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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE LEONE XIV
AI PARTECIPANTI ALL’INCONTRO
“COSTRUIRE COMUNITÀ CHE TUTELANO LA DIGNITÀ”
PROMOSSO DALLA PONTIFICIA COMMISSIONE PER LA TUTELA DEI MINORI

[Roma, 17-19 novembre 2025]

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Cari fratelli e sorelle!

Saluto con affetto e gratitudine tutti voi, rappresentanti di diverse conferenze di religiosi e religiose e di numerosi istituti di vita consacrata, apostolica e contemplativa, riuniti per riflettere su un tema che mi sta molto a cuore: come costruire comunità dove la dignità di ogni persona, specialmente dei minori e dei più vulnerabili, sia tutelata e promossa.

La dignità è dono di Dio, che ha creato l’essere umano a propria immagine e somiglianza (cfr Gen 1,26). Non è qualcosa che si ottiene per merito o per forza, né dipende da ciò che possediamo o realizziamo. È un dono che ci precede: nasce dallo sguardo d’amore con cui Dio ci ha voluti, uno per uno, e continua a volerci. In ogni volto umano, anche quando è segnato dalla fatica o dal dolore, c’è il riflesso della bontà del Creatore, una luce che nessuna oscurità può eliminare.

Anche la cura e la tutela dell’uomo verso il suo prossimo sono frutto di uno sguardo che sa riconoscere, di un cuore che sa ascoltare. Nascono dal desiderio di avvicinarsi con rispetto e tenerezza, di condividere i pesi e le speranze dell’altro. È nel farci carico della vita del prossimo che impariamo la libertà vera, quella che non domina ma serve, non possiede ma accompagna.

La vita consacrata, espressione del dono totale di sé a Cristo, è chiamata in modo speciale a essere casa che accoglie e luogo di incontro e di grazia. Chi segue il Signore nella via della castità, della povertà e dell’obbedienza scopre che l’amore autentico nasce dal riconoscimento del proprio limite: dal sapere di essere amati anche nella debolezza, e proprio questo rende capaci di amare gli altri con rispetto, delicatezza e cuore libero.

Apprezzo, pertanto, e incoraggio il vostro proposito di condividere esperienze e percorsi di apprendimento su come prevenire ogni forma di abuso e su come rendere conto, con verità e umiltà, dei cammini di tutela intrapresi. Vi esorto a portare avanti questo impegno affinché le comunità diventino sempre più esempio di fiducia e di dialogo, dove ogni persona sia rispettata, ascoltata e valorizzata. Là dove si vive la giustizia con misericordia, la ferita si trasforma in feritoia di grazia.

Vi invito anche a proseguire la collaborazione con la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, che promuove e accompagna con dedizione il cammino di crescita della Chiesa intera nella cultura della tutela.

Vi affido a Cristo, Pastore e Sposo della Chiesa, e a Maria Santissima, Madre di ogni consacrato e consacrata, e invio di cuore a tutti voi la mia benedizione.

Dal Vaticano, 15 novembre 2025

LEONE PP. XIV