui io parlavo. È stato pre-fatto e questo non è morale. Moralità. Riguardo alla donna: io parlo sempre della dignità della donna e lì ho detto una cosa che non posso dire degli uomini: la Chiesa è donna, è la sposa di Gesù. Maschilizzare la Chiesa, maschilizzare le donne non è umano, non è cristiano. Il femminile ha la propria forza. Anzi, la donna – lo dico sempre, e questo l’ho detto – è più importante degli uomini, perché la Chiesa è donna, la Chiesa è sposa di Gesù. Se questo a quelle signore sembra conservativo, io sono Carlo Gardell [noto cantante di tango argentino]. Perché non si capisce… Vedo che c’è una mente ottusa che non vuol sentire parlare di questo. La donna è uguale all’uomo, è uguale, anzi, nella vita della Chiesa la donna è superiore, perché la Chiesa è donna. Riguardo al ministero, è più grande la misticità della donna che il ministero. C’è un grande teologo [Hans Urs von Balthasar] che ha fatto studi su questo: chi è più grande, il ministero petrino o il ministero mariano? È più grande il ministero mariano perché è un ministero di unità che coinvolge, l’altro è ministero di conduzione, di guida. La maternità della Chiesa è una maternità di donna. Il ministero è un ministero molto minore, dato per accompagnare i fedeli, ma sempre dentro la maternità. E su questo vari teologi hanno studiato, e dire questo è una cosa reale, non dico moderna, ma reale. Non è antiquato. Un femminismo esagerato che vuol dire che la donna sia “maschilista”, questo non funziona. Una cosa è il maschilismo, che non va, una cosa è il femminismo, che non va. Quello che va è la Chiesa donna che è più grande del ministero sacerdotale. E questo a volte non lo si pensa. Grazie per la domanda.
E grazie a tutti voi per questo viaggio, per il lavoro che avete fatto. Mi spiace che il tempo sia stretto qui. Ma grazie, grazie tante! Prego per voi, voi pregate per me. Pregate a favore! Grazie.
(al Papa viene ricordata la tragedia delle cinquanta persone disperse in mare al largo delle Canarie)
Mi fa dolore, quelle persone disperse alle Canarie. Oggi tanti, tanti migranti che cercano libertà si perdono in mare o vicino al mare. Pensiamo a Crotone: a 100 metri da terra... Pensiamo a lì. È da piangere questo, è da piangere. Grazie.
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